L’offseason NBA dei Golden State Warriors è stata particolare. Per la prima volta negli ultimi anni la franchigia californiana ha avuto la sensazione di essere in difficoltà, specialmente dopo l’addio, un po’ a sorpresa, di Kevin Durant. Golden State ha dovuto salutare anche Andre Iguodala e DeMarcus Cousins. In ogni caso la compagine guidata da Steve Kerr si è comunque mossa in entrata per cercare di arginare ogni partenza. D’Angelo Russell, Glenn Robinson III, Alec Burks e Willie Cauley-Stein sono i nomi di un mercato NBA che ha visto Bob Myers, GM della franchigia, gestire diverse situazioni in pochi giorni. Il risultato finale di tutte queste operazioni lo ha riassunto lui stesso:
“Non abbiamo ancora fatto progetti definiti, ma di sicuro nella prossima stagione le prospettive saranno un po’ diverse perché ogni partita di regular season per noi sarà importantissima. La Western Conference è diventata ancora più competitiva. In tanti si chiedono adesso se possiamo puntare al titolo: dico solo che lo zoccolo duro di questo gruppo, Curry, Green e Thompson quando rientrerà, ha dimostrato di saper vincere. Possiamo farlo anche nella prossima stagione.”
D’Angelo Russell
“Siamo molto curiosi di vedere come si ambienterà D’Angelo – continua il GM di Golden State -. È un giocatore incredibilmente talentuoso che può fare la differenza. Qualcuno è convinto che lo abbiamo preso solo per poi cederlo a stagione iniziata, ma non è assolutamente così. Vogliamo vedere come si adatterà al nostro gioco durante l’assenza di Klay e poi che tipo di contributo potrà dare col rientro di Thompson. Il mercato è stato frenetico, sinceramente non ho mai visto nulla di simile, e abbiamo dovuto prendere decisioni dolorose per poter far quadrare i conti a livello di Salary Cap”.
Durant
“Ci siamo lasciati bene, abbiamo tutti, io per primo, una stima e un rispetto incredibili per Kevin giocatore e per la persona. Con lui ho parlato diverse volte, almeno fino a quando le regole me lo hanno consentito, anche dopo la sua ‘decision’. Gli auguro ogni bene, so di essere stato veramente fortunato, come amante del basket, ad averlo potuto vedere da vicino così tanto in questi tre anni. Di sicuro mi mancherà”.
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