Jumper, rimbalzi, tiri da tre, difesa, ai Miami Heat nella gara 7 della serie più bella degli ultimi anni riesce davvero tutto, Lebron James, il giocatore simbolo, gioca una partita mostruosa ed è supportato da Dwayne Wade e un incredibile Shane Battier: gli Heat vincono ancora, la squadra più forte vince ancora.
La partita inizia come già molte volte e’ stato in questa serie, ossia con l’attacco di Miami che fa’ molta fatica e gli Spurs che monetizzano andando avanti. Lebron inizialmente e’ tranquillo offensivamente, mentre dall’altra parte Leonard domina a rimbalzo (arriverà a 10gia’ alla fine del primo tempo).
Per San Antonio c’è il solito buon apporto nel pitturato di Duncan, ma gli Heat cominciano a girare meglio e grazie a due bombe di Battier mettono per la prima volta la testa avanti, primo quarto 18-16 per i padroni di casa.
Battier ci ha preso gusto, e apre il secondo periodo con un’altra bomba, Miami fa’ la partita anche grazie alla costanza dei jumper di Wade, San Antonio insegue. Gli Heat mettono in campo un’impressionante intensità difensiva e provano a scappare con il quintetto di James, che di conseguenza sale di colpi; gli Spurs restano in scia grazie alle ottime giocate difensive di Neal e ad un parziale firmato Manu Ginobili che li riporta avanti, salvo poi tornare sotto per l’ennesimo jumper di Wade. Il primo tempo finisce con Miami avanti 46-44 e un secondo tempo che promette grande battaglia.
Nel secondo tempo Leonard contribuisce anche a livello di punti tenendo botta praticamente da solo alle sfuriate offensive di Lebron, Wade, e Shane Battier, caldo da tre punti come non lo era dalle finali dello scorso anno contro OKC (le coincidenze). Le due squadre si rispondono a suon di parziali firmati Lebron James da una parte e Boris Diaw dall’altra, finché un buzzer da tre punti di Mario Chalmers fissa il punteggio sul 72-71 alla fine del terzo quarto.
Gli ultimi 12 minuti si aprono ancora con l’equilibrio che regna sovrano, per gli Spurs Leonard continua a giganteggiare, per Miami Wade e James martellano con tiri dalla media distanza che sono entrati in questa partita come mai nella serie.
Nei minuti finali i campioni in carica provano a scappare, ma sono ripresi a più battute da una bomba dello spaziale Leonard e da un gioco da tre punti di Duncan, fino a quando non si arriva agli ultimi due minuti; Duncan va in post basso per la parità, si trova accoppiato con Battier, con il suo movimento classico si gira e lascia partire il gancio che si stampa sul secondo ferro e cade nelle mani di Chris Bosh. Nel possesso successivo, dopo un pick n’ roll ben giocato dagli Heat, James infila il tiro che da’ 4 punti di vantaggio ai suoi a 27 secondi dalla fine, e sostanzialmente chiude la partita.
I Miami Heat vincono il secondo titolo consecutivo, battendo i San Antonio Spurs in una serie che verrà ricordata per tanto, tanto tempo per intensità, bellezza e varietà delle partite. Lebron James si prende l’anello che lo consacra nella storia per il solo fatto di essere il secondo in due anni, così come il premio di MVP delle finali, vinto nuovamente a mani basse.
Agli Spurs resta il rammarico di aver gettato alle ortiche la vittoria in gara 6, e la sensazione che probabilmente adesso il ciclo dei Big Three e’ davvero finito, ma resta anche la consapevolezza di aver fatto qualcosa di davvero straordinario e di essere comunque la squadra più vincente della NBA negli ultimi 20 anni.
A livello di serie finale difficilmente noi fan avremmo potuto ambire a qualcosa di meglio, ed ora più che mai sembra d’obbligo la frase “LOVE THIS GAME”.