Giocare con il metaforico bersaglio sulla schiena e un titolo NBA da difendere in bacheca sarà un’esperienza nuova per i Boston Celtics. Il tanto agognato banner numero 18, che verrà issato sul soffitto del TD Garden tra poche ore, in occasione dell’Opening Night 2024-2025, carica d’orgoglio la squadra biancoverde. Il percorso verso il Repeat non sarà semplice. Coach Mazzulla ha imparato a gestire l’ambiente circostante anche sul piano mediatico e padroneggia con garbo il proprio ruolo davanti alle telecamere. Ecco le dichiarazioni rilasciate a margine di un recente allenamento all’Auerbach Center, facility dei Celtics
”Non considero la pressione come tale. Un rappresentante della stampa locale di Boston che si aspetta vittorie, non ha un fucile con sé né mi perseguiterà in caso di mancato successo. Sono solo parole che vanno dette per contratto, un pezzo di 500 parole o cose così, non ci si può far nulla. Non siamo né in chirurgia né in ambito miliare, non c’è in gioco la vita. Stiamo allenando a pallacanestro. Nessuno può aggiungere pressione alle nostre aspettative su noi stessi. Sentiamo una responsabilità e c’è una proprietà alle spalle. Dico sempre ai ragazzi ‘Preferireste qualcuno che si aspetti vittorie o piuttosto sconfitte da voi?’ Non lascio che le parole prendano il sopravvento sul mio potere personale. […] Da qui a quarant’anni nessuno di voi è invitato al mio funerale e questo è quanto.”
Mazzulla è quindi parso amichevole nei toni ma altrettanto chiaro nell’esprimere un concetto di fondo. I rumors difficilmente distoglieranno i Celtics dall’obiettivo, con la consapevolezza di essere la squadra da battere.”
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