Jerry Stackhouse e Terry Stotts si siederanno al fianco di Steve Kerr durante le 82 partite di stagione regolare e, forse, anche qualcuna di Playoff. Questa la scelta del front office dei Golden State Warriors, che vuole tentare di sfruttare al meglio gli ultimi anni (o mesi) di Steph Curry nella Baia.
Stackhouse ha trascorso le ultime cinque stagioni come capo allenatore della squadra maschile di Vanderbilt. Prima era stato assistente allenatore dei Memphis Grizzlies e per due stagioni è stato il capo allenatore dei Raptors 905 della NBA G-League, con i quali ha vinto il campionato nel 2016-17. Lo stesso Stackhouse ha giocato per ben 18 anni in NBA, (media di 16.9 punti, 3.3 assist e 3.2 rimbalzi) girando tra Philadelphia 76ers, Detroit Pistons, Washington Wizards, Dallas Mavericks, Milwaukee Bucks, Miami Heat, Atlanta Hawks e Brooklyn Nets.
Stotts, già parte dello staff dei Warriors di Mike Montgomery durante la stagione 2004-05, ritorna a San Francisco. Dal 2012 al 2021, per un decennio Stotts è stato il capo allenatore dei Portland Trail Blazers. Prima ancora dei Milwaukee Bucks (2005-07) e degli Atlanta Hawks (2002-04). Ha ricoperto anche ruoli di assistente allenatore con i Seattle SuperSonics, i Bucks e i Dallas Mavericks.
Oltre a loro, Golden State ha promosso ad assistenti allenatori quattro analyst interni: Khalid Robinson, Jacob Rubin e Anthony Vereen. Tutti con un passato da assistenti coordinatori video e con esperienze pluriennali al servizio di Steve Kerr. Che sembra voglia avere al suo fianco menti fresche ma che sanno il suo modo di ragionare e concepire il basket.
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