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Dallas Mavericks

Dirk Nowitzki ha dei dubbi riguardo la ricostruzione del roster da parte dei suoi Mavs!

In molti hanno dimenticato troppo in fretta che Dallas non più di 20 mesi fa si è laureata campionessa NBA, vincendo l’anello al termine della stagione 2010/2011. Sembra passata un’eternità, anche perchè si sa che in NBA succedono talmente tante cose che in pochi mesi riescono ad aver luogo 4/5 rivoluzioni all’interno di ogni singola franchigia (per maggiori informazioni chiedere ai Knicks o ai Lakers per citarne un paio), ma i Mavericks sembrano essere quelli che più degli altri hanno gettato nel dimenticatoio il titolo, demoralizzati già dalla prima palla a due successiva al trionfo ottenuto in finale contro Miami.

L’aver dovuto attendere il Christmas Game per alzare il vessillo del trionfo sul soffitto del Americans Airlines Center (causa lock out) non ha certamente aiutato, ma ciò che più di ogni altra cosa ha fatto si che questi Mavs sembrassero essere soltanto lontani parenti di quelli che li hanno di poco preceduti è stato il mercato messo in atto da Cuban e da tutto lo staff dirigenziale di Dallas.

Quest’articolo però, nasce per dar conto di un’altra notizia (della questione riguardo alla “dismissione” dell’estate/autunno 2011 possiamo parlare anche in un secondo momento), cioè per rendere note le parole con cui Dirk Nowitzki, superstite di lusso di quel glorioso roster, contesta la politica societaria portata avanti da Cuban e da.. (va be’, si sa che in Texas decide tutto lui, mi dispiace anche continuare ad incolpare una fantomatica “dirigenza”).

Per farla breve (a pensarci meglio poteva uscirci un bell’articolo da “primo piano”, peccato) Dallas ha venduto durante la sessione di mercato dell’estate 2011 Chandler e Barea che, dopo la vittoria del titolo, chiedevano uno stipendio ben più alto di quello precedentemente percepito che avrebbe pericolosamente avvicinato i Mavs alla soglia della luxury tax, ma soprattutto liberando spazio salariale per poter tentare l’acquisto di una superstar nel corso dell’estate terminata da qualche mese.

Con tutto il rispetto per O.J. Mayo, ma questo colpo non è arrivato. Anzi, è continuata la dismissione, che ha visto partire verso la costa Est Kidd e Terry, portando avanti il ragionamento precedentemente esposto del salary cap che si riduce ancor di più, lasciando maggior spazio di manovra a Cuban.

E’ lecito quindi aspettarsi da parte dei texani delle sessioni di mercato esplosive nelle prossime stagioni, ma il problema per ora sembra esserci eccome. Nowitzki è da poco rientrato da un infortunio che gli ha fatto saltare quasi 2 mesi di regular season, la squadra nelle ultime 10 ha un record di 2-8 che hanno portato quello stagionale a 13-21 (una delle poche squadre che può dir d’aver fatto peggio dei Lakers).

Insomma, in questo momento tutt’altro che facile, la star tedesca ha deciso di rilasciare un’intervista per ESPNDallas.com nel post partita della gara (persa) contro gli Hornets, dichiarando:

La situazione è diventata molto difficile ora. A me piace sempre pensare che non si vuole costruire una franchigia basandosi sulla speranza che le cose possano andare bene (la frase in inglese che rende ancora meglio l’idea è “I always liked to think you don’t want to build your franchise on hope). Noi abbiamo sperato in Deron lo scorso anno. Abbiamo sperato in Dwight. Perchè avrebbe dovuto lasciare i Lakers? Per me questo è una cosa senza senso da sperare. Lui lì aveva la prospettiva di una grande situazione. Perchè dovrebbe andar via Chris Paul? Gioca probabilmente nella miglior squadra della lega al momento. Probabilmente sono il team più profondo della NBA. E noi dobbiamo iniziare a sperare che si possa ottenere qualcosa?

Forse Cuban ha qualche asso nella manica, forse si può far leva su qualcuno offrendo un contratto molto più vantaggioso. Voglio dire, non lo so. Questo è qualcosa a cui dovremo pensare l’estate prossima. Adesso dobbiamo pensare alle partite da giocare, devo pensare a fare il meglio del meglio, sperando di migliorare di partita in partita. E poi vedremo cosa succederà”

Nonostante sia innegabile che la sconfitta contro New Orleans sia stata bruciante, questo giustifica solo in parte l’asprezza delle parole di Dirk. Noi le abbiamo riportate, magari Cuban le legge e trae le sue conclusioni. Per ora possiamo solo dirgli: Mark COMPRA !!!

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