Nella giornata di ieri si è svolto il media day dei Philadelphia 76ers, evento di presentazione della nuova squadra con interviste ai vari giocatori, evento che coincide con l’inizio vero e proprio della stagione. Infatti oggi comincia il training camp dei Sixers nell’università di Saint Joseph’s dove si alleneranno per i prossimi 5 giorni, fino alla partenza per il tour europeo.
Il neo coach Brett Brown avrà il difficile compito di assemblare una squadra partendo da zero, in vista di una stagione che si annuncia di transizione, per non dire molto complicata. L’ex assistente dei San Antonio Spurs avrà a disposizione 18 giocatori in totale, anche se tanti però rimarranno solo in prova per questo periodo. Molti i volti nuovi rispetto a un anno fa: oltre alle scelte dell’ultimo draft Nerlens Noel e Michael Carter-Williams, Royce White e James Anderson provenienti dagli Houston Rockets, il free agent Darius Morris e Hollis Thompson, la scorsa stagione in D-League ai Tulsa 66ers. A questi si aggiungono Rodney Williams, Khalif Wyatt e Vander Blue, tutti e tre dichiaratisi eleggibili per il draft 2013 e tutti e tre non scelti da nessuna franchigia.
Non sono presenti i giocatori che affollano l’infermeria: Jason Richardson, alle prese con la riabilitazione dopo l’intervento al ginocchio sinistro, Arnett Moultrie, che si sottoporrà nei prossimi giorni ad una operazione alla caviglia sinistra e il cui ritorno in campo è previsto non prima di gennaio, e Kwame Brown, cui è stato diagnosticato un problema al tendine del ginocchio e che necessita un ulteriore consulto medico.
Date le assenze sopra citate, i veterani della squadra si ritrovano ad essere Thaddeus Young, Spencer Hawes ed Evan Turner. Il numero 21 dei Sixers sa che che dovrà assumersi più responsabilità nella stagione alle porte e prendere la leadership di una squadra in piena rifondazione: “Abbiamo un nuovo coach, servirà un pò di pazienza per costruire un progetto importante. Credo che baseremo il nostro gioco sempre sul tenere un ritmo alto, correre bene il campo e sfruttare il nostro atletismo, un pò come facevano con Doug Collins. Da lui ho imparato molto, grazie a lui ora sono più consapevole dei miei mezzi e in campo ho un ruolo di riferimento per i miei compagni che cerco di aiutare con la mia esperienza”.
Anche Turner si sofferma sul sistema che andrà ad adottare coach Brown: “Dalle poche parole che ci ha detto finora, credo che la nostra parola d’ordine sarà: correre. Correre correre correre. Per far tutto questo dovremo allenarci ogni giorno al massimo per migliorare la condizione fisica e mantenerci sempre al 100% della forma. Come mentalità, Brett e Doug (Brown e Collins, ndr) mi sembrano sulla stessa lunghezza d’onda: sono coach vecchio stampo, conosco benissimo il basket e sanno quello che fanno. Credo che possiamo fare bene”.
Hawes invece parla dei giudizi e delle previsioni degli addetti ai lavori sul conto di Philadelphia. “Andremo incontro ad una stagione in cui la parola chiave è ricostruire. Ci vuole tempo per farlo, non si può avere tutto subito. Tuttavia non sono così pessimista come la maggior parte dell’opinione pubblica sulla nostra annata, io la vedo da un’altra prospettiva. A noi giocatori non deve interessare cosa dice la gente sul nostro conto, non dobbiamo distrarci ma solo impegnarci al massimo per migliorare e vincere il più possibile”.
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