I Bulls non hanno certo cominciato la stagione con il piglio che dovrebbe avere una “contender”, tra l’infortunio di Rose, la relativa mancanza di un vero leader in attacco e una panchina che non ha più quell’impatto strepitoso sulle partite; una cosa di cui certamente possono rallegrarsi gli abitanti della Windy City, però, c’è. Dopo l’infortunio di DR1, sono arrivate in città due PG di un certo livello, quali Kirk Hinrich e Nate Robinson: il primo torna nella Chicago dove ha lasciato un ottimo ricordo, voglioso di playoff dopo la parentesi “non eccitante” ad Atlanta, il secondo continua un valzer di maglie che ha caratterizzato tutta la sua carriera. Purtroppo per coach Thibodeau, e’ necessario fare una considerazione in più sulla coppia in cabina di regia: Hinrich e’ un playmaker all’antica, un ragionatore che pensa prima a trovare il compagno libero che a tirare, stile Steve Nash/Jason Kidd; Robinson e’ una shooting guard adattata a playmaker, dotato di un ottimo piazzato, ma sopratutto di un atletismo impressionante, e se madre natura lo avesse premiato con qualche centimetro in più staremmo parlando di un fenomeno assoluto. La domanda e’: possono questi due coesistere senza che la squadra ne risenta?
La risposta, almeno per ora, sembrerebbe no. No perché i compagni sono costretti a reinventarsi più e più volte all’interno di una singola partita, dato lo stile di gioco profondamente differente dei due sopracitati:
– con Robinson in campo, Rip Hamilton non è’ più il go-to-guy degli scarichi, Noah e Boozer sono costretti a portare il blocco per il play ad ogni azione e quasi si annullano le enormi potenzialità offensive di Luol Deng;
– con Hinrich, invece, c’è un gioco stile “FIBA”, con molta più distribuzione dei palloni, ci sono molte più possibilità di andare a rimbalzo sfruttando la coppia di lunghi e torna ad essere importante dal perimetro anche Deng.
In pratica, la scelta che sarà costretto a fare Thibodeau su chi sia il vero titolare tra i due, e’ una scelta che avrà ripercussioni anche e sopratutto quando tornerà in campo Rose, che ovviamente si riprenderà le chiavi della squadra e non accetterà più di un collega di livello; oltre al rebus su come cominciare ad inanellare qualche vittoria consecutiva, dunque, ci sarà anche quello della scelta della PG di riferimento:”Good luck coach!”.
Leonardo Granduardo Flori