“Non conosco il roster attuale di Milano, non studio mai le squadre che affrontiamo in preseason. Ma sono rimasto colpito nello scoprire la storia dell’Olimpia e gli incredibili giocatori che ne hanno fatto parte, a cominciare dal mio preferito, Bob McAdoo. Per questo domani mi aspetto una grande partita. E sono contento che la nostra squadra venga messa duramente alla prova anche in preseason. Venire in Europa mi piace, soprattutto perché la squadra viaggia insieme. Avrei preferito fare anche il training camp qui, come accaduto nel 2007, non venire qui solo per qualche giorno come abbiamo fatto. Le similitudini col 2007 ci sono, anche se quella squadra (la prima dei Big Three Pierce, Garnett e Allen, n.d.r.) aveva uno scopo ben chiaro in mente e questa non ce l’ha ancora. Ma glielo troveremo. Per vincere dobbiamo migliorare, e molto, in due fondamentali: i rimbalzi e la distribuzione della palla. Da Rajon Rondo mi aspetto che metta più tiri, liberi compresi, e che diventi il nostro generale in campo: lo sto addestrando a pensare come me. Ma ci serve assolutamente un playmaker di riserva: spero che riusciremo a riempire quel buco con gli uomini che già abbiamo. Jason Terry e Courtney Lee ci permetteranno di fare un passo avanti rispetto allo scorso anno con Ray Allen: quando tornerà anche Avery Bradley (non prima di dicembre, n.d.r.) avrò a disposizione il miglior pacchetto di guardie da quando sono a Boston. Jeff Green? E’ guarito e questa è la notizia migliore. Sta bene, partirà dalla panchina ma avrà l’occasione di mettersi in mostra. Milicic? Mi piace, aveva bisogno di una chance”. Queste le parole di Doc Rivers, coach dei Boston Celtics, rilasciate durante la conferenza stampa di ieri, a poche ore dalla partita di stasera contro l’Olimpia Milano.