Davanti alle difficoltà, il Black Mamba non è il tipo di giocare che si tira indietro. Venerdì sera è sceso in campo contro Indiana nonostante la caviglia ancora gonfia. Il dolore insopportabile di una storta rimediata secondo il parere dei più, a causa di una dirty play di Dahntay Kones, nella partita di pochi giorni fa contro gli Hawks. Kobe ha combattuto contro i Pacers fino al secondo quarto, poi il dolore ha avuto la meglio, ma è a partire da questo momento che il leader dei gialloviola ha preso in mano la panchina ed è entrato in modalità allenatore. Kobe si è messo al servizio della squadra dal di fuori, uno studente del gioco che aiuta i suoi compagni di squadra a leggere le situazioni e trovare il vantaggio sul campo, dal di dentro.
Se lo scopo comune rimangono i playoff e tentare di ricucire in questo ultimo mese una rivedibile prima metà di stagione, i Lakers di oggi devono tenere basso il margine di errori. Dopo la sconfitta di mercoledì per mano degli Hawks, i gialloviola hanno sfogato la frustrazione contro Indiana mettendo a referto 13 canestri dalla lunga distanza su 26 tentativi. Metta World Peace l’ha definita :“ la più grande vittoria di questa stagione”.
Kobe si è calato nella parte di vice, al fianco di Mike D’Antoni, dando le marcature in difesa e le rotazioni dei giocatori in campo per essere un passo avanti ai Pacers. L’ottima copertura dei Pacers ha indotto i Lakers ad eseguire bene e Bryant ha cercato di non trascurare nemmeno il più piccolo dettaglio.
“Tutto è specifico” sostiene il numero 24 “.Ogni azione in attacco è una lettura di quello che fa la difesa, sta tutto nel compiere aggiustamenti e cercare il vantaggio da ogni situazione”