Ormai da qualche giorno la free agency NBA ha subito una brusca frenata e dopo aver assistito a numerosi cambiamenti nei roster delle franchigie statunitensi, e con i “pezzi grossi” già sistemati (vi proponiamo qui un pezzo riepilogativo dei primi quindici giorni di free agency) sono rimaste solo le operazioni che potremmo definire “di contorno” a tenerci compagnia.
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Una di queste riguarda nientemeno che The Mistake on the Lake, ovvero Cleveland – Ohio, apparentemente poco attiva (per non dire immobile) sul mercato ma se andiamo a quantificare la pesantezza delle operazioni effettuate dal front office dei Cavs possiamo tranquillamente coronare la finalista sconfitta come una delle “regine” della free agency; la ri-firma di tutti i nomi importanti, compreso l’incerto Kevin Love ed il non-così-scontato-che-tornasse LeBron James, è stata senza dubbio cosa non facile, specialmente dal punto di vista economico, se si pensa che la maggior parte dei giocatori degni di nota (come Mozgov e Smith) è arrivata durante lo svolgersi del campionato mediante l’utilizzo di trade e ciò li rendeva liberi di esplorare la free agency alla ricerca di contratti e situazioni più allettanti, un rischio concreto visto l’importante ma triste epilogo della stagione.
Cleveland si ritrova così molte pedine, sia di scambio per il futuro che utili per una ripartenza immediata, ma anche poco spazio salariale; tuttavia c’è ancora “room” per effettuare operazioni. Una di queste potrebbe riguardare un giocatore non così importante nelle rotazioni, malgrado lo spazio che ha saputo ritagliarsi con il tempo, ma sicuramente importante per quanto riguarda il ricostruire una cultura vincente; parliamo di James Jones, veterano ed amico di LBJ in persona.
Jones, 35 anni, è attualmente svincolato ma come apprendiamo da Dan Feldman di Probasketballtalk si ritiene sicuro e volenteroso di firmare nuovamente per Cleveland. Queste le sue dichiarazioni rilasciate al Northeast Ohio Media Group:
“Tornerò sicuramente a Cleveland, l’anno scorso ho specificato chiaramente che sarei venuto qui per aiutare a cambiare la cultura e fare qualcosa di speciale, Cleveland non è mai stata per me una piattaforma tramite la quale spostarmi verso altri lidi. Cercavo una situazione che mi permettesse di essere parte di qualcosa, di costruire qualcosa, quindi sarò ancora qui”.
Per Jones è pronto un contratto al veteran’s minimum che può arrivare fino ad 1.8 milioni di dollari per la prossima stagione; un ulteriore segno della volontà del front office di ripartire dal punto esatto segnato dalla sconfitta per mano dei Golden State Warriors.
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