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NBA, DeRozan: “Tante squadre mi volevano, ma ho scelto Sacramento”

Negli ultimi anni i podcast dei vari giocatori NBA stanno prendendo sempre più piede nella lega cestistica a stelle e strisce ed uno dei più famosi è senza dubbio “Podcast P” di Paul George.
Proprio nell’ultimo episodio del podcast del neo giocatore dei Sixers, l’ospite di giornata, DeMar DeRozan, ha spiegato i motivi che lo hanno portato a scegliere di accettare una nuova sfida con i Sacramento Kings in questa free agency. Ed ironicamente il trasferimento di Paul George a Philadelphia ha influenzato la decisione di DeRozan:

“In primis, e questa è divertente, ho dovuto aspettare cosa avresti fatto tu [Paul George]. Mi sono divertito un sacco a Chicago ed ho avuto dei compagni fantastici. Ma penso che stessi solo cercando un’opportunità per vincere ad alto livello, ovunque fosse. Penso che uscendo dalla scorsa stagione, questa fosse la mia visione e il mio approccio per la prossima stagione”.

Nato e cresciuto a Compton, un sobborgo di Los Angeles, DeRozan avrebbe preso in considerazione anche di vestire la maglia gialloviola dei Lakers, squadra che tifava da bambino. O addirittura di approdare nell’altra squadra della città degli angeli, i Clippers, qualora George fosse rimasto o di seguire lo stesso PG13 a Philadelphia. Oppure di approdare alla corte di coach Spoelstra a Miami, ma alla fine ha scelto i Kings che potevano garantirgli il miglior contratto dal punto di vista economico (76 milioni di dollari in tre anni) e un ruolo più importante all’interno della squadra.

“Philadelphia era senz’altro un’opzione. così come lo erano i Lakers, i Clippers e gli Heat. Erano tutte destinazioni che ritenevo buone per me, e le ho prese in considerazione seriamente. […] I Kings sono arrivati e hanno mostrato interesse. Quindi mi sono seduto e ho guardato e analizzato la squadra: grandi giocatori e grande allenatore. […] Ci ho messo un po’ a firmare perché volevo essere sicuro di prendere la decisione che mi avrebbe dato la migliore opportunità di vincere il titolo”.

 

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Pubblicato da
Emanuele Perilli

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