La prima metà della stagione della LA sponda gialloviola non è andata come la dirigenza aveva previsto, tanto per usare un eufemismo. Prima dell’inizio della stagione infatti i Lakers erano da tutti considerati come la squadra da battere a Ovest insieme ai Thunder, soprattutto dopo i tanto declamati arrivi di Dwight Howard e Steve Nash da mettere al fianco di Kobe Bryant, Pau Gasol e MettaWP. Tuttavia il talento non sempre si traduce in vittorie e la situazione attuale recita “decima posizione, record di 22-26, 3.5 partite dall’ottavo posto”.
Gli analisti di Hoopsworld comunque vedono la franchigia californiana ancora leggermente favorita nella corsa finale ai playoffs, rispetto a Utah, Houston e Portland, che comunque si sono ben comportate finora.
“Dopo 48 partite oggettivamente nessuno ha una vaga idea di come sia veramente questa squadra, non si vede alcuna identità, nonostante un libro paga ai massimi della lega. Ed inaspettatamente l’infortunio di Howard potrebbe essere oggi una benedizione per un team ed un coach che, evidentemente, non riesce a far coesistere i due lunghi e tante personalità così importanti. Nelle ultime due partite il forzato inserimento del “catalano” nella first unit sembra avere dato riscontri positivi e, seppur a fatica, sono arrivate le prime due vittorie in trasferta del 2013. A questo punto sembra scongiurata la famigerata trade con protagonista Gasol, ed anche la firma in estate del prolungamento di Howard non è più così certa. In questo contesto poi ci sarebbe anche un certo Kobe Bryant, che nei primi due mesi ha voluto dimostrare a tutti chi fosse il leader maximo a suon di trentelli, e che ora sembra aver cambiato diametralmente rotta, cercando di raggiungere il settimo o l’ottavo posto sfornando assist per i compagni. Nonostante tutti questi argomenti di discussione (e ce ne sarebbero molto altri) e nonostante i Lakers si siano messi in una posizione in cui dovranno vincere ancora almeno 22 delle 34 partite rimanenti, la Western Conference in generale sembra più debole rispetto agli anni scorsi e potrebbe bastare ai Lakers un record di poco superiore al 50%. LA deve comunque trovare in fretta sia il proprio ritmo in attacco che la propria coesione difensiva, cosa, questa seconda, che si è vista solamente a sprazzi finora. Il Kobe regista delle ultime uscite, l’utilizzo di un solo centro e i tanti minuti di qualità di Clark e Jamison sembrano dei buoni punti di partenza ma non c’è più molto tempo per gli esperimenti e, soprattutto, non ci si può più concedere quelle amnesie difensive che sono diventate il marchio di fabbrica di questo roster.”
Una post season senza Lakers sarebbe comunque un po’ strana per chi mastica basket dai tempi di Magic, ed inoltre puntare su un’uscita così prematura del black mamba è sempre un rischio grandissimo, e questo anche i migliori bookmakers lo sanno….
Andrea Clementini
@andreaciccio08