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Blake Infortunato, Nash E Meeks In Forse! Problemi E Dichiarazioni Alla Vigilia Di Gara3 Tra Lakers E Spurs!

La notizia è giunta nella sua ufficialità in serata ed è l’ennesima batosta per tutti i supporter gialloviola. Anche Blake è costretto a fermarsi, dopo che l’esame con gli ultrasuoni ha confermato lo stiramento al tendine del ginocchio destro subito durante la seconda partita giocata in Texas. Assenza molto pesante se consideriamo i quasi 40 minuti giocati da quello che in queste prime partite di Playoff è stato il playmaker titolare della squadra, nonché risorsa indispensabile per questo roster sempre più allo sbando (come il periodo di difficoltà in Regular Season coinciso con la sua assenza ha dimostrato).

Come se questa pessima notizia non fosse abbastanza, anche dal fronte Meeks e Nash (anche loro usciti claudicanti dalla partita persa 102 a 91 contro Tony Parker e soci) non giungono buone nuove. Il primo, dopo aver effettuato tutti gli esami, è in dubbio sulla possibilità di recupero dal problema occorsogli alla caviglia sinistra, il secondo è costantemente trattato con iniezioni epidurali e con il cortisone per cercare di porre un freno ai dolori che lo stanno accompagnando in tutta la stagione.

Il roster dei Lakers quindi non ha avuto il tempo di giovare dell’inaspettato recupero di Jordan Hill (sceso in campo per 6′ durante l’ultima apparizione dei losangelini) che subito è arrivato un nuovo colpo di mannaia che, qualora dovesse trovare conferma nella sua totalità, combinato con la contumace essenza del 24, mettere in seria difficoltà coach D’Antoni nel trovarne 5 da mandare in campo (e non si sta scherzando).

In casa Spurs invece, con la squadra al completo e avendo dalla propria il 2-0 nonché l’inerzia della serie, i “problemi” sono di tutt’altro tipo, come dimostrato dalle parole di Ginobili che si è espresso sul premio di miglior difensore della Lega assegnato nelle scorse ore al fratello del centro catalano suo avversario in questo primo turno di Playoff, quel Marc Gasol che tante discussioni ha sollevato dal momento immediatamente successivo alla conferma definitiva di tale assegnazione.

Dopo che Kendrick Perkins e Dwight Howard hanno reso noto il fatto che la loro preferenza sarebbe andata a Serge Ibaka, il playmaker argentino non ha dubbi nell’indicare il suo compagno di squadra Tim Duncan (37 anni compiuti ieri):

Quello che io so è che quando lo abbiamo in campo siamo in un modo, quando lui è fuori dal parquet cambiamo totalmente. Tutto questo è dovuto alla sua intelligenza, alla sua presenza, alla sua capacità di mettere le mani su tutti i palloni, sull’essere sempre nella posizione giusta. Cose come queste.

Sotto questo aspetto Ginobili sembra avere ragione, come dimostrato dal fatto che si passi dai 97 ai 101 punti subiti quando il caraibico è in panchina a riposare, tutto dovuto a quegli “intangibles” che, anche se non vanno a referto, sono decisivi nel marcare la differenza tra una buona e una cattiva difesa. E’ da tempo che l’assegnazione di questa onorificenza scatena polemiche, alle quali lo stesso Ginobili saprebbe come porre rimedio:

E’ il premio che hanno più difficoltà ad assegnare perchè i giocatori non possono votare. E’ il giocatore che va contro l’avversario e che può rendersi conto di chi sa difendere. Molto spesso il miglior rimbalzista non è il miglior difensore, così come nel caso dei “ladri” di palloni.

Pensiero più che condivisibile quello dell’argentino, anche se c’è da dire che la scelta di Gasol va proprio in questa direzione. Noi personalmente ad uno come Tim Duncan daremmo una vagonata di premi ogni anno e, approfittando dell’articolo, a lui e ai suoi compagni diamo anche un consiglio: adesso bisogna pensare ai Lakers e ai Playoff, per pensare alle assegnazione dei premi ci sarà tempo.

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