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Cleveland Cavaliers

Kyrie Irving assicura : ” Quest’anno faremo una grande stagione”

In una lunga intervista rilasciata a Dime Magazine, Kyrie Irving ha affrontato molti temi, dalla stagione dei Cavs, alle sue aspettative, agli infortuni, ai nuovi acquisti.

Mike Brown ti ha definito il pifferaio magico di Cleveland. Hai lavorato con qualcuno dei nuovi quest’estate?

Si tutti, non tutti nello stesso momento ma molti di loro si trovavano nei miei stessi posti. Ho avuto modo di parlare con Anthony [Bennett], Jarrett [Jack] e Andrew [Bynum]. Tre ragazzi con personalità differenti, ma tutti hanno lo stesso cuore, la stessa grinta e il talento che servono alla squadra per fare qualcosa di speciale in questa stagione.

Hai parlato con Chris Grant riguardo a chi stava per arrivare a Cleveland?

Sapevo che avremmo scelto Anthony una settimana prima del Draft. Ma è stata una cosa veramente strana il modo in cui tutto è successo. Ho parlato con Jarrett durante le Finals a Miami, e mi ha detto ‘Cleveland ha chiamato il mio agente’, al che ho risposto ‘ wow, sarebbe fantastico se tu venissi nella nella nostra squadra.’ E alla fine è accaduto. Con Andrew ci ho parlato una settimana prima che l’affare fosse concluso. Chris Grant mi ha dato il suo numero e l’ho contattato. Ho detto ad Andrew che Cleveland sarebbe stato il posto migliore in termini di attenzione medica, e successivamente la migliore piazza dove poter esprimere il suo potenziale.

A proposito di attenzioni mediche, siete stati abbastanza sfortunati la scorsa stagione. Hai lavorato durante l’offseason per limitare gli infortuni per quest’anno?

Quest’estate ho cambiato la mia corporatura. Mi sono preso uno chef personale, e mi sono preso cura del mio corpo. La scorsa stagione ero entrato con l’idea di aumentare di peso, ma non ho mai raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato.

Stai facendo qualche lavoro particolare sulla tua difesa?

No. E’ una questione di attitudine. La difesa è una scelta. E’ una cosa che puoi controllare, devi capire i principi difensivi e dove dovresti essere. Ora ho una buona comprensione di questi principi. Quando coach Scott mi parlava di principi difensivi io dicevo ‘Cosa? Non posso farlo, non posso essere qui e là’. Devi solo trovare l’equilibrio difensivo. Sono al mio terzo anno, sto guardando una montagna di filmati per apprendere queste cose.

Con questi nuovi giocatori, la pressione offensiva si ridurrà. Credi che far giocare come playmaker Jack in certe situazioni possa aiutarti ad essere sempre lucido in entrambe le metà campo?

Si credo di si. Anche se per me si tratta di una sfida. Per essere la migliore guardia della lega, devi saper fermare anche le guardie avversarie. Devo imparare a marcare tutti, non importa chi siano.

Guardando alle tue statistiche, si nota che sei praticamente perfetto in qualsiasi zona del campo. L’unica pecca è forse il floater. Ci stai lavorando?

E’ incredibile quello che mi dici perché è stata la parte fondamentale del mio allenamento durante la offseason. Oggi tutte le guardie più forti della lega hanno nel loro repertorio questo tipo di soluzione. D-Rose, CP3, Tony Parker, tutti sanno usare molto sapientemente il floater. E’ un’arma utile quando sei all’interno dell’area.

I Playoff sono quest’anno per voi un obiettivo dichiarato. Come affrontate il discorso con i più giovani?

Ci mettiamo molta enfasi. Cerchiamo di dirgli che non vogliamo solo fare i playoff, che non cerchiamo di agguantare solo l’ottavo posto ad Est, ma che vogliamo competere con i team più forti della Eastern Conference. Questo richiede molto lavoro e sacrificio. Il nostro obiettivo comune è fare una grande stagione. L’energia all’interno del gruppo quest’anno è totalmente diversa. E’ cambiata la cultura, e noi stiamo iniziando qualcosa di grande a Cleveland.

Hai per caso parlato con Tristan Thomposon riguardo alla scelta di cambiare mano di tiro?

Non ricordo esattamente dove eravamo ma coach Scott una volta disse ‘allenati sulla mano destra’. Tristan l’ha presa come un gioco, ma abbiamo notato subito le differenze. Prima tirava il 60% ai liberi, ora, nelle qualificazioni ai Mondiali 2014 col Canada, ha tirato col 78%. E’ un cambiamento radicale.

Parliamo ora di cose più serie, come è nata l’idea di Uncle Drew?

L’idea è una partnership tra me e Pepsi Max. Mi sono fatto avanti con l’idea, l’ho scritta e l’ho anche diretta. L’idea mi è venuta da un ragazzo che si è presentato allo skate park vestito da vecchio. Ha iniziato a fare trick e tutti gli altri skaters lo guardavano come a dire ‘ma che diavolo!’.

I ragazzi sapevano quello che facevi mentre filmavi?

La seconda volta si.  La terza volta, che abbiamo appena girato, tutti conoscevano Uncle Drew. Ora si tratta solo di mettere in piedi una squadra che possa sorprendere tutti.

Quindi ci sarà una terza puntata…

Si, ma non posso dire nulla, se non che sarà divertente.

 

Per quei pochi che ancora non avessero visto, ecco qui i link ai primi due episodi.

Episodio 1

Episodio 2

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