Avanti e indietro nel pitturato, si posiziona fuori, in post alto e finalmente arriva il tiro in sospensione, fin troppo comodo, fin troppo soft.
Du anni fa, Aldridge decise di trasformare il suo gioco, iniziando a cercare palla sotto canestro più di quanto avesse fatto in quattro anni di permanenza nella Lega. La trasformazione l’aiutò a diventare un All-Star. Ma adesso, a partire dalle prime gare di regular season, è tornato a simpatizzare per il jumper dalla media, che si prende quasi per accontentarsi, uscendo con pigrizia dalla zona che gli compete: il pitturato. Una regressione per il gioco individuale e per la squadra che non può certo beneficiare di un Aldridge poco dominante sotto canestro. In casa Blazers, la faccenda è all’ ordine del giorno
Al momento, Aldridge sta tirando con un 43% complessivo ed è andato in lunetta solo 12 volte in cinque partite. E’ ancora presto per fare un bilancio, ma l’ala dei Blazers sta avendo la peggiore stagione in carriera, e il motivo è facilmente riscontrabile nella selezione dei tiri.
Ciò che si discute, non è il jumper in sé, Aldrigle è un tiratore pazzesco, ma la distanza da cui parte la conclusione, palesemente fuori dal raggio di tiro di LaMarcus.
Nella sua carriera Aldridge ha realizzato con il 58.3% i tiri dentro l’area, mentre con un scarso 41.8% ha messo a segno quelli presi dalla media distanza ( per intenderci tra il gomito e il perimetro dell’area grande)
Negli anni, non c’è stato alcun nesso tra percentuale dei tiri presi nel pitturato e l’efficacia offensiva delle conclusioni.
Ma è evidente che Portland ha bisogno di Aldridge in post basso. E se continua a deambulare attorno al perimetro, si troveranno in crisi da entrambe le parti del campo e questo per i Blazers potrebbe avere una brutta piega in regular season.