In una intervista rilasciata ai microfoni di Nba.com, Greg Popovich, forse uno dei coach più forti e potenti della lega americana di basket, ha fatto alcune previsioni sulla prossima stagione, parlando anche del suo pupillo Kawhi Leonard che ci ha messo pochissimo a convincere l’ex spia della Cia e schierarlo con continuità nel quitentto dei San Antonio Spurs: “Kawhi diventerà una star. Più tempo passa, più è l’icona degli Spurs. Alle due estremità del campo è un giocatore speciale. Mi fido di lui. Vuole essere un grande giocatore, un ottimo giocatore. Arriva presto, rimane fino a tardi agli allenamenti, è allenabile, come una spugna. Se si considera che ha fatto solamente un anno di college e nessun campo di addestramento allora non può che non essere un giocatore come gli altri.” Poi arriva la domanda su Lakers e Miami che hanno rinforzato i loro roster, mentre i San Antonio sono più o meno gli stessi: “Cosa fanno gli altri team non possiamo controllarlo. Quindi ci preoccuperemo solamente di re-inserire Kawhi Leonard nei programmi degli Spurs. Lavoreremo con Boris, Patty Mills, cercheremo di migliorare Danny Green, lavorando con i nostri ragazzi. Tiago Splitter e Blair penso faranno una grande stagione con noi. Dobbiamo solo rimanere concentrati.” Poi domanda sull’ultimo libro che sta leggendo: “Son molto vicino a finire un libro su Stalin ed uno su Putin. Poi sto cercando leggere Ulisse, ma non sono abbastanza uomo per questo. Troppo difficile da capire, troppe grandi parole, concetti che girano in testa, ma mi son sempre detto che devo affrontare queste situazioni. Ogni tre anni cerco di leggerlo tutto, ma non ho ancora avuto successo.” Poi ultima domanda, secca, il giocatore più “coachable” (allenabile in un italiano orribile) che ha mai avuto nel roster, Pop risponde così: “Il ragazzo con il quale son stato più duro, ma che ha mostrato maggiori migliorie è stato Tony Parker. Ha ascoltato tutto ciò che dicevo e creduto in me anche quando era arrabbiato col sottoscritto o , a volte, non capiva di cosa stavo parlando. Ma si fidava di me e lo apprezzerò sempre.”