Tra stelle del presente e superstar del domani, tra sogni lontani e realtà tangibile, la southwest Division si appresta a essere una delle più interessanti dell’intera NBA. Cinque squadre distribuite tra Texas, Louisiana e Tennessee pronte a riprendersi la scena dopo anni passati nella penombra della Lottery. L’uomo (si fa per dire) copertina è sicuramente Victor Wembanyama – da cui quest’anno ci si aspetta un ulteriore step in avanti dopo una campagna rookie con pochi eguali – ma a dirigere la truppa saranno molto probabilmente il biondino di Lubiana e la point guard più elettrizzante del mondo – tornata finalmente in campo dopo due stagioni di Purgatorio tra squalifiche e infortuni.
Nata come avamposto coloniale spagnolo, San Antonio è da poco più di 12 mesi sotto il controllo di un solo individuo, stavolta proveniente dalla terra di Napoleone. Victor Wembanyama –reduce da una stagione in cui ha già cambiato il modo in cui si gioca a basket, soprattutto nella metà campo difensiva – è pronto a prendersi la NBA tra cover, poster e highlights che tappezzeranno il web nei prossimi 10 anni. Il secondo posto nel DPOY dello scorso anno è solo un preludio: difficilmente in questa stagione qualcuno potrà toglierglielo dalla vetrina in salotto.
Gli Spurs sono ancora un cantiere aperto, ma il progetto è decisamente chiaro: la firma di Chris Paul per un solo anno permetterà a Wemby di ricevere più palloni e agli altri giovanissimi – tra cui Stephon Castle – di crescere e imparare più di qualche trucco da uno dei migliori playmaker degli ultimi 15 anni. I Play-in possono essere un obiettivo concreto e raggiungibile, ma forse è fin troppo presto per una squadra che ha ancora molte caselle da spuntare prima di poter competere alla pari con le altre contender.
Con il rientro dei Grizzlies e la crescita di Houston, la Western Conference sarà una vera e propria polveriera: che bisogno c’è di accelerare e lottare per un decimo posto se il Draft del 2025 sarà molto probabilmente uno dei migliori degli ultimi anni? (E forse della storia). Gli Spurs avranno a disposizione la loro scelta, oltre a quella degli Atlanta Hawks (derivante dalla trade per Dejounte Murray) e con altre due scelte oculate (non come quella di dar via Rob Dillingham per una scelta del 2031) il rebuilding sarebbe già a buon punto.
Si prospetta un’altra stagione di “paziente ricostruzione” ma in Texas non c’è nulla di cui preoccuparsi, anzi: San Antonio, your time is coming… soon.
Obiettivo stagionale? V.J. Edgecombe. La scelta di firmare Chris Paul per un solo anno ci spinge a pensare che il prossimo anno a guidare la squadra sarà un’altra PG. E se il progetto Stephon Castle non sarà ancora ultimato, il gioiellino classe 2005 delle Bahamas rischia di diventare il prossimo uomo franchigia da affiancare a Wemby. Atletismo, visione, tiro, istinti difensivi e uno spirito competitivo che a San Antonio apprezzano più di ogni altra cosa: gli ingredienti per diventare il playmaker degli Spurs del futuro ci sono tutti.