I Golden State Warriors hanno raggiunto la quarantesima vittoria nella partita di sabato notte e questo ha segnato un punto importante per la franchigia, che sta stupendo per gioco e risultati in questa stagione NBA. Il pugno nell’occhio della notte è stato sicuramente l’ennesimo infortunio per Stephen Curry, il giocatore che sta trascinando questa squadra verso l’olimpo della post-season.
Secondo le fonti, questo infortunio è arrivato verso la metà dell’ultimo quarto di gioco nella partita contro i Washington Wizards e, a quanto riportato, è stato causato da un tentativo di fallo volontario da parte di Cartier Martin, che voleva fermare il contropiede guidato da Curry. La guardia dei Warriors, tentando di eludere l’intervento falloso dell’avversario, ha subito l’ultima della lunga serie di distorsioni alla sua caviglia.
In quest’ultima stagione, è la terza volta che Curry subisce una distorsione alla caviglia e, guardando indietro ai precedenti, la lista degli infortuni del figlio di Dell è alquanto impressionante.
Nella partita dell’8 dicembre del 2010 il primo episodio. Distorsione avvenuta semplicemente mentre Curry palleggiava, senza essere pressato fisicamente dall’avversario. Nessuna situazione strana (tipo quella tanto chiacchierata di Bryant) o contatti che hanno provocato il danno. Sicuramente un segno, per chi ci crede, di quello che sarebbe stato il tormento del giovane.
Alla fine della stagione 2010-2011, i problemi alla caviglia portarono ad un’operazione per riallacciare e rinforzare i legamenti devastati da un’annata di distorsioni e problemi vari.
La stagione ‘corta‘ 2011-2012 non andò tanto meglio per la point guard dei Warriors che, nella partita del 4 gennaio 2012, iniziò col piede sbagliato, subendo una nuova distorsione. Saltò circa due settimane e non riuscì mai a tornare al 100% per quasi tutto il mese d febbraio. L’aura negativa però non si allontana ancora e, il 10 marzo 2012, torna a colpire. La stagione di Curry era finita.
Nella post-season dello stesso anno, Stephen decise di sottoporsi ad un’ altra operazione per ripulire la caviglia. Fortunatamente non ci furono danni strutturali e Curry spese l’intera estate ad allenarsi per riabilitare la caviglia e per poi unirsi ai compagni successivamente.
Dopo aver firmato un contrattone da 44 milioni di dollari prima dell’inizio di questa stagione, sia il giocatore che la franchigia speravano che ormai i problemi alla caviglia fossero solo una brutta parentesi, ma così non è stato.
Purtroppo anche quest’anno il ragazzo ha dovuto lottare con i suoi demoni e, con le lievi distorsioni del 17 e del 28 gennaio, saltare un totale di quattro partite.
Ed ora l’ultima, si spera. Curry si sottoporrà agli esami di routine e dovrà aspettare per vedere la risposta del suo corpo all’ennesimo stop forzato.
Per Steph, questo infortunio non poteva arrivare in un momento peggiore. Stava giocando meravigliosamente, dimostrandosi una delle PG più forti e spettacolari della lega, tenendo una media di 26 punti a partita con il 47% dal campo. Queste le statistiche che valutano il giocatore dall’All-Star break fino ad ora, forse consacrandolo come ‘giocatore franchigia’ per la sua squadra e pronto a fare quel salto che lo porterebbe davvero ad essere una stella ed un punto fermo all’interno della NBA. Ora c’è solo da aspettare, perchè nemmeno Curry sa cosa comporterà questo ennesimo colpo.