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NBA Season Preview 2024-2025, Atlantic Division: tutti a caccia dei Celtics

Brooklyn Nets

Tre anni fa iniziava l’era Durant-Harden-Irving a Brooklyn, con l’approdo del Barba sulla sponda meno vincente della Grande Mela, e con prendevano corpo le ambizioni di titolo dei tifosi dei Nets. Poi, come tutti sappiamo, il progetto è andato diversamente da ciò che si aspettavano i tifosi e la dirigenza bianconeri: i tre hanno giocato insieme solo 16 partite tra regular season e postseason, vincendo appena una serie di Playoff.

Solamente tre anni dopo però, con la partenza in estate del pezzo più pregiato delle trade per i “Big Three”, Mikal Bridges, il progetto di portare un titolo NBA a Brooklyn è totalmente naufragato e il front office dei Nets, capitanato dal GM Sean Marks, ha deciso di scambiare il miglior giocatore della franchigia con il solo obiettivo di accumulare scelte ai prossimi Draft e iniziare un vero e proprio rebuilding. I punti fermi dei Nets rimangono pochi dopo la cessione estiva dell’ex Phoenix Suns. Il giocatore con maggior esperienza all’interno del gruppo guidato da coach Jordi Fernandez è senza dubbio Dennis Schröder che, dopo aver guidato la Nazionale tedesca alla conquista del Mondiale asiatico un’estate fa, nella scorsa stagione ha registrato medie di 14 punti, tre rimbalzi e 6.1 assist con le maglie di Toronto Raptors e appunto Brooklyn Nets. Schröder sembra aver ormai accettato il ruolo di chioccia per i giovani Nets, ma non è del tutto improbabile che il front office di Brooklyn possa decidere di scambiare il giocatore tedesco prima della trade deadline per poter aggiungere altre scelte ai prossimi Draft.

Nic Claxton è uno dei talenti più promettenti tra le fila dei Nets ma nelle ultime stagioni, sia per colpe sue sia per la disorganizzazione dei Nets, ha faticato ha mostrare tutto il suo potenziale. Nonostante questo, la scorsa stagione ha messo in fila quasi una doppia doppia di media (11.8 punti, 9.9 rimbalzi) e il front office dei Nets nell’ultima offseason ha voluto dargli fiducia e maggiore responsabilità con un rinnovo quadriennale da 100 milioni di dollari. Quest’anno il ruolo di centro titolare è indiscutibilmente affar suo.

Un altro giocatore dei Nets al centro di molti rumors di mercato durante l’estate è stato Cam Johnson. L’ex Phoenix Suns è rimasto a Brooklyn ma, come detto per Schröder, anche lui potrebbe salutare i suoi compagni prima della trade deadline.
Il valore del giocatore è indubbio e le cifre registrate nella passata stagione sono lì a testimoniarlo (13.4 punti, 4.3 rimbalzi e 2.4 assist con il 39.1% da tre). Il suo profilo, proprio per questa ragione, potrebbe però far comodo a diverse contender, spingendo i Nets a privarsene per accumulare più scelte possibili ai prossimi Draft.

Il vero punto fermo su cui i Nets vogliono ricostruire sembra essere Cam Thomas. Il nativo di Yokosuka ha guadagnato sempre più minuti con il passare delle stagioni e quest’anno sarà certamente il leader offensivo dei Nets. Nella scorsa annata ha messo in fila numeri importanti (22.5 punti, 3.2 rimbalzi e 2.9 assist ma soprattutto è andato quindici volte sopra i 30 punti e in quattro occasioni ha superato addirittura la soglia dei 40); deve però ancora migliorare un minimo le percentuali al tiro.

C’è poi l’incognita Ben Simmons che come ogni anno torna inesorabilmente a tormentare i Brooklyn Nets con i suoi vari problemi fisici. Nelle ultime sei stagioni non ha mai raggiunto le 60 gare di regular season – saltando addirittura tutto il 2021-2022 per infortunio e per le ben note vicende extra campo con i Sixers –  e nella scorsa ha giocato solamente 15 partite, registrando nettamente la sua peggior stagione in carriera dal punto di vista statistico (6.1 punti, 7.9 rimbalzi e 5.7 assist).
Tuttavia l’australiano è sembrato molto sicuro di sé durante il Media Day e ci ha tenuto a lanciare una frecciata ai suoi detrattori:

“L’anno scorso c’erano giorni in cui, dopo una giornata particolarmente intensa sul parquet, poi mi ritrovavo completamente bloccato con la schiena. Non ho avuto un solo intoppo durante tutta la riabilitazione o da quando ho ricominciato ad allenarmi, i dottori mi hanno dato l’ok e non c’è stato alcun contrattempo, sta andando tutto alla grande. La gente si dimentica troppo facilmente che io, quando sono in salute, so giocare abbastanza bene a pallacanestro, direi che sono piuttosto bravo”.

I Brooklyn Nets sono un progetto a lungo termine e per loro si prospetta dunque una stagione alla rincorsa della prima scelta al Draft che potrebbe essere Cooper Flagg.

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Pubblicato da
Emanuele Perilli

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