Niente da fare. L’esperienza rimane un fattore fondamentale nello sport, specialmente quando ti ritrovi sopra di punti negli ultimi 2.30 minuti. Da lì in poi infatti gli Spurs hanno gestito ogni possesso con sapienza ed efficacia. Dall’altra parte son venuti fuori i limiti di Jarret Jack nella gestione del pallone quando questo scotta. Ed è così che gli ultimi minuti scivolano inesorabilmente verso il 102-92 finale per San Antonio. Eppure la partita per i padroni di casa non era cominciata neanche malissimo: consueta tripla di Curry e Arena che esplode di gioia. Non avevano però fatto i conti con un Tony Parker avvelenato. Nel primo quarto il franco-belga si scatena: penetrazioni, tiro da tre, tiro dalla media distanza, trick shot. Tutto quello che il suo repertorio offre, lui l’ha eseguito. Non è un caso se nel solo primo tempo Parker ha realizzato 25 dei suoi 32 punti totali (13 punti nei primi 12 minuti di gioco con 6/8 al tiro). Primo quarto che si conclude quindi col vantaggio per i bianco-grigi sul 32-23. Secondo periodo che comincia sulla falsa riga del primo, con i padroni di casa che tentano di rimanere in partita, mentre la squadra di Pop amministra il vantaggio, tant’è che all’intervallo il punteggio dice 57-48 per San Antonio.
Nel secondo tempo le cose cambiano: i Warriors dopo la lunga pausa trovano nuova linfa e cominciano bene. Talmente bene che Stephen Curry a 6 minuti e 20 secondi dal termine del terzo quarto, impatta il match sul 65-65 con la solita tripla, suo marchio di fabbrica. Nessuna paura per la compagine di Popovich che reagisce subito ai padroni di casa con un pesante 11-0 di parziale. Da segnalare l’impronta di Manu Ginobili in questo parziale. Semplicemente fantastico il giocatore nativo di Bahia Blanca. Terzo quarto che si conclude sul 79-68.
Partita che procede a strappi. Nell’ultimo periodo i Golden State Warriors tentano nuovamente la rimonta. Stavolta è Klay Thompson l’esecutore. I padroni di casa arrivano fino al -1 (79-78), ma la benzina finisce. A 2 minuti e 30, sul 93-88 per gli Spurs, come già spiegato nelle prime righe, la luce per Golden State si spegne e salgono in cattedra i professori di San Antonio. Una serie di imprecisioni nella gestione di palla da parte di Jarret Jack spengono le speranze dei Warriors, mentre dall’altra parte Tim Duncan e Tony Paker mettono al sicuro il risultato che si fisserà sul 102-92 per gli ospiti. San Antonio che espugna quindi una rumorossisima Oracle Arena. La serie ora dice 2-1 per gli Spurs e non sarà facile ribaltare la situazione per la squadra del “reverendo” Jackson.
