Lebron James è stato nominato ufficialmente ieri (ma la notizia circolava già da un paio di giorni) MVP della stagione per la quarta volta negli ultimi 5 anni (come già riportato anche in una news sul nostro sito). Ciò che però continua a tenere banco è la modalità di voto e soprattutto il suo esito. Il plurititolato giocatore degli Heat, nel momento della riscossione del premio, si è da prima prodigato nel rilasciare le solite dichiarazioni di rito:
Io cerco soltanto di essere il miglior giocatore sul parquet ogni singola sera che metto piede in campo. Sono molto felice del premio e vorrei che ce ne fossero altri 15 per quel meraviglioso gruppo di ragazzi che mi permette di essere l’MVP della Lega in ogni partita.
Quello che però sta facendo discutere è il punteggio totale ed in particolare l’unico voto non ottenuto da Lebron. Difatti James è risultato indiscutibilmente il più votato dall’alto dei suoi 1207 punti, ricevendo però l’indicazione di “primo classificato” da parte di 120 su 121 voti disponibili, sfiorando dunque l’unanimità. La classifica ottenuta è quella riportata nell’immagine sottostante:
Come mostrato, il voto “mancate” è stato assegnato a Carmelo Anthony, classificatosi terzo alle spalle dei due contendenti delle scorse Finals NBA. Più staccati Paul, Kobe e tutti gli altri. Di fronte a questo “Gronchi rosa” che così palesemente richiama l’attenzione, non sono mancate le domande dei giornalisti allo stesso interessato, alle quali il numero 6 degli Heat ha risposto:
Sarà probabilmente un giornalista di New York che non mi ha dato quel voto. Conosciamo molto bene la storia tra Heat e Knicks e forse per questo ha preferito scegliere così
La votazione in questi casi è anonima e quindi questo “mistero” sembrava dover perdurare in eterno. Invece, visto anche tutto il clamore sollevatosi dopo le sopracitate parole del diretto interessato, Gary Washburn, giornalista NBA del Boston Globe, ha pubblicato sul sito del suo giornale un articolo in cui dichiara di esser stato lui a non aver votato James, trovandosi costretto dalla situazione a dover “difendere” la sua scelta. Riporto la traduzione di parte dell’articolo, ritenendo molto interessante il suo punto di vista sul senso dell’onorificenza assegnata:
Quando ho dato il mio voto per l’MVP NBA non avevo dubbi sul fatto che sarei stato in minoranza. Lebron era oggettivamente il favorito a riscuotere il suo quarto premio, essendo il miglior giocatore in gara.
Quando domenica però sono stati annunciati i risultati della votazione, sono rimasto esterrefatto nell’apprendere di essere stato l’unico a non aver dato il primo posto a Lebron, credendo realmente che i vari Anthony, Durant, Paul e forse anche Kobe avrebbero potuto ricevere una o due indicazioni ciascuno.
Questo non è il “Premio per il miglior Giocatore” ma per il premio per il giocatore “più pregiato” (scusate la becera traduzione di “Most Valuable”) e per questo credo che Anthony abbia meritato il mio voto. Lui ha condotto i Knicks al loro primo titolo di Divisione dopo 19 anni. E’ un tempo molto lungo.
Anthony è stato il miglior realizzatore della Lega e sostanzialmente il trascinatore di dei vecchi Knicks verso la seconda piazza ad Est. Stoudemire ha saltato buona parte della stagione, Felton è stato fuori per 6 settimane e Chandler ha giocato convivendo con fastidiosi problemi, lasciando ad Anthony, J R Smith e ad un mucchio di scelte del draft di metà anni ’90 il compito di vincere 54 partite in stagione regolare e di battere 3 volte gli Heat.
Lebron può vincere il premio da MVP ogni anno. Lui può fare questo. E per questo che lo pongo in una “classifica alla Michael Jordan”. Jordan ha vinto 5 premi da MVP ma avrebbe potuto vincerne 10. Nella stagione 1992/1993 Jordan mise a referto 32.6 punti, 6.7 rimbalzi, 5.5 assist e 2.8 rubate di media, tirando dal campo con il 49.5%.
Ma quell’anno il premio di MVP andò a Charles Barkley.
L’articolo continua, ma credo che il pensiero del giornalista del Boston Globe sia molto chiaro. La domanda che volevo lanciare è: voi come la pensate? E’ giusto privare un campione come Lebron di un titolo in più perchè “tanto ne può vincere altri 10” oppure è meglio darlo a lui, non premiando però il giocatore “meno” bravo che nell’arco di 82 partite raggiunge livelli “jordaneschi”?