Nonostante una buona partita di Dirk Nowitzki (21 punti) e Shawn Marion (22), i Dallas Mavericks hanno perso contro i Phoenix Suns, ma fatto più clamoroso per la squadra del Texas è che qualche ora dopo la disfatta arriva la notizia della vittoria dei Los Angeles Lakers contro i Portland Trail Blazer che sancisce matematicamente la possibilità di non arrivare più ai playoff.
Fatto che non accadeva da ben 12 anni, dal 2000, praticamente da quando Nowitzki veste la maglia dei Mavericks (scelto nel 1998 con la chiamata numero 9 dai Milwaukee Bucks e scambiato immediatamente con Dallas per Rober Horry e Pat Garrity)
Non è la prima volta, nella storia del gioco, che una squadra vincitrice dell’anello solo un paio di anni prima, finisca in un tunnel di insuccessi che la porta a dover rifondare la squadra da capo; l’esempio più lampante e recente è quello dei Miami Heat che, campioni nel 2006, hanno finito per vincere solo 15 partite nella stagione 2007/2008.
Quest’anno i Mavericks hanno perso completamente la loro identità e il loro gioco, complice anche una serie di infortuni che li ha colpiti, primo tra tutti quello a Nowitzki stesso, che hanno condizionato la stagione di un gruppo neanche tanto giovane e che ha perso in estate un campione come Jason Terry.
Il prossimo anno la squadra deve fare dei drastici cambiamenti all’interno dello spogliatoio, ma la loro stella numero uno ha già detto che, nonostante sarà free agent quest’estate, rifirmerà con i Texani, senza, però, lanciare un avvertimento alla dirigenza:
“Voglio raggiungere il mio traguardo di chiudere la carriera qui a Dallas. Amo questo posto, però se devo essere onesto, non voglio un altra stagione deludente. È frustrante lottare per l’8° posto ad Ovest. Tutti sappiamo, da Rick Carlisle a Mark Cuban, che l’estate che sta per arrivare sarà molto importante per noi, vogliamo tornare a combattere nei piani alti, vogliamo tornare ad essere una franchigia contendente”.