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NBA Preview, Central Division 2024-25: tra nuove speranze e sfide cruciali

Cleveland Cavaliers

Dopo aver chiuso la scorsa stagione con un record di 48-34 e un’eliminazione in semifinale di Conference contro i Boston Celtics, nel 2024-2025 i Cavaliers punteranno ancora più in alto: il potenziale è quello di una contender, o comunque quello di una squadra che può stabilmente occupare le prime quattro posizioni della Eastern Conference nei prossimi anni.

In questo senso, l’arrivo del nuovo coach Kenny Atkinson, dopo l’esonero di JB Bickerstaff, segnala chiaramente l’intenzione della dirigenza di massimizzare il potenziale di un nucleo giovane ma già molto talentuoso. L’obiettivo dei Cavs è perciò quello di trasformarsi finalmente in una squadra capace di competere ai massimi livelli, senza dover fare affidamento su momenti di brillantezza individuale. 

Donovan Mitchell, Darius Garland, Evan Mobley e Jarrett Allen formano un quartetto di All-Star o potenziali tali. Mitchell ha disputato una stagione eccellente, con una media di 26.6 punti, 6.1 assist e 5.1 rimbalzi a partita, ma la coesistenza con Garland, soprattutto nei momenti decisivi, rimane una delle grandi incognite per questa squadra. La speranza è che Atkinson, reduce dalle esperienze con i Brooklyn Nets e come assistente dei Los Angeles Clippers e Golden State Warriors, possa portare nuove idee per rendere il gioco offensivo più fluido e vario. La sua capacità di sviluppare talenti giovani e implementare sistemi offensivi dinamici potrebbe essere la chiave per sbloccare definitivamente il pieno potenziale di Mobley, che sta ancora cercando di affermarsi come minaccia offensiva continua e consistente: è un lungo ‘vecchio stampo’, eccellente nella metà campo difensiva (lo scorso anno è stato incluso nel primo quintetto All-Defense ed è arrivato terzo nella corsa al premio di Difensore dell’Anno), ma che non tira da tre punti (solamente 59 tentativi nella scorsa stagione) e fatica quando lontano dal canestro. Coach Atkinson potrebbe dunque adottare schemi che favoriscano le situazioni di mismatch o che permettano a Mobley di concludere facilmente a canestro.

Analizzando il resto del roster, i Cavs hanno poi aggiunto giocatori di ruolo che potessero sopperire ai problemi emersi nel corso della passata stagione. I limiti principali della franchigia nelle ultime due stagioni hanno infatti riguardato la mancanza di versatilità e di profondità: contro squadre con record superiori al .500, Cleveland ha avuto un bilancio negativo, segno che lo stile di gioco basato su due guardie piccole e due lunghi tradizionali potrebbe non essere sufficiente contro avversari di alto livello. La presenza a roster di tiratori come Max Strus e Georges Niang (35% e 39% rispettivamente di realizzazione dalla lunga distanza la scorsa stagione) e la possibilità di vedere line-up più versatili con un solo lungo, combinato con ali come Caris LeVert o il rookie Jaylon Tyson, potrebbe aiutare a migliorare la fluidità offensiva e a creare spaziature migliori.

Un altro aspetto cruciale sarà la salute del roster. Lo scorso anno, Mitchell, Garland e Mobley hanno saltato un totale di 84 partite e il quartetto titolare ha trascorso solo 392 minuti insieme sul parquet. Un roster al completo e in buona salute potrebbe rappresentare una seria minaccia nella Eastern Conference, grazie a una difesa già élite e a un attacco che potrebbe finalmente esplodere con un sistema di gioco più moderno.

Nel complesso, per la stagione in vista, Cleveland ha dunque scelto di puntare su continuità e crescita interna, sperando che una maggiore coesione e maturazione dei propri talenti possa finalmente trasformare una squadra promettente in una vera contender, capace di raggiungere le 50 vittorie in regular season e puntare alle Finali di Conference ai Playoff.

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Pubblicato da
Andrea Capiluppi

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