La preseason NBA aiuta a mettere le cose in prospettiva, vivisezionando pregi e difetti per apportare eventuali correzioni in corso d’opera. Della dinamica comune a tutti i roster è ben consapevole Steve Kerr. La vittoria Warriors contro i Kings, nonostante le 23 palle perse accumulate, ha restituito al coaching staff segnali incoraggianti da più giocatori. Il coach ha commentato così la prestazione di squadra in alcuni passaggi della conferenza stampa:
“All’inizio abbiamo fatto alcune brutte scelte e questo ci ha condizionato. Oggi ho stravolto il quintetto, volevo schierare un gruppo diverso e vedere quale sarebbe stato l’effetto. Non è andata bene, ci mancavano spaziature e loro sono passati un po’ a zona. In fin dei conti la preseason è questo, è un vantaggio poter rivedere tutto a video e iniziare a lavorare su altri aspetti. Le palle perse sono il risultato di cattiva esecuzione e scarso ritmo partita, la responsabilità è nostra come coaching staff. Stasera non avevamo energie.”
Passando per un momento ai singoli, a precisa domanda sul tema, Kerr ha risposto sottolineando la buona impressione destata da Moses Moody:
“Abbiamo 12-13 ottimi giocatori, forse è la squadra più profonda in termini di rotazione che abbia mai avuto qui. Moses è parte di questa rotazione e ci aspettano tante scelte difficili nella prossima settimana, ma ho imparato dalla NBA che non ci si preoccupa di questo prima del tempo. Mancano una dozzina di giorni alla partita d’apertura e ci sono tante aree sulle quali lavorare per far meglio.”
Moody tenta di convincere Kerr con l’atteggiamento
Moody da parte sua mantiene un atteggiamento maturo in attesa delle decisioni di cui sopra, accarezzando l’ipotesi di una titolarità. Ecco le sue parole:
“L’anno scorso non ho giocato molto e non mi trovavo dove avrei voluto. Questa è stata la prima occasione per mettere in mostra il lavoro fatto in estate sui dettagli. Non cerco la gratificazione così presto nella preparazione, ma da parte mia ho lavorato sodo e ne darò prova.”
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