Nonostante la bella vittoria di stanotte contro Oklahoma City, le nubi che oscurano il cielo dei Brooklyn Nets sono ancora molto dense, e molti sono i dubbi sulla reale tenuta psico-fisica di questo roster. Uno dei punti interrogativi più importanti è quello relativo a Kevin Garnett; KG sta infatti incontrando notevoli problemi ad inserirsi nel gioco dei Nets soprattutto dal punto di vista offensivo. Il giocatore in settimana, parlando di quella che vede come la stagione più frustrante della sua carriera, ha dichiarato di avere grosse difficoltà nella metà campo avversaria e ha evidenziato il proprio scarso feeling con la retina in questo periodo:
“La cosa più frustante in assoluto è che passo tanto tempo ad allenarmi, a migliorare per essere più coinvolto in attacco ed eseguire meglio schemi e tiri. È tutta questione di ritmo offensivo e al momento io non ne ho.”
Il 37enne veterano, campione NBA da protagonista nel 2008 con Boston, sta facendo registrare quest’anno i propri career-lows per punti, minuti e percentuali dal campo. In particolare riguardo al minutaggio, Garnett sta vedendo il parquet davvero poco (soprattutto per uno che in carriera ha giocato anche stagioni da 40 minuti di media); al momento nelle 29 partite sin qui giocate in maglia Nets, coach Jason Kidd lo ha impiegato per poco meno di 22 minuti a gara e, secondo Garnett, questo è anche uno dei motivi che non gli sta consentendo di trovare continuità e costanza di rendimento; tuttavia Kidd, da parte sua, sta solo seguendo una tabella di marcia che, come ripetuto dal coach anche mercoledì, serve a permettere a KG di affrontare tutta la stagione risparmiando le forze e non incorrendo in problemi fisici ulteriori.
“Sin qui è stato un periodo di adattamento per me”– ha dichiarato ancora Garnett – “ Venendo qui non mi aspettavo di giocare molti minuti, o di avere in continuazione la palla in mano.”
I problemi e la frustrazione di Garnett vanno a incasellarsi in una stagione al momento alquanto sciagurata per i Nets, sul fondo della Eastern Conference, con un record di 10-21 , e continuamente alle prese con problemi fisici, che hanno colpito tutti i membri più importanti del roster (in ultimo Brook Lopez, fuori per tutta la stagione). A questo si aggiungano le difficoltà nel costruire una efficace chimica di squadra che fanno il paio con le, ancora indecifrabili, capacità da coach di Jason Kidd.
“Ci si stupisce della nostra stagione per via del roster che abbiamo ”– ha concluso Garnett – “ Ma a nessuno di noi piace perdere. Io non sono un perdente. Questo momento è parecchio frustrante, ma sapete cosa? Ho attraversato momenti peggiori. Sono sicuro che io e la squadra ne verremo fuori con grande dignità.”