I rampanti Golden State Warriors? No. I Thunder galvanizzati dal ritorno di Russell Westbrook? Nemmeno. I San Antonio Spurs desiderosi di riscatto dopo la cocente sconfitta alle NBA Finals 2013? Fuocherello. Stupendo la maggior parte degli addetti ai lavori, dopo poco più di un mese dall’avvio della regular season, a condividere il primato nella Western Conference, proprio con i Texani dell’Alamo, sono i sorprendenti Portland Trail Blazers. I ragazzi di Coach Terry Stotts attualmente guidano la Northwest Division con un bilancio di 15 vittorie a fronte di 3 sole sconfitte.
Gli Indiana Pacers, detentori del miglior record complessivo della Lega, sono stati gli ultimi a cadere dentro le mura del Rose Garden, storicamente tra i campi più caldi nella NBA. Altre sono state le vittime illustri nel corso di questa entusiasmante galoppata di Portland. Tra le altre, citiamo gli stessi Spurs, i Chicago Bulls, nella gara in cui si è infortunato Rose, ed i Golden State Warriors, battuti a domicilio alla Oracle Arena. Curioso il dato che riguarda, invece, le sconfitte patite in questo avvio di stagione. Se gli Houston Rockets sono stati gli unici a violare il Garden, le altre due battute d’arresto sono avvenute contro gli altrettanto inaspettati Phoenix Suns, capaci di vincere entrambe le gare in Arizona e di perdere di una sola lunghezza nell’Oregon.
Sono due i principali protagonisti dei successi dei Trail Blazers. In primis, LaMarcus Aldridge, miglior realizzatore (quasi 23 di media) e rimbalzista (9,6) di squadra. Dopo aver iniziato la stagione a suon di ventelli, come fosse un novello Clyde Drexler, la power forward si sta confermando a livelli da All-Star assoluto e, contestualmente, come di uno dei nomi “caldi” da prendere quantomeno in considerazione per il discorso di MVP della Lega. La mappa di tiro non mente: è uno dei più letali tiratori frontali in circolazione, soprattutto dal gomito sinistro. Dai 15-19 piedi di distanza, il prodotto di Texas è addirittura alla posizione numero 1 sia per numero di conclusioni prese che di tiri realizzati, costringendo così le difese a doversi aprire per contestarne i jumper. Anche nelle speciali graduatorie di offensive rating e di usage LMA si trova ai vertici, segno dell’importanza capitale rivestita all’interno dell’attacco di Terry Stotts. Secondo realizzatore, sempre oltre quota 20, ma primo assistman, nonostante i soli 5,7, è Damian Lillard, giunto al secondo anno tra i professionisti. Il vincitore del premio di Rookie dell’Anno nella passata stagione guida la Lega per conclusioni prese tra i 25 ed i 29 piedi, con un’ottima percentuale soprattutto dal lato sinistro (quasi 48%). La palla è saldamente tra le sue mani, sfrutta ottimamente i giochi a due con Aldridge e, soprattutto, non gli trema la mano nei finali in volata. Non a caso, Lillard è al terzo posto per media punti nelle situazioni di “clutch”, meglio anche di mostri sacri come Lebron James o Kevin Durant. Quello che può far preoccupare è il peggioramento nella precisione al tiro rispetto all’anno scorso, dato che attualmente si è attestato sotto al 40%, decisamente troppo poco per una guardia. In negativo inoltre, data la presenza di Aldridge, sorprende la poca efficacia nei pressi del ferro, al di sotto della media della NBA, un aspetto che l’ex Weber State dovrà assolutamente migliorare nel prosieguo della stagione.
Chi invece sembra non avere problemi di mira in casa Blazers è Wesley Matthews. Per lui infatti il 54,6% complessivo al tiro, frutto anche di un ottimo 51% da tre, dato che lo colloca tra le prime posizioni nella speciale graduatoria. Wes esemplifica al meglio il concetto di “approfittare degli spazi” creati dai compagni più quotati, risultando estremamente mortifero dagli angoli (dal destro addirittura ha il 73%) e chiudendo anche con profitto vicino al ferro.
Solita stagione da all-around per Nicolas Batum che, oltre ai punti, fornisce più di 5 assist prendendo, nel contempo, oltre 5 carambole ad incontro. A completare il quintetto è Robin Lopez, miglior stoppatore di squadra e capace di catturare 8 rimbalzi di media. Scarno, per converso, il contributo della panchina, una delle peggiori della Lega. A fornire la scintilla è, generalmente, Mo Williams, in attesa che ritorni dal lungo stop CJ McCollum.
A livello di squadra, i Portland Trail Blazers si segnalano per delle ottime statistiche offensive con le quali riescono egregiamente a sopperire ad alcune mancanze difensive. La squadra dell’Oregon è, infatti, al terzo posto per offensive rating e quinta per punti per gara (104,7). Grazie al proprio reparto guardie, la formazione di Stotts è terza, a pari merito in entrambi i casi, nelle percentuali da tre punti ed ai tiri liberi. Più in generale, Portland si sta dimostrando squadra perimetrale, che tende ad esaltarsi dai 15 piedi in su e sopperendo così alla scarsezza di punti in vernice, dove figurano all’ultimo posto nella Lega. Nonostante quest’ultimo dato, il grande avvio e l’equilibrio raggiunto sono testimoniati anche dalle ottime posizioni nella graduatoria dei rimbalzi, in quella degli assist e nelle palle perse.
Per quanto concerne il capitolo difesa, i Trail Blazers sono al quattordicesimo posto per punti concessi ad incontro (99,7) e solo ventiduesimi per defensive rating. Anche le fasi meno convenzionali di questo aspetto del gioco vedono Portland all’ultima posizione per palle perse forzate e quart’ultima nelle stoppate rifilate agli avversari. La squadra si è dimostrata sin qui più vulnerabile a difendere nella fascia di campo compresa tra i 10 ed i 24 piedi, facendosi invece valere sul tiro da tre punti (secondi per percentuale concessa) e sulle conclusioni ravvicinate, nonostante la mancanza di veri e propri intimidatori in area. Segno che di margini di miglioramento per Portland ve ne sono ancora.
Fin qui è stato encomiabile il lavoro di Terry Stotts, nominato coach del mese di Novembre nella tremenda Western Conference. La squadra ha una maggiore solidità rispetto alla stagione passata, esemplificata anche dai successi esterni. Al momento Portland vanta 8 vittorie on the road, comprese 4 in fila in un viaggio ad Est. Nella scorsa regular season, la squadra aveva raggiunto tale cifra solo ad inizio Febbraio. I miglioramenti, soprattutto a livello offensivo, sono stati notevoli per una franchigia che si meriterebbe maggior fortuna visto il recente passato e la relativa questione infortuni.
Dicembre presenterà ai Trail Blazers altre importanti sfide con squadre di primissimo piano. Affronteranno, infatti, gli Oklahoma City Thunder (due volte), gli Houston Rockets, i Los Angeles Clippers ed i Miami Heat. Una schedule impegnativa, anche se non paragonabile a quella di Marzo che prevede la bellezza di 10 trasferte, suddivise equamente in 2 road trips da 5 gare ciascuno. Già con l’inizio dell’anno nuovo capiremo se questi Blazers potranno resistere all’avanzata delle altre corazzate della Western Conference. Al momento, i Playoffs sembrano a portata di mano, nonostante l’ampio numero delle pretendenti alle fatidiche otto posizioni che consentono l’accesso alla postseason. Se la squadra riuscirà a mantenere la solidità dimostrata finora, riuscendo magari a far fronte a quei momenti, inevitabili per jump-shooting teams, di slump, la Blazermania potrebbe aggiungere un nuovo, gustoso capitolo.
Alessandro Scuto