Il talvolta controverso ma sempre schietto Stephen Jackson ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo, dopo aver disputato 14 stagioni di buon livello cestistico nella NBA.
Il 37enne Jackson ha annunciato il suo ritiro tramite il suo account ufficiale di Instagram, promuovendo anche una curiosa “festa di pensionamento” fissata per venerdì 24 luglio:
La mai banale small forward è stata selezionata dai Phoenix Suns con la scelta n°47 al Draft del 1997, anche se il suo debutto nella Lega è avvenuto solo nella stagione 2000/2001 con gli allora New Jersey Nets, dopo un lungo peregrinare tra svariati campionati in giro per il mondo.
Successivamente il giocatore ha vestito la maglia dei San Antonio Spurs (con i quali ha vinto il suo unico titolo NBA nel 2003, rivestendo un ruolo determinante in quei Playoffs), degli Atlanta Hawks e degli Indiana Pacers, franchigia con cui si rese – purtroppo – protagonista nel 2004 con i vari Ron Artest, Ben Wallace e Jermaine O’Neal nel famoso “The Malice at the Palace“:
In questo recente video, invece, Stephen Jackson e Ron Artest/Metta World Peace (ora The Panda’s Friend) raccontano uno dei momenti più bassi della storia della NBA con molta tranquillità e pacatezza:
https://www.youtube.com/watch?v=P_a2ge-P_pk
In questa triste occasione Jackson ha ricevuto dalla Lega una sospensione di 30 partite di regular season, in quanto il giocatore si era diretto verso le tribune per avere poi uno scontro fisico con i tifosi dei Detroit Pistons.
La carriera dell’ex pupillo di Gregg Popovich, però, seppur macchiata da questo brutto avvenimento, è stata buona, a tratti ottima. Nel gennaio del 2007 Jackson è stato coinvolto in una trade a 8 giocatori che lo ha portato a vestire la casacca dei Golden State Warriors. L’ala piccola ha contribuito in maniera notevole ad uno dei più clamorosi upset della storia dei playoffs NBA: i californiani, n.8 nella griglia dei playoff ad Ovest, hanno battuto sonoramente gli allora n.1 e favoriti alla vittoria finale, i Dallas Mavericks, vincendo il primo turno per 4-2.
Nella stagione 2009/2010 Stephen Jackson ha fatto registrare la sua più alta media punti in carriera, viaggiando a 21,1 punti per partita vestendo la maglia degli Charlotte Bobcats (ora Hornets).
Il crepuscolo del talentuoso ma bizzoso prodotto della celebre Oak Hill Academy è rappresentato da una sosta a Milwaukee, un ritorno agli Spurs ed una breve comparsata con i Los Angeles Clippers.
In 858 gare disputate, Jackson ha fatto registrare una media di 15,1 punti, 3,9 rimbalzi e 3,1 assist, tirando con un complessivo 41,4% dal campo.
S.J. è sempre stato un personaggio controverso all’interno del mondo NBA, ma è stato sempre capace di far parlare di sé e focalizzare l’attenzione dei fans su di lui, sia con le prestazione sul rettangolo da gioco, sia con i problemi con la legge, sia con le sue canzoni rap.
Ci mancherai Steph, ma sicuramente saremo anche contenti di non vedere più le tue orribili collezioni di fascette da gioco. Good luck!