Vi ricordate di un giocatore soprannominato “The Reign Man”?
Shawn T. Kemp per l’esattezza, fu un giocatore di grande impatto nella NBA degli anni ’90. La sua è una storia interessante quanto travagliata. Giocatore di grande forza fisica, alto 208 cm per 107 Kg di peso (nel suo periodo migliore), che molti ricordano anche se non come divoratore di trofei.
Afroamericano, nato a Elkhart il 26 novembre 1969, Kemp è stato uno dei primi giocatori nella storia dell’NBA a passare dall’high school al professionismo senza aver frequentato il college. Frequentò la Concord High School di Elkhart, era considerato uno dei primi quattro giocatori a livello nazionale nel suo ultimo anno. E riuscì a portare la sua squadra alle finali del campionato dello stato. Nello stesso periodo, firmò una lettera dove scriveva di esser intenzionato a giocare a basket per l’università di Kentucky. In seguito , prima dell’inizio del campionato Ncaa, fu accusato di aver rubato due collane d’oro ad un suo compagno di squadra, nonché il figlio dell’allora allenatore di Kentucky. Senza una denuncia a suo carico, si trasferì al Trinity Valley Community College in Texas, dove però non giocò neanche una partita. Quindi all’età di 19 anni, Shawn, si dichiarò eleggibile per il draft NBA del 1989.
Fu scelto al primo turno dai Seattle Supersonics, squadra con cui raggiunse i migliori risultati in carriera. Nel primo anno da professionista fu il giocatore più giovane dell’NBA, al secondo anno poi si confermò come uno dei più forti giocatori in circolazione e i Seattle Supersonics come una delle squadre più temibili.
Non riuscì mai a vincere una finale, ma il 1996 fu l’anno in cui arrivò più vicino a vincerne una. I Supersonics furono sconfitti dai Chicago Bulls di Michael Jordan, ma per molti l’MVP della serie fu proprio Kemp.
Vengono ricordati inoltre celebri duelli tra lo stesso Kemp e Karl Malone, pariruolo nello stesso periodo, ma di notevole maggior successo. Per molti esperti, però, fu Kemp a vincere il duello contro Malone.
Dopo 8 stagioni di successo a Seattle, viene ceduto ai Cleveland Cavaliers dove continua a far registrare grandi numeri. Ma la squadra non risulta comunque essere competitiva e lentamente il suo fisico ingrassa. Dopo tre stagioni a Cleveland viene ceduto ai Portland Trailblazers, ma qualcosa sembra essere cambiato. Continua ad ingrassare e dopo varie peripezie annuncia di avere a che fare con alcol e droghe, ammette di aver fatto uso di cocaina in diverse situazioni e in seguito entrerà in una clinica per disintossicarsi. Nella stagione 2002-2003 ritorna in campo con la maglia degli Orlando Magic, che però lascerà a fine stagione chiudendo la sua carriera NBA. Nell’estate del 2008, a 39 anni, 5 anni dopo il suo ritiro, si accorda con la Premiata Montegranaro, che milita nella massima serie italiana, per un contratto da giocatore. Dopo numerosi ritardi ed incomprensioni, la squadra ha tuttavia deciso di tagliare il giocatore prima ancora dell’inizio del campionato.
Nella sua carriera Kemp registra: una medaglia d’oro con la nazionale USA ai mondiali di Toronto del 1994, 6 volte NBA All-Star (1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998), 3 volte All-NBA Second Team (1994, 1995, 1996), 15.347 punti (14,6 ppg), 8.834 rimbalzi (8,4 rpg), 1.279 stoppate (1,2 bpg).
Anche se con una carriera non proprio brillante sul finire, uno dei più grandi giocatori dell’NBA. Ricordiamolo soprattutto nel suo momento migliore, quando indossava la maglia n.40 dei Seattle Supersonics e faceva esplodere le folle.
Signore e signori: “The Reign Man” Shawn T. Kemp!
Paolo Sartori