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Editoriali NBA

Indiana Pacers, maxi contratto per Paul George e la conseguente partenza di Granger!

L’All Star Paul George e gli Indiana Pacers stanno raggiungendo un accordo economico per l’estensione contrattuale del giocatore per i prossimi 5 anni ad un massimo salariale pari a 90 milioni di dollari.

Questa la notizia riportata da Yahoo Sport sin da ieri, nella quale si dice che si potrebbe già la prossima settimana arrivare ad apporre le firme sul contratto. Rinnovo al quale i Pacers hanno pensato già da un po’, dopo la straordinaria stagione che il giocatore da Fresno State si è lasciato alle spalle e che lo ha portato a conquistare il premio di “Most Improved Player”, oltre ad essere stato il trascinatore dei suoi fino alle combattutissime 7 gare disputate contro gli Heat nelle finali della Eastern Conference.

Il rinnovo di 5 anni di George garantirebbe quindi alla franchigia dell’Indiana di disporre per almeno i prossimi 2 anni oltre a lui di Hibbert, West e Hill, l’asse portante della squadra di coach Vogel. Tutto rose e fiori quindi? Si, a patto che si consideri già virtualmente “fuori dai giochi” quel Danny Granger, per anni uomo franchigia dei Pacers e ad oggi finito nel dimenticatoio come l’ultimo degli sventolatori d’asciugamano.

La provvisorietà e la poca chiarezza della notizia lasciano spazio ad interessanti supposizioni sul futuro della franchigia di Larry Bird.

Paul George, selezionato al draft del 2010, è stato scelto alla decima chiamata assoluta. In ragione di questo, al termine dei 4 anni di contratto, secondo quanto riportato nel CBA (il contratto collettivo) firmato nel travagliato e “lockoutizzato” autunno 2011, la guardia di Palmdale può firmare un contratto che preveda un aumento contrattuale del 30% annuo e non del 25%  come invece succedeva con il precedente regolamento.

Per usufruire di questo bisogna rispettare uno dei tre parametri della pluricitata “Rose Rule”, così chiamata in quanto il campione dei Chicago Bulls è stato uno dei primi a beneficiarne.

Le “condizioni” da rispettare sono le seguenti (basta rientrare in una delle tre):

– esser stato nominato almeno 2 volte in uno dei tre quintetti All-NBA;

– aver partecipato nel quintetto di partenza ad almeno 2 All Star Game;

– essere stato nominato MVP della Lega almeno una volta (il nome di D-Rose non dovrebbe sorprendervi quindi!)

George, eletto nel terzo quintetto All-NBA della scorsa stagione, può sperare con una futura nomina anche al termine della prossima di rinnovare a quelle cifre. La confusione creata dal “90 milioni” non rende ben chiari i termini in cui si sta definendo la contrattazione. La tabella di fianco mostra infatti come sia variabile il corrispettivo al quale il giocatore può ambire. Attualmente la soglia del 25% gli garantirebbe poco più di 84 milioni di dollari, ma l’ingresso in uno dei quintetti All-NBA potrebbe portarlo anche a superare i 100 milioni. Una vera montagna di soldi che inevitabilmente andrà ad incidere sul Salary Cap degli Hoosiers, anche in relazione del fatto che fino ad oggi il contratto da rookie ha permesso ai Pacers di usufruire delle prestazioni della talentuosa guardia ad un costo irrisorio (il contratto della scorsa stagione era di 2,6 milioni!).

A partire dal 2014/2015 l’aggiunta di questo maxi contratto potrebbe portare la dirigenza dell’Indiana a fare delle scelte riguardo anche ad altri rinnovi eccellenti. Vedere il prospetto del payroll in casa Pacers delle prossime stagioni chiarisce ancor meglio le idee:

La prima colonna riporta la situazione relativa ai prossimi 12 mesi. Le altre due, riferite al prossimo anno, prendono in considerazione le due possibilità “estreme” di rinnovo: quella al 25% e quella al 30%. La sostanza, nonostante la discrepanza di oltre 3 milioni, non cambia ed è quella evidenziata dalle due linee gialle presenti in tabella.

Viste le cifre e vista la soglia della Luxury Tax che pone un limite a quanto i Pacers sono disposti a spendere, è inevitabile che uno tra Granger e Stephenson non rinnovi. I numeri condannano il giocatore di rientro dall’infortunio in quanto il “contrattone” di George sembra prendere il posto proprio dei 14 milioni che anche quest’anno il giocatore di New Orleans incasserà.

Discorso totalmente diverso invece per Lance Stephenson il quale, selezionato con la 40esima scelta, non può usufruire della “Rookie Scale”, potendo ambire al massimo ad oggi ad un’estensione con incremento annuo del 7.5% (che considerando i 930 mila dollari di partenza gli garantirebbe cifre irrisorie rispetto a quelle delle Lega). L’ipotesi più plausibile è quella di portarlo a scadenza (con il rischio di perderlo) e di offrirgli un contratto da 4.1 milioni di dollari la prossima estate.

Inoltre lo “spazio” che resterebbe potrebbe essere occupato dal rinnovo a Luis Scola che attualmente dispone di un contratto soltanto parzialmente garantito per il 2014.

Che si riveli quindi un’arma in più in uscita dalla panchina o che ritrovi addirittura il posto da titolare, l’esperienza di Danny Granger ai Pacers sembra essere giunta alla sua ultima stagione, a prescindere dai risultati che darà il campo. Lo dicono i numeri e come si sa “la matematica non è un’opinione”.

 

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