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All-Star Weekend: si parte stanotte con il Rising Stars Challenge!

Ci siamo. Stanotte alle 3 andrà in scena, ad Houston, il primo atto di uno dei momenti più attesi da tutti gli appassionati sportivi e in particolare dagli amanti della palla a spicchi: l’All Star Weekend. Questa tre giorni, spalamata come da consuetudine in un fine settimana di metà Febbraio, prevede un climax ascendente di eventi, prettamente spettacolari, che culminano con la ben nota partita delle stelle della domenica. Il venerdì è dedicato alla partita denominata Rising Stars Challenge che vede in campo due squadre composte da giocatori al primo e secondo anno. I roster sono selezionati dagli allenatori di lusso Shaq e Chuck (Shaquille O’Neal e Charles Barkley) con una draft lottery, dopo che la cerchia dei cestisti eleggibili è stata scelta da un gruppo di esperti.

L’attuale BBVA Rising Stars Challenge è solo l’ultima forma assunta dall’usuale partita del venerdì.

Il Rookie Challenge nasce nel 1994 ed inizialmente era una gara che contrapponeva due team di soli giocatori al primo anno, questa tipologia di incontro vide la sua prima modifica due anni dopo quando la partita impegnava ancora una volta da soli rookie ma divisi tra East e West, una sorta di All Star Game in miniatura. Nel 2000, a seguito del lockout dell’anno precedente, fu necessaria un’ulteriore revisione infatti, a seguito del minor numero di giri e conseguentemente scelte al draft, i giocatori al primo anno non erano più sufficiente per formare due squadre e di conseguenza una partita degna di tale nome, ammesso e non concesso che il Rookie Challenge lo sia mai stata. Si decise quindi di mettere a confronto una squadra di giocatori al primo anno, i Rookie, con una selezione di cestisti al secondo anno di esperienza in Nba, i Sophomore. Questa tipologia di sfida durò per 12 anni conoscendo alti e bassi (forse più bassi che alti). La prima partita, disputatasi a Oakland, vide la squadra al primo anno uscire vittoriosa al seguito di un tempo supplementare, guidata da Andre Miller, Steve Francis, Lamar Odom e Elton Brand (vincitore del titolo di MVP). Dal 2001 al 2009 solo successi, e anche abbastanza marcati, per i Sophomore guidati nel corso degli anni dai vari Richardson, Arenas, Stoudemire, Anthony, Iguodala e Durant. Le ultime due edizioni del Rookie Challenge videro a sorpresa trionfare proprio la squadra con meno esperienza e i migliori giocatori della partita furono rispettivamente Tyreke Evans e John Wall. Il bilancio delle sfide tra Rookie e Sophomore si chiuse con un netto 9 a 3 per i giocatori al secondo anno.

Dallo scorso anno la gara fu rimpiazzata dal già citato Rising Challenge.

Il record per punti nell’All Star Friday appartiene a Kevin Durant con 46 realizzati nel 2009, segue Russell Westbrook con 40 segnati l’anno successivo. Il maggior numero di rimbalzi, 23, è stato raccolto da Dejuan Blair nel 2010, “solamente” 21 per Elton Brand (2000). Per quanto riguarda le assistenza sembrano difficilmente raggiungibile le 22 messe a referto da Wall due anni fa.

L’ultima edizione vide una netta vittoria per il “Team Chuck” guidato dai 34 punti di uno stratosferico Irving che tirò complessivamente 12/13 dal campo, con un surreale 8/8 dalla lunga. Vedremo se quest’anno il Team Shaq riuscirà a rifarsi ora che quel Irving, che tanto fece male nella passata partita, giocherà proprio per l’ex centro dei Lakers.

Ricapitoliamo i Roster:

Team Shaq: Damian Lillard (Portland)
Kyrie Irving (Cleveland)
Andrew Nicholson (Orlando)
Klay Thompson (Golden State)
Harrison Barnes (Golden State)
Chandler Parsons (Houston)
Dion Waiters (Cleveland)
Michael Kidd-Gilchrist (Charlotte)
Tyler Zeller (Cleveland)
Kemba Walker (Charlotte)

Team Chuck:
Anthony Davis (New Orleans)
Kenneth Faried (Denver)
Kawhi Leonard (San Antonio)
Bradley Beal (Washington)
Ricky Rubio (Minnesota)
Tristan Thompson (Cleveland)
Nikola Vucevic (Orlando)
Brandon Knight (Detroit)
Isaiah Thomas (Sacramento)
Alexey Shved (Minnesota)

Notoriamente la partita del venerdì non è tra le più belle e intense che si possano vedere, ma quest’anno più che mai offre validi spunti, primo su tutti la possibilità di vedere insieme la coppia Irving-Lillard.

Non ci resta quindi che munirci di ettolitri di caffè e prepararci a passare una tre giorni di totale astinenza dal sonno, ma non preoccupatevi perchè il gioco varrà sicuramente la candela.

 

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