Critiche, battute, ironia. Tante risate sui social, ma a Dwyane Wade importa poco. Si è parlato molto, più sui social che altrove, della famosa statua dedicata a The Flash al di fuori del Kaseya Center di Miami. Una statua che assomiglia a tutti meno che a Wade. Ma l’ex numero 3 degli Heat ha glissato sulle critiche.
“Mi interessa, ma non mi interessa. Il mondo dei social media è fatto di opinioni. Tutti hanno un’opinione. Usate tutti le vostre opinioni. Per favore, parlate di più di noi. Parlate di più di una statua, venite a vederla, fate delle foto, mandate dei meme. Non ci interessa”.
Tre anelli portati a Miami, miglior marcatore della storia degli Heat… e primo giocatore della storia della franchigia a ricevere una statua come riconoscimento. A Wade basta questo:
“Se volessi che mi somigliasse, mi metterei fuori dall’arena e voi potreste fare le foto. Non è necessario che assomigli a me. È la versione artistica di un momento che è accaduto e che noi stiamo cercando di consolidare”.
La creazione della statua, a cui ha partecipato direttamente lo stesso Dwyane Wade, ha richiesto circa 800 ore di lavoro. Il momento ritrae i momenti successivi un buzzer-beater contro i Chicago Bulls nel 2009, che ha regalato agli Heat una vittoria al doppio overtime.
“Non conosco molte persone che hanno una statua. E voi? Qualcuno di voi sa qualcosa del processo di realizzazione di una statua? Nessuno là fuori lo sa. È un processo incredibile a cui partecipare. Ed è un processo complicato”.
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