Inizio a scrivere questo articolo, il mio primo articolo per NBA RELIGION, in treno durante il ritorno da Bologna verso Pescara.
Sono le 20 e 30, manca un’ora esatta all’inizio di Gara 4 tra Golden State e San Antonio Spurs alla Bay Arena, scontro tra due filosofie di gioco opposte, tra un sistema studiato e collaudato da anni e la fluidità e la velocità di ragazzi appena (o quasi) usciti dall’anonimato.
Grazie ad un caricabatterie e un auricolare, gentilmente offerto dalla mia ragazza (anzi diciamo che è venuta appositamente in stazione per consegnarmelo, che donna!!) riuscirò a seguire, in diretta sul cellulare, una delle serie che mi stanno entusiasmando di più in questi play off 2013.
Che dire, gara 1 vinta su fil di sirena grazie alla pazzia di un argentino dopo 2 over time e dopo una prestazione spaziale del “solito” Curry. Gara 2 vinta da Golden state grazie alla giocate di un Klay Thompson in versione bombardiere 8/9 da 3 pt, e alla stanchezza degli Spurs.
Gara 3 vinta nuovamente dagli Spurs che sono riusciti ad imbrigliare Curry e a giocare con la loro esperienza, con un Parker da 32 infilate e un infinito Duncan da doppia doppia.
Va sottolineato a questo punto che Pop abbia capito come bloccare o limitare Curry, o quantomeno che togliendogli possessi, la partita viaggia su altri livelli, altri ritmi e anche altri punteggi. Gli Spurs soprattutto in gara 3 sono riusciti ad amministrare la partita da veterani quali sono, senza prendersi il rischio di arrivare ad un finale punto a punto (come in gara 1 e gara 2) contro una squadra fatta di corsa e precisione da dietro l’arco.
Sono le 21:00 non mi rimane che attendere l’inizio, manca poco più di mezz’ora e vedremo se tutto ciò che gli Spurs hanno imparato sui Golden State sarà nuovamente messo in pratica, oppure se anche Mark Jackson e i suoi avranno appreso a loro volta qualcosa da San Antonio e metteranno in campo nuove controffensive.
Ore 21:20 provo a collegarmi per vedere se tutto funziona a dovere, ma ragazzi, siamo in Italia, e non riesco a vedere la diretta, il video non vuole sapere di caricarsi. Benissimo.
Inizia la partita 21:30 e ancora niente, così decido di seguire il “Play by play” di nba.com per capire seppur minimamente cosa accade. Sembra una buona serata al tiro di Curry e Thompson, dopo 5 minuti siamo a 2-2 da 3pt per il primo e 2-2 da 2pt per il secondo. Il risultato della mia partita senza video recita 11-11 con gli Spurs guidati da Duncan e Parker.
La signora che mi è seduta di fronte inizia ad avere i primi segni di pentimento per il posto scelto e dallo sguardo inizia anche a pensare che io sia pazzo (Cellulare acceso, foglio e penna, Rivista ufficiale aperta e ripetuti click sullo schermo del cellulare per far partire la diretta).
Dopo 10 minuti eccola, vedo la partita santo cielo, anzi vedo la pubblicità con il faccione di Curry che dice qualcosa, ma mi va bene, siamo sempre e comunque in Italia e stiamo scendendo da Nord a Sud.
Prima azione, contropiede di Golden State, Thompson for three, sbagliato, rimbalzo difensivo Spurs, contropiede, errore di Parker; nuovo contropiede Golden State ed errore di Barnes. Perfetto tre azioni, tre errori, iniziamo alla grande. Primo canestro della mia, personalissima partita, una bomba in transizione di Manu per il 14-11 San Antonio. Ad un minuto dalla fine del primo quarto di gioco, altra giocata di Ginobili e allungo San Antonio che vola sul 20-11.
Ore 22:00, l’ora X si direbbe in questi casi. Nei pressi di Ancona (come scriverebbe facebook, rilevando la tua posizione) salta la connessione, stiamo ormai arrivando verso il mio amato sud Italia. La connessione inesistente continua per altri 10 minuti, poi magia si torna in pista, leggo il risultato 26-19 Spurs e fine primo quarto. Dato che la connessione continua ad abbandonarmi prendo la decisione più sacrificata che esista per un appassionato di sport, via connessione, via comunicazioni telefoniche con chi sa, o potrebbe sapere o vorrebbe raccontarmi della partita. Si attende il ritorno a casa, da dove continuerò la diretta, come se non fosse passato neanche un attimo dall’azione precedente. Mi butto sulla lettura di un bellissimo articolo su Prince, e attendo l’arrivo a Pescara. Sceso dal treno prendo la macchina, organizzo le cose e punto alla volta del mio paese, circa 30 minuti di tragitto.
Finalmente ci sono, scrivania, Pc 1 sulla partita, pc 2 sul pezzo da scrivere.
Siamo pronti, in diretta dalla Bay Arena di Oakland, California per questo secondo quarto di una sfida dall’intensità sorprendente.
Nel primo quarto il migliore per i Warriors è stato Barnes, mentre per gli Spurs sicuramente Parker.
SECONDO QUARTO che inizia con una bella tripla di Jack che porta il punteggio sul 29-22. Sembra che i ragazzi di Jackson siano scesi in campo con più intensità rispetto ad un primo tempo molto opaco soprattutto per quel che riguarda i suoi uomini migliori anche grazie ad un ottima difesa degli Spurs. A metà del secondo quarto tra penetrazioni di Parker e qualche giocata di Duncan gli Spurs arrivano ad un vantaggio di + 10 con Golden State ferma a guardare, con Curry, Lee e Bogut in panchina e il solo Green a mantenere l’attacco insieme ad un Jarrett Jack davvero molto ispirato.La partita procede con ritmi bassi, niente a che vedere con la cattiveria e la velocità messe in campo nelle prime tre gare, gli Spurs controllano la gara, con un Manu molto ispirato che a fine secondo quarto conta 4 triple su 5 tentativi. La vera differenza dell’inizio brillante di San Antonio penso sia proprio l’argentino, sarà durissima per Golden State riuscire a tenere a bada gli uomini di Pop questa sera.
ALL’INIZIO DEL TERZO QUARTO le mie speranze di vedere il pareggio di Golden State sembrano al lumicino, non vedo una squadra davvero concentrata o forse sono scesi in campo i veri Spurs che offuscano tutto con il loro nero/grigio. Il punteggio recita 45–37. Eccoci, il momento di Golden State sembra arrivato. A 9 e 45 dalla fine del terzo quarto, dopo un bellissimo Jump Shot di Barnes che porta il punteggio sul 47–41 arriva la tripla in transizione di Curry, partita riaperta in due azioni 47-44 e grande intensità difensiva dei Warriors. La partita sembra scaldarsi, appena dopo la tripla di Curry arriva una bomba di Green dall’angolo e ancora Curry in transizione 50-47 e tensione visibile sulle mani di chi scrive. Ma di nuovo torniamo a ritmi più bassi, partita ferma sul 51-49 con 3 errori di Duncan al tiro (1/2 ai liberi) e un fallo offensivo di Golden State, proprio quando il pareggio sembrava cosa fatta. Il match, come sappiamo, vive di break, abbiamo visto soprattutto in queste gare di play off come ad esempio Curry aumenti il ritmo delle sue conclusioni proprio nel terzo quarto viaggiando con 10 punti di media ed un incredibile 60 % dal campo. A 5 minuti e 40 secondi dal termine del terzo quarto primo vantaggio Golden State, gioco da 3 di Landry 2 punti da vero leone sotto canestro e libero aggiuntivo trasformato, poi errore di Diaw per San Antonio, direi l’ennesimo di questo terzo quarto per i grigi e un bellissimo for three in transizione di Barnes per il 55-51 Warriors. Se San Antonio da tutto questo campo libero ai gialli potrebbe essere difficile recuperare nel finale. San Antonio reagisce bene all’offensiva dei padroni di casa, riesce a non perdere la concentrazione, si concede anche di mandare a riposare Parker e quando mancano 2 minuti alla fine del quarto il risultato è fermo sul 58-59 con errori al tiro di entrambe le squadre. Rimango convinto che sarà tutto deciso nell’ultimo quarto e penso che Golden State non abbia forzato per avere più forze nell’ultimo periodo che spesso ha pesato negativamente sul risultato finale. Il terzo quarto finisce 62-60 San Antonio, con Parker che segna con un jump shot in solitudine assoluta sulla sirena.
L’ULTIMO QUARTO è appena iniziato, mi rendo conto di essere sveglio da più di 15 ore, ed effettivamente la stanchezza sta prendendo il sopravvento sulla mia voglia di provare a scrivere un articolo diverso. Tengo duro, vedo un Barnes davvero carico, pronto a schiacciare alla prima opportunità concessa dalla difesa di SAS, ma Golden State sembra ancora poco concentrata in difesa, il punteggio torna in favore di San Antonio grazie a Leonard e Duncan 70-63, quando mancano 9 minuti al termine. Ancora Barnes, 4 punti di fila, una penetrazione e un jump, entrambi bellissimi riportano sotto Golden State, 70-67, poi Parker allunga di nuovo a + 5 72-67, fino alla tripla di Curry che, grazie ad un bellissimo scarico di Jack, inchioda il punteggio a -2 Golden State (72-70).
Immagino un finale punto a punto, le due squadre in questo periodo si equivalgono, anche se quando mancano 6 minuti alla fine grazie ad una penetrazione e ad un tiro da tre in transizione, Manù Ginobili manda San Antonio di nuovo a 3 possessi di vantaggio sui rivali 78-72. Ormai sono carico, stanchezza e sonno sono passati, rimane solo l’attenzione ai dettagli di questo finale di partita.
Partiamo dalle statistiche che vedo sullo schermo quando mancano 5 minuti alla fine, Parker 15 punti con un non esaltante 5-14 dal campo, Ginobili 21 punti 8-14 da campo, Duncan 19 punti 7-17 dal campo e almeno 10 rimbalzi, quelli che ho contato io almeno. Ricordo che siamo in diretta e non ho sempre attivate le statistiche.
Meno 3’ alla fine, Jack prende in mano i suoi: 4 punti e un assist, punteggio di nuovo prossimo alla parità 82-78 ed anche molto basso considerando le ultime uscite delle due squadre. 2 minuti e 40 ancora Golden State, come direbbe Buffa: “ la miglior uscita dai blocchi della Nba attuale” (paragonato a Miller) Klay Thompson piazza un canestro sullo scadere del cronometro dei 24, portando la partita sull’82 ad 80.
Azione successiva, Spurs che non possono sbagliare, Parker prova la penetrazione, fermato, palla a Manu che la gira a Duncan, errore sul tiro con ottima marcatura di Landry. I Warriors difendono con i denti, rimessa in favore dei texani Parker sbaglia un comodo jump, contropiede Golden State che potrebbe pareggiare, Barnes prova la penetrazione, Duncan e Ginobili lo chiudono, la palla toccata da Manu schizza sulla linea laterale, Duncan 38 anni suonati si lancia in scivolata ma purtroppo (il gesto avrebbe meritato) non riesce a riconquistare la sfera. Pallone a Golden State per la rimessa. 1 e 40’ al termine penetrazione di Curry stoppata da Duncan, ancora contropiede Spurs Duncan, cercato sotto il ferro da Danny Green, viene stoppato da Bogut e sbaglia il tiro successivo. Difesa perfetta dei Warriors e ancora contropiede. Curry dietro la schiena per Bogut, innesca Jack che con un Jump dal centro dell’area pareggia 82-82. Fremo per vedere come finirà, considerando che mancano 58 secondi alla fine, so già che saranno lunghissimi. Parker affretta i tempi, e segna subito con un Jump shot senza essere marcato. Golden State sembra di sapere già che troverà il modo di vincere questa sfida. 37 secondi, Klay Thompson bellissimo layup e di nuovo parità, “mamma mia sto ragazzo….”84-84, 30 secondi alla fine e palla agli Spurs.
Rimessa, pallone al solito argentino, che con un bellissimo movimento manda fuori giri Barnes, che scivola, e tira dal lato sinistro all’interno dell’area dei tre punti, sembra dentro, ma il ferro la ricaccia indietro, rimbalzo di Bogut che perde la palla, contesa accesissima sotto canestro, vince Jack, pallone ai Warriors.
Ultimo possesso per la vittoria, l’emozione sale, sedici secondi, scorrono i secondi con il pallone in mano a Jack, 8, 7, 6, 5, 4, 3 penetrazione con buona marcatura di Parker, si entra in area, salto per il tiro, ferro … giuro pensavo fosse finita qui. Invece Jack non la mette, finisce così il quarto tempo, si va all’ennesimo over time di questa serie.
PRIMO POSSESSO DEI SUPPLEMENTARI per Golden State, Jack mette la prima in penetrazione con un Jump 86-84 Warriors. Sull’altro lato errore di Manu, rimbalzo e contropiede per i gialli e fallo su Barnes 2-2 ai liberi e + 4 il vantaggio per la squadra di Jackson. Si va ancora dall’altra parte del campo, penetrazione di Parker scarico per Manu sulla linea dei tre punti, è solo, ma il suo tiro è un incredibile Air ball. Il punteggio rimane invariato per un paio di azioni, fino al fallo su Danny Green che dopo aver tirato con un 3-10 sbaglia anche i due liberi, ma la sorte, almeno all’apparenza, accompagna gli Spurs, rimbalzo offensivo. Palla a Parker che prova la bomba da 3 punti, ferro, Leonard solo prova il tap in ma sbaglia clamorosamente. Ancora Leonard, recupera palla ma sbaglia anche il passaggio per Duncan, rubata di Thompson e contropiede dei gialli che ora ci credono alla grande, Curry prova un tiro da 3, ferro anche in questo caso, rimbalzo di Landry, confusione in area Spurs, pallone a Curry e fallo su di lui. Timeout Warriors.
Si ritorna in campo con un Barnes scatenato doppio movimento su Ginobili e conclusione pregiatissima che porta un + 6 a Golden State. Mancano 2 minuti alla fine. Parte opposta, ancora un errore di Green da 3 e rimbalzo difensivo per Curry. Penetrazione 2 punti e fallo per il figlio di Dell, sembra chiusa la storia di questa gara tre. 93-84 con Curry che realizza il tiro supplementare. Attacco Spurs, siamo alla fine, errore di Parker, passaggio maldestro a Ginobili che prova ad intercettare la palla ma la perde, Spurs in ginocchio come non sembrava possibile all’inizio. In realtà dai mille replay si vede chiaramente il tocco di Curry successivo a quello dell’argentino in maglia nero argento, gli arbitri si consultano e infatti restituiscono la palla a San Antonio che chiama il timeout. Intanto le statistiche di Golden State, quelle che leggo dalla diretta quando mancano 1 minuto e 37 secondi alla fine: Barnes 26 punti con un 9-26 al tiro, ma aggiungo con tiri decisivi messi a referto, Curry 22 punti 7 -15 dal campo, Jack 22 con un bel 9-16. Torniamo in campo con una tripla di Green che finalmente inquadra il canestro su assist dal fondo di Ginobili per il 93-87. Manca ancora molto e i Warriors non devono commettere errori, palla a Curry, affrontato da Parker, scorrono i secondi, sale Landry a bloccare la marcatura di Parker sul piccolo play di Oakland, Duncan perde Landry, Curry lo serve e il lungo dei gialli mette un canestro determinante per le sorti del match considerando che mancano meno di 120 secondi alla fine. Possiamo dire che la partita finisce qui, fallo offensivo di Leonard su Jack, bonus e 2 tiri liberi per il play dei Warriors entrambi a referto 97-87 quando il cronometro dice testualmente vittoria dei giovani guidati da Curry. Partita bellissima e sorprendente, penso la prima che viene vinta da Golden State senza amministrare il risultato dall’inizio e finalmente con un finale gestito nel migliore dei modi.
Sono le 3 di notte, gli occhi si chiudono il pc rimane acceso, cosa deve fare un italiano per vedere una partita nba per puro divertimento.
Tra due giorni a San Antonio per gara 5, altre emozioni