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Hall of Famer

Il Gran Ballo dei debuttanti

Anthony Bennett, Victor Oladipo, Otto Porter Jr. e compagni di Draft hanno già cerchiato di rosso il proprio personalissimo calendario. Tempo un paio di settimane ed avrà ufficialmente inizio la loro carriera NBA con la partenza della regular season 2013-14. Quando si alzerà la prima palla a due di quest’annata, i neo-arrivati nella Lega potranno far vedere di che pasta sono fatti, nel bene e nel male. Oltre alle prospettive nell’immediato futuro, segnatamente il bilancio finale della stagione da rookie, ci sarà molta curiosità anche attorno ai loro primi 48 minuti trascorsi calcando uno dei 30 parquet del basket professionistico.

La prima partita non si scorda mai. Può essere contrassegnata da nervosismo, qualche fallo e pochi minuti a disposizione, in un programma di inserimento molto più graduale all’interno di un nuovo contesto. Oppure, osservando l’altro lato della medaglia, può essere l’occasione per sfornare una prova magistrale d’autore proprio all’esordio assoluto. Inutile dire che il primato spetta al solito sospetto. Wilt Chamberlain, infatti, si “limitò” a 43 punti e 28 rimbalzi nella sua prima gara nella Lega, contro quei New York Knicks ai quali ne rifilò 100 qualche anno più tardi. Il grande amico-rivale Bill Russell? L’esordio non fu altrettanto roboante. Il 22 Dicembre 1956 contro i St.Louis Hawks, il centro dei Celtics, partendo dalla panchina e reduce dalle Olimpiadi, segnò solo 6 punti ma conditi da 16 rimbalzi in soli 21 minuti di gioco.

Qualche sorpresa scorrendo i nomi dei marcatori più prolifici. Ad esempio, negli ultimi 50 anni, nessuno ha fatto meglio di John Drew e dei suoi 32 punti segnati contro i Bulls vestendo la maglia degli Atlanta Hawks, il 18 Ottobre 1974. Drew, che ebbe poi una carriera proficua ma interrotta da ricorrenti problemi di droga, fece meglio anche del ben più quotato Isiah Thomas, che ne mise 31 contro i Bucks nel 1981. Tra gli altri trentellisti all’esordio ricordiamo Willie Anderson (1988), Allen Iverson (1996) e Lamar Odom (1999), che aggiunse al proprio bottino anche 12 rimbalzi. Un gradino più sotto, a quota 29, una strana coppia: Kareem Abdul-Jabbar e Gordan Giricek, assoluta meteora nella NBA per 5 anni.

Tra i rimbalzisti d’eccezione segnaliamo David Robinson (17 nel 1989), Dikembe Mutombo e Zydrunas Ilgauskas (16, rispettivamente, nel 1991 e nel 1997), i 15 di Darrell Arthur nel 2008 ed i 14 a testa, sempre di recente, di Blake Griffin ed Andres Nocioni. Per quanto riguarda gli assist, invece, la pennellata d’autore è arrivata giusto 12 mesi fa. Damian Lillard, infatti, recapitò per 11 volte la palla nelle mani sicure di un compagno in maglia Trail Blazers, nella vittoria contro i Los Angeles Lakers. La nuova speranza di Portland ha così eguagliato Jason Kidd, che compì tale impresa nell’ormai lontano 1994. Per quanto riguarda le stoppate, in pochi negli ultimi decenni come Shawn Bradley: per il centro dei 76ers, ben 8 tiri avversari respinti con perdite. Caso a parte, come da copione, il grande Oscar Robertson. La sua prima partita nella Lega lo vide protagonista di una tripla doppia contro i Los Angeles Lakers, con 21 punti, 12 rimbalzi e 10 assist. La stessa gara, il 19 Ottobre 1960, segnò l’esordio anche di un certo Jerry West, che ne mise 20.

Vediamo ora come sono andate altre grandi stelle, del passato e del presente, quando videro campo per la prima volta nella NBA. Discreto e nulla più il debutto di Michael Jordan il 26 Ottobre 1984.

I Bulls batterono i Washington Bullets, il futuro dominatore chiuse a quota 16 con 6 rimbalzi e 7 assist, nonostante un pessimo 5-16 dal campo, a tradire, forse, un po’ di sana emozione. Decisamente peggio andò a Kobe Bryant, il 3 Novembre 1996. Partendo dalla panchina contro i Minnesota Timberwolves, nella seconda partita stagionale dei Lakers, il numero 8 giocò in tutto 6 minuti con 0 punti. Di tutt’altra pasta l’esordio di Lebron James contro i Sacramento Kings, il 29 Ottobre 2003. Attesissimo da tutta America, James non deluse, chiudendo con 25 punti, 9 assist e 6 rimbalzi. Il tutto senza aver ancora compiuto 19 anni.

Memorabile fu anche la prima gara nella Lega di Magic Johnson, che ne mise 26 il 12 Ottobre 1979. La partita contro i San Diego Clippers fu risolta con un gancio cielo allo scadere di Kareem, con il giovane playmaker ad abbracciarlo vivacemente come se fosse stata gara-7 per il titolo. Qualche migliaio di chilometri più ad est, nello stesso giorno, calcava per la prima volta il parquet incrociato del Boston Garden un baffetto biondo che presto Magic avrebbe incontrato nella strada verso il titolo. In maglia numero 33, Larry Bird ne segnava 14 contro gli Houston Rockets, in una giornata che sarebbe diventata, col senno di poi, una delle più decisive nella storia della NBA.

Altri rivali a confronto. Partendo dalla panchina, e senza errori al tiro, il liceale Kevin Garnett metteva a referto 8 punti nella sconfitta di Sacramento il 3 Novembre 1995. Subito doppia doppia, e non poteva essere altrimenti, per Tim Duncan: 15+10 nella vittoriosa trasferta di Denver, il 31 Ottobre 1997. Rumoroso, nonostante i pochi punti realizzati, anche l’esordio di Shaquille O’Neal, impegnato contro i Miami Heat il 6 Novembre 1992. Ecco la stat-line dell’allora rookie dei Magic: 12 punti, 18 rimbalzi, 3 stoppate ma anche 6 falli e ben 8 palle perse. Doppia cifra in punti e rimbalzi alla prima gara nella Lega anche per Dwight Howard. Il 3 Novembre 2004, nella risicata affermazione sui Milwaukee Bucks, la nuova star di Orlando si affacciava alla ribalta con 12 punti, 10 rimbalzi e 4 stoppate.

Come già detto, l’emozione può tirare brutti scherzi. E’ stato il caso di Carmelo Anthony, che chiuse con 12 punti ed un misero 4/15 al tiro contro gli Spurs nel già citato 29 Ottobre 2003. Il giorno prima, con 10 errori al tiro ma 18 punti, era iniziata contro Philadelphia la carriera di Dwyane Wade. Gambe tremanti anche per Kevin Durant nel 2007 contro i Nuggets (18 frutto di un poco nobile 7-22 dal campo) e Patrick Ewing, autore di un altrettanto misero 8 su 21 contro i Sixers nel 1985.

Il gran ballo dei debuttanti si avvicina, per nostra fortuna, a passo spedito. Niente paura per una, eventuale, stecca iniziale. Gli zero punti messi a referto dal già citato Bryant ma anche dai vari Nash e McGrady, o di Hall of Famer come Bing e Rodman, stanno a dimostrare come non sia mai facile iniziare quest’avventura. L’importante, poi, sarà proseguirla per il verso giusto.

Alessandro Scuto

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