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34 Giannis Antetokounmpo

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34
Nome
Giannis Antetokounmpo
Nazionalità
gre Grecia
Posizione
AG
Altezza
211 cm
Peso
110 kg
Squadra corrente
Milwaukee
Compleanno
06/12/1994
Anni
30

La storia di Giannis Antetokounmpo

Early Life & Filathlitikos

Quando il 6 dicembre 1994, ad Atene, Charles e Veronica Antetokounmpo hanno dato alla luce Giannis, il loro terzo figlio, si erano già trovati a fronteggiare un enorme numero di difficoltà. Dopo una carriera sportiva nella natia Nigeria (Charles era un calciatore mentre Veronica un’atleta), agli inizi degli anni ’90 sono stati costretti a separarsi dal loro primogenito, Francis, affidandolo alle cure dei nonni prima di migrare verso la Grecia in cerca di un futuro migliore.

Un futuro che, però, sembrava faticare ad arrivare. In Grecia hanno avuto un secondo figlio, Thanasis, e quando Giannis è nato i suoi genitori lavoravano come venditori ambulanti senza regolare permesso di soggiorno. Dopo Giannis la coppia ha avuto altri due figli, Kostas e Alexis, ma la condizione familiare non accenna a migliorare. Mantenere una famiglia così numerosa è chiaramente un’impresa ardua, tanto che spesso gli Antetokounmpo sono costretti a saltare i pasti.

Fino ai 13 anni Giannis non si mostra molto interessato alla pallacanestro. Preferisce, infatti, il calcio: oltre a papà Charles, anche il suo fratello maggiore Francis diventerà, poi, un calciatore. Sembra quasi una scelta obbligata: il football è lo sport più popolare tanto in Grecia quanto in Nigeria.

Lui e i suoi fratelli, però, erano costretti a guardarsi sempre intorno, non potendo socializzare liberamente con i loro coetanei: la paura di una denuncia che portasse l’intera famiglia all’espulsione sarà una costante della sua vita anche oltre i 18 anni, quando lui e i suoi fratelli venivano ancora considerati apolidi, in quanto non eleggibili né per la cittadinanza greca né per quella nigeriana.

Inizia a giocare a pallacanestro poco dopo i 13 anni, quando Spiros Velliniatis, coach della squadra giovanile di Sepolia, il sobborgo in cui la famiglia viveva, ha notato lui e i suoi fratelli, portandoli ad allenarsi. I problemi con quei ragazzi erano di fatto due: innanzitutto non sapevano giocare a basket, ovviamente. Il secondo problema è che andavano ad allenarsi praticamente sempre a stomaco vuoto. Velliniatis, però, nota in tutti, soprattutto in Giannis, un mix unico di voglia di imparare, durezza mentale e determinazione: è di fatto la prima persona di sempre a credere in quel giovane apolide tutto pelle e ossa.

Non passa molto tempo e Panagiotis Zivas, ai tempi allenatore del Filathlitikos, chiede a tutti i fratelli Antetokounmpo di andare ad allenarsi con la sua squadra, promettendo anche ai genitori che si sarebbe impegnato a cercar loro un lavoro. Come se non bastasse, Zivas si è anche proposto di aiutare economicamente la famiglia, così da permettere ai ragazzi di dedicarsi seriamente allo sport. Questo ha anche permesso al nucleo familiare di spostarsi in una casa più vicina al centro d’allenamento, per favorire la crescita sportiva dei loro ragazzi.

Nel frattempo, le sorti di quella famiglia sono state prese a cuore anche da un loro vicino di casa, Giannis Tzikas che era anche proprietario di un piccolo ristorante: era lui stesso a preparare i panini per tutti quei ragazzini, in maniera tale da permetter loro di allenarsi a stomaco pieno.

Nel giro di due anni Giannis è migliorato tanto da guadagnarsi un posto nel team giovanile del club greco: dal 2009 al 2012 Antetokounmpo domina in lungo e in largo le categorie giovanili greche, realizzando anche una gara da 50 punti che fa inarcare parecchi sopraccigli degli addetti ai lavori greci.

Dopo tre anni così, l’ascesa in prima squadra è già scritta: la stagione 2012-13 è quella che vede debuttare Giannis in pianta stabile nell’A2 greca. Con 9.5 punti, 5 rimbalzi, 1 stoppata, 0.7 e 1.4 assist a gara si guadagna la convocazione per l’All Star Game del campionato. Già a dicembre 2012 il CAI Saragozza gli fa firmare un contratto quadriennale con la clausola “NBA Exit” valida per ogni stagione a partire dal 2013-14. Inutile dire che al Saragozza non ci giocherà mai: il 28 aprile 2013 si dichiara eleggibile al Draft 2013, in una classe che non si presentava così piena di talento, nella quale un giocatore tutto da costruire, con le sue enormi potenzialità non poteva che attrarre la curiosità degli addetti ai lavori.

 

Carriera NBA

La scelta di dichiararsi per il Draft paga dividendi altissimi: il suo nome è scelto appena fuori dalla lottery, con la chiamata numero 15, dai Milwaukee Bucks.

Giannis approda in NBA come un oggetto misterioso ma le sue potenzialità sono tutte lì da vedere: dimensioni fisiche da urlo, braccia lunghissime e un atletismo fuori scala sono un’intelaiatura troppo pregiata per non catturare l’attenzione degli addetti ai lavori. Durante la sua prima stagione in maglia Bucks colleziona ben 77 gare disputate, con 23 partenze in quintetto e ben 24.6 minuti di utilizzo: non male per un ragazzino magrolino che ha giocato una sola annata da semi professionista. I Bucks, però, non se la cavano benissimo: il record finale è 15-67, cosa che chiaramente permette a coach Larry Drew di concedergli tutto quello spazio in campo.

Chiude la prima stagione NBA con 6.8 punti, 4.4 rimbalzi, 1.9 assist, la convocazione al Rising Star Challenge e l’elezione nel secondo quintetto All-Rookie. Legate alla sua annata da rookie sono anche legate alcuni aneddoti che fotografano la sua totale ingenuità quando è entrato nella NBA: Zaza Pachulia ha raccontato che, quando gli ha fatto notare che oltre le tasse gravano su oltre il 50% dello stipendio di un giocatore NBA , il giovane Giannis ha chiesto al suo compagno se esistesse un modo di non pagarle. E in più, disabituato a gestire quelle enormi quantità di danaro, nel corso della sua rookie season Giannis ha inviato alla sua famiglia così tanti soldi da restare praticamente al verde. Incidenti di percorso pienamente accettabili, se si considera da dove Giannis è partito per giungere a vivere il suo sogno NBA.

Dopo il suo ottimo impatto nella stagione di debutto, i Bucks hanno deciso di estendere il suo contratto fino al 2015-16, esercitando la team option e mettendo così Giannis a disposizione di coach Jason Kidd, appena subentrato a Larry Drew, un giocatore tutto da plasmare. Kidd sceglie di affidargli con sempre maggiore frequenza lo spot di point-guard e di renderlo sempre più coinvolto. Intanto, Giannis ha cominciato a lavorare tantissimo sul suo fisico, intraprendendo quell’impressionante percorso di crescita che possiamo apprezzare ora.

All’inizio del suo rapporto con Kidd, Antetokounmpo era completamente ignaro di chi fosse il suo coach e quali traguardi avesse raggiunto durante la sua carriera da giocatore, motivo per il quale all’inizio tendenzialmente subiva malvolentieri i consigli che il suo allenatore gli rivolgeva. Da quando, poi, su consiglio di alcuni dei suoi compagni, si è documentato su chi fosse il suo allenatore, si è completamente affidato a lui per il suo percorso di crescita tecnica e umana.

La scelta ha pagato subito dividendi importanti: con una gara da 27 punti e 15 rimbalzi contro gli Houston Rockets calamita definitivamente l’attenzione degli addetti ai lavori venendo così eletto come giocatore della settimana tra il 2 e l’8 febbraio 2015 NBA. Sarà il primo di una lunga serie di riconoscimenti individuali.

Milwaukee chiude la stagione sul 41-41, record che permette ai Bucks di arrivare sesti disputando i playoff venendo eliminati per 4-2 dai Bulls, e Giannis raddoppia le proprie cifre, che lievitano anche grazie ai 31 minuti abbondanti di utilizzo che Kidd gli concede ogni sera: 12.7 punti, 6.7 rimbalzi, 2.6 assist in 81 partite.

A questo punto i Bucks non hanno potuto fare a meno di esercitare per il secondo anno consecutivo la team option sul contratto del greco, prolungando l’accordo fino al 2016-17. La stagione 2015-16, quindi, per lui si è tramutata in un autentico contract-year: dal valore delle sue prestazioni sarebbe valso il peso del suo rinnovo con i Bucks. Per Milwaukee, però, non gira tutto benissimo: arrivano solo 33 vittorie stagionali. Giannis, al contrario, continua a migliorare: segna almeno 16 punti in ciascuna delle prime 20 gare e il 22 febbraio 2016 contro i Lakers realizza la sua prima tripla doppia da 27 punti, 10 assist e 12 rimbalzi: è il più giovane Bucks di sempre a riuscirci. Nel giro delle successive cinque settimane realizzerà altre quattro triple doppie, chiudendo la stagione con 16.9 punti, 7.7 rimbalzi, 4.3 assist e 1.4 stoppate.

A questo punto il max contract è inevitabile: firma un quadriennale da 100 milioni l’estate immediatamente successiva e, nel 2016-17, si eleva definitivamente allo status di perennial All Star. Dapprima, con una gara da 25 punti contro i Knicks, il 6 gennaio 2017 diventa il primo Bucks di sempre a centrare quota quattordici partite consecutive a quota 20 punti eguagliando il record di Michael Redd, poi si guadagna la partenza nel quintetto dell’Est all’All Star Game diventando il primo greco a riuscirci, ad aprile viene anche nominato giocatore del mese e con una stagione da 22.9 punti, 8.8 rimbalzi e 5.4 assist stravince il premio di Most Improved Player dell’anno e viene eletto nel secondo miglior quintetto difensivo della NBA.

Questa è, per Milwaukee, la miglior stagione della gestione Kidd, chiusa con un 42-40 che vale nuovamente il sesto posto a Est. I Bucks sono, però, sconfitti per 4-2 dai Toronto Raptors malgrado gare da 28 e 24 punti di Antetokounmpo nei primi due atti della serie malgrado la sua eruzione da 30 e 34 punti negli ultimi due match. A fine anno giunge, inevitabile, l’ingresso nel secondo quintetto All-NBA: è il primo di sempre a guidare la sua squadra nelle cinque maggiori categorie statistiche (punti, rimbalzi, assist, rubate e stoppate), classificandosi tra i migliori 20 giocatori della lega in ciascuna delle suddette.

Il 2017-18 ha tutta l’aria di essere l’anno della consacrazione ma per i Bucks tutto si mostra più difficile del previsto: a metà stagione viene esonerato Jason Kidd (sul record di 23-22) che lascia il posto a Joe Prunty, che chiuderà la stagione con un 21-16 che varrà alla squadra del Wisconsin il settimo posto a Est con il record di 44-38. Giannis vive un’annata di ulteriore crescita (26.9 punti, 10 rimbalzi e 4.8 assist) che gli vale la conferma nel secondo quintetto All-NBA. I Bucks danno filo da torcere ai Boston Celtics nella serie più combattuta del primo turno di playoff 2018 ma cadono per 4-3.

Nell’estate 2018 nel Wisconsin arriva coach Mike Budenholzer e i Bucks diventano la miglior squadra della lega: dominano la stagione 2019-20 e chiudono con un record di 60-22. Giannis chiude con una stagione formato MVP: 27.7 punti, 12.5 rimbalzi, 5.9, 1.5 stoppate e 1.3 rubate. Chiuderà nel primo quintetto All NBA e nel primo quintetto All Defense. E, come detto, con il titolo di MVP a fine annata.

E pensare che il suo dominio sulla lega sembra, davvero, appena iniziato.

 

Nazionale

Dopo aver, come anticipato, faticato a ricevere la nazionalità greca, Giannis ha ottenuto la cittadinanza il 9 maggio 2013, giusto in tempo per poter partecipare agli Europei Under 20, chiusi dalla Grecia al quinto posto. Partecipa, poi, ai mondiali del 2014, chiusi al nono posto dalla Grecia dopo l’eliminazione agli ottavi di finale per 90-72, subita per mano della Serbia, finalista della manifestazione.
Non va tanto meglio a Eurobasket 2015: Giannis e compagni passano il girone a punteggio pieno, prima di eliminare il Belgio per 75-54 agli ottavi e di cedere il passo alla Spagna futura campionessa ai quarti per 73-71. Alla luce della sconfitta, dunque, i greci si sono dovuti accontentare del quinto posto a pari merito con l’Italia.

Stesso discorso agli ultimi Mondiali di Basket 2019 in Cina dove il greco ha ammesso di non essere riuscito a fare la differenza e di trovarsi meglio con le spaziature della Lega americana.

 

Premi e riconoscimenti Giannis Antetokounmpo

  • NBA All-Rookie Second Team (2014)
  • NBA All-Star: 4 (2017, 2018, 2019, 2020)
  • All-NBA Team:
    • First Team: 2019
    • Second Team: 2017, 2018
  • Squadre All-Defensive:
    • Second Team: 2017
  • NBA Most Improved Player Award (2017)
  • Titolo MVP (2019)

 

Contratto Giannis Antetokounmpo

Anno Squadra Età Salario
2017-18 Milwaukee Bucks 22 $22,471,910
2018-19 Milwaukee Bucks 23 $24,157,303
2019-20 Milwaukee Bucks 24 $25,842,697
2020-21 Milwaukee Bucks 25 $27,528,090
2021 Milwaukee Bucks 26 UFA

 

Citazioni e frasi famose Giannis Antetokounmpo

“Kevin Garnett era piuttosto forte da teenager. Così come Tim Duncan. Loro sono due futuri Hall of Famers di sette piedi capaci di fare molte cose. Se Giannis si dimostra come quei due ragazzi, si ritroverà in ottima compagnia. Io credo abbia quel tipo di potenziale. Stiamo parlando di un sette piedi che può mettere palla a terra, sa passarla e sta ancora imparando come giocare nella NBA.” – Coach Jason Kidd durante la stagione da sophomore di Antetokounmpo (2014-15)

 

 

NBA

StagioneTeamGPPGAPGRPGSPGBPG
2013/2014Milwaukee776.81.94.40.80.8
2014/2015Milwaukee8112.72.66.70.91.0
2015/2016Milwaukee8016.94.37.71.21.4
2016/2017Milwaukee8022.95.48.81.61.9
2017/2018Milwaukee7526.94.810.01.51.4
2018/2019Milwaukee7227.75.912.51.31.5
2019/2020Milwaukee6329.55.613.61.01.0
2020/2021Milwaukee6128.15.911.01.21.2
2021/2022Milwaukee000000

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