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Morto di cancro Dave Meyers, ultimo capitano dell’UCLA di Wooden

Leader dell’ultima UCLA di Wooden, seconda scelta assoluta in NBA e uomo-copertina di Sports Illustrated: Dave Meyers – stella dei Bruins, ingiustamente dimenticata – è stato queste e tante altre cose.

Venerdì è morto Dave Meyers, storico giocatore dei Bruins di UCLA e capitano dell’ultima squadra collegiale guidata dal leggendario John Wooden; l’ex leader dei Bruins lottava da tempo con il cancro e aveva 62 anni.

Meyers, ala grande di 2.03 m, fu campione NCAA nel 1973 e nel 1975. Il suo livello di gioco si innalzò nell’annata 1973-1974, dopo due stagioni (quella da rookie e quella da sophomore) trascorse in panchina. Meyers fu promosso capitano dei Bruins nella propria stagione da senior (1974-1975), a seguito della partenza per l’NBA di Bill Walton e Jamaal Wilkes. Risultato: 18.3 punti e 7.9 rimbalzi di media (leader di squadra in entrambe le categorie), con il 48% dal campo. In quell’anno Meyers fu anche eletto All-American e condusse UCLA al decimo titolo in 12 anni (vittoria in finale 92-85 contro Kentucky); 24 punti e 11 rimbalzi per lui nella partita conclusiva. A seguito dei risultati ottenuti con i Bruins nel 1975, Meyers fu scelto per comparire sulla copertina di Sports Illustrated e fu selezionato dai Los Angeles Lakers con la seconda scelta assoluta del Draft 1975 (dopo David Thompson).

Immediatamente girato ai Milwaukee Bucks (con Kareem Abdul-Jabbar a fare il percorso inverso), Meyers disputò cinque stagioni con la squadra del Wisconsin, tenendo medie di 11.2 punti e 6.3 rimbalzi in 281 partite. Nel 1980 arrivò una decisione sorprendente: Meyers decise di abbandonare l’NBA per dedicarsi alla famiglia e alla congregazione dei Testimoni di Geova.

Giocatore sicuramente fuori dai classici schemi NBA, per il carattere schivo e per lo stile di gioco per certi versi anacronistico, Meyers è stato testimone diretto dell’evoluzione della Lega e del passaggio di alcune delle figure più importanti della storia del basket americano. Bill Walton, Kareem Abdul-Jabbar, John Wooden, sono solo alcuni dei nomi che hanno incrociato il proprio cammino con quello di Meyers, che rimane, in ogni caso, una delle gemme nascoste del college basketball degli anni ’70. Rest in peace, Dave.

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