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Mark Cuban: “Jeremy Lin può essere un altro Steve Nash”

Invitato da Charlie Rose e Gayle King, al programma “This Morning”, Mark Cuban (presidente dei Dallas Mavericks) ha risposto alle domande dei padroni di casa, riuscendo a ricavarne una discussione molto interessante sotto molti punti di vista.

Di tutte le cose di cui ti occupi, quale ti gratifica di più?

“Direi i Dallas Mavericks, solamente perchè una delle cose che ho imparato quando comprai questa squadra è che non sono io che la possiedo, ma la comunità  di Dallas stessa! Non ci sono aziende al mondo in cui qualcuno ti chiama e ti dice ‘sai, mio figlio è malato e gli piacerebbe che qualcuno del team possa venire a trovarlo’, o peggio ancora ‘mio figlio è morto recentemente ed il suo sogno era di essere sepolto con la maglia dei Mavs, si può fare?’ Ci si rende conto ben presto che è la comunità a possedere la squadra e questo è un senso di gioa che non si ha in qualsiasi altro tipo di attività.”

 

Sei molto vicino alla tua squadra ed hai una grande passione per questo sport, sei pure stato multato per quasi 2 milioni di dollari perchè eri in disaccordo con l’arbitro!

“Quei tempi sono finiti, anche se ho ancora il vizio di lasciarmi andare un po’ troppo spesso.”

 

Sei molto schietto e molto passionale, ti è mai capitato di rimpiangere le tue “uscite” esagerate sul campo?

“No, per niente perchè io lo facevo solamente per rendere migliori le cose, è sempre questo il mio obiettivo in tutto quello che faccio.”

 

Ti sei calmato col tempo? Perchè uno dei tuoi giocatori in passato ha detto che un presidente non dovrebbe mai ‘eclissare’ la squadra e che lei non dovrebbe essere il proprietario di un team.

“Questo è stato detto sei o sette anni fa, ma si mi sono ammorbidito perchè nel frattempo ho avuto dei figli che comunque ti cambiano come persona. Una volta, dopo aver perso una partita tornavo a casa e per farmi passare l’arrabbiatura o la delusione dovevo far passare almeno un giorno. Ora, quando vedo i miei figli di 3 e 6 anni aggrapparsi a me mi accorgo che c’è altro per cui essere felici. Allo stesso tempo, in ogni azienda con la quale ho avuto a che fare, mi sono sempre concentrato sui miglioramenti possibili da apportare ogni giorno. Si può discutere di come cerco di raggiungere i miei obiettivi, cioè la tattica, ma non si possono discutere le mie intenzioni.”

 

Cosa pensi di Jeremy Lin?

“Dallas sono stati la prima squadra ( in passato) a firmarlo quando era un free agent, e ci piaceva, era un ragazzo senza paura. Era ovviamente intelligente perchè comunque si è laureato ad Harvad ed mi ricordo che era molto più atletico di quanto pensavamo. Avevamo capito il suo reale potenziale, poteva essere un altro Steve Nash. Abbiamo voluto firmarlo per utilizzarlo durante la Summer League, e volevamo confermarlo alla fine della stessa, ma lui voleva andare a giocare vicino a casa e quindi firmo con i Golden State, il resto è storia che conosciamo tutti.”

 

Può essere un altro Steve Nash?

“Si, assolutamente possibile. E’ davvero bravo ed ha il medesimo talento. Ma, parte di ciò che ha reso grande Steve, è che quando è passato dai Mavericks ai Suns ha trovato un sistema di gioco assolutamente compatibile con il suo stile di gioco, ed è questo che gli ha permesso di vincere il trofeo di MVP. Quindi Jeremy deve solamente trovare un ambiente giusto in cui giocare, costellato da compagni che sappiano sfruttare i suoi assist, e da quel momento potrà essere considerato una stella.”

 

Michele Ipprio
@mikeaip

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