In California sta nascendo un germoglio di stella. Nome e cognome? Dalton Knecht. Nella vittoria di stanotte – la sesta consecutiva – dei Los Angeles Lakers contro gli Utah Jazz (124-118), la firma è tutta sua. Il rookie da Tennessee è stato protagonista della migliore notte della sua giovane carriera: 37 punti (12/16 dal campo, 9/12 da tre), 5 rimbalzi e zero palle perse. Quelle nove triple sono la migliore prestazione di un rookie, al pari di Keyonte George, Yogi Ferrell e Rodrigue Beaubois.
Durante il terzo quarto, Knecht ha segnato 18 punti di fila. Dopo una tripla, la classica Micheal Jordan shrug, la scrollatina di spalle delle Finals 1992. Che lui ha spiegato così:
“Ho firmato con il marchio Jordan. Dovevo farlo”.
Ma che fosse in grado di queste performance lo sapevano tutti. Queste le parole di Austin Reaves:
“Se lo avete visto al college, sapete di cosa è capace. Quando vede che un paio dei suoi primi tiri vanno a segno, entra nella modalità in cui è incosciente”.
Non molto diverso il commento di LeBron James:
“Qualcuno l’ha guardato?”.
Ma il più soddisfatto di tutti è il coach JJ Redick:
“È divertente. A volte devo stare attento a non disegnare tutte le giocate per far tirare sempre Dalton. Bisognava comunque riconoscere la mano calda e poi eseguirla, che mostra un alto livello di altruismo”.
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