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NBA Preview, Pacific Division 2024-2025: esperienza da vendere

Los Angeles Lakers

Dopo una stagione 2023-2024 in cui i Lakers hanno chiuso con un record di 47-35, i Playoff si sono conclusi prematuramente con un’eliminazione al primo turno per mano dei Denver Nuggets. Tuttavia, la vittoria nel torneo in-season ha dato una nota positiva a un’annata di alti e bassi. Ora, la squadra entra nella stagione 2024-2025 con un grande interrogativo: LeBron James e Anthony Davis possono ancora trascinare i Lakers verso il successo?

Durante l’estate, la franchigia ha salutato Darvin Ham come head coach, rimpiazzandolo con l’esordiente JJ Redick. Una mossa rischiosa, considerato che Redick non ha alcuna esperienza da allenatore, ma porta con sé una profonda conoscenza del gioco, maturata da giocatore e commentatore. Per il resto, l’ossatura della squadra rimane pressoché invariata rispetto allo scorso anno: tutto gira attorno a LeBron e AD, con le uniche aggiunte che riguardano i rookie Bronny James, il figlio di LeBron, Dalton Knecht e Christian Koloko, mentre la squadra ha salutato Taurean Prince e Spencer Dinwiddie.

James, nonostante i suoi 40 anni, ha mostrato di poter ancora competere a livelli altissimi, come fatto nella passata stagione e nel Team USA ai Giochi Olimpici. Ha giocato 71 partite, segnando una media di 25.7 punti e fornendo 8.3 assist, risultando ancora un fattore cruciale sia in attacco che in difesa, sia come portatore di palla che off the ball: se in forma, può ancora essere il fulcro di una squadra da titolo. Anthony Davis sarà comunque la principale bocca di fuoco dell’attacco dei gialloviola, come richiesto dal nuovo coach: le sue capacità difensive lo rendono uno dei migliori two-way player della lega, ed ha la versatilità per segnare in molti modi, dal post basso ai tiri dalla media distanza. Lo scorso anno ha giocato 76 partite, ma la sua fragilità fisica resta un fattore di rischio.

Le due star saranno affiancate in quintetto da Russell, Reaves e Rui Hachimura, uno starting five che ha funzionato bene lo scorso anno, con un differenziale positivo di +6.9 punti ogni 100 possessi. Austin Reaves, in particolare, si è affermato come terza forza della squadra, migliorando ogni anno in attacco e difesa. Il suo sviluppo sarà cruciale per alleggerire il carico offensivo su James e Davis, soprattutto nei momenti chiave della stagione.

D’Angelo Russell ha scelto di restare ai Lakers, esercitando la sua player option da 18.7 milioni di dollari, ma la sua consistenza sarà determinante. Nonostante l’abilità come tiratore e passatore, il suo contributo difensivo è risultato essere il suo tallone d’Achille per l’intera carriera NBA. Questo limita la sua efficacia nelle partite cruciali, e la sua continuità sarà uno dei fattori chiave per le sorti della squadra. In alternativa, Russell potrebbe essere utilizzato come pedina di scambio per eventuali rinforzi durante la stagione, specialmente se i Lakers decidessero di puntare su giovani o giocatori difensivamente più affidabili.

Proprio parlando di giovani, tra gli astri nascenti c’è Max Christie, che ha firmato un’estensione quadriennale da 32 milioni, segno della fiducia che la franchigia ripone in lui: la sua capacità di tirare da tre e la sua intelligenza cestistica lo rendono un’importante risorsa dalla panchina. Gabe Vincent, arrivato dai Miami Heat, potrà fornire esperienza e versatilità, ma la sua capacità di impattare sarà limitata dalla sua fragilità fisica, avendo giocato solamente 11 partite la scorsa stagione.

Se il quintetto titolare sembra ben consolidato, il resto della rotazione lascia qualche dubbio. Il reparto lunghi, che include Jaxson Hayes e Christian Wood, dovrà dimostrare di poter contribuire in maniera significativa in situazioni di matchup favorevoli, con il secondo che è atteso all’annata del riscatto: sono ormai lontani i tempi della doppia doppia di media in quel di Houston. Jarred Vanderbilt, se in condizione, sarà un elemento chiave per migliorare la difesa e il rimbalzo, ma la sua salute resta incerta dopo le operazioni estive ai piedi.

Le matricole Bronny James e Dalton Knecht, infine, avranno un tempo di gioco limitato, con un percorso di crescita che passerà inizialmente dalla G League. Tuttavia, Knecht ha mostrato grandi potenzialità come tiratore, e potrebbe ritagliarsi uno spazio se riuscirà a mantenere l’efficienza mostrata al college (40% da tre punti).

In definitiva, il destino dei Lakers dipenderà soprattutto dalla salute di LeBron e Davis. Se riusciranno a restare in forma per buona parte della stagione, e se Redick riuscirà a massimizzare il potenziale dei suoi giocatori con un sistema più fluido e una maggiore attenzione al tiro da tre, la squadra può ambire a una qualificazione Playoff diretta. Tuttavia, in una Western Conference estremamente competitiva, è più realistico prevedere un piazzamento nei dintorni del Play-in Tournament. Le ambizioni di titolo potrebbero rivelarsi troppo ottimistiche, ma con LeBron e AD in forma, i Lakers non possono mai essere del tutto esclusi.

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Pubblicato da
Andrea Capiluppi

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