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March is in the air: cadono 11 squadre della Top 25, Wichita State perfetta, 31-0!

Marzo è arrivato e porta con sé, oltre che l’anniversario per la morte di Giulio Cesare, la sempre più trepidante attesa per un Torneo NCAA ormai a due sole settimane di distanza. Alcune mid major hanno già terminato la regular season e si approcciano ai tornei di conference e tra queste non possiamo non citare la Missouri Valley di Wichita State che è riuscita nell’impresa di una stagione regolare perfetta, 31 le vittorie e ovviamente 0 le sconfitte per gli Shockers. Le ostilità sono agli sgoccioli anche nelle altre conference, ma ogni partita non va presa sotto gamba anche perchè ogni sconfitta e ogni vittoria possono avere ripercussioni sul seed se non addirittura sulla partecipazione al torneo di certe squadre. Non perdiamo più tempo allora e andiamo subito a vedere le partite del week-end e le ripercussioni che possono avere a livello di torneo.

Risultati principali:

  • #12 Virginia è tornata la squadra regina della ACC dopo 31 anni, quando ancora tra le sue fila c’era uno dei più grandi giocatori collegiali di tutti i tempi, Ralph Sampson. Questo ritorno al comando è stato concluso nel migliore dei modi con una senior night in cui i Cavaliers hanno ospitato e ampiamente sconfitto 75-56 #4 Syracuse. Virginia non ha cambiato la sceneggiatura delle sue precedenti partite e ha sconfitto gli Orange con la solita difesa (Syracuse ha tirato col 35%) e il solito attacco ben organizzato e calibrato. I Cavs ci hanno abituato a finali spezza gambe nelle ultime partite e non sono stati da meno contro i ragazzi di Jim Boeheim che hanno asfaltato 33-14 negli ultimi 11 minuti portando così a casa partita e titolo. Grande impresa e grande lavoro di Tony Bennett (sempre un class act) e co. che, con un buon torneo ACC, potrebbero competere per un, meritato, seed no. 2 al torneo NCAA.
  • Importante, anzi, necessaria vittoria di Oklahoma State contro #5 Kansas. I Cowboys hanno così vinto la loro terza partita consecutiva dal ritorno sul campo di Marcus Smart che contro i Jayhawks ha messo a segno 20 dei suoi 21 punti nel secondo tempo, guidando i suoi nel modo in cui si pensava li avrebbe guidati per tutta la stagione: così non è stato, ma c’è ancora vita per i Cowboys. Per Kansas si è fatta forse un po’ sentire la pancia piena per il decimo titolo di Big 12 già portato a casa, ma quello che preoccupa di più non è la partita in sé quanto le condizioni di Embiid, uscito dal campo zoppicante.
  • Un paio di partite importanti nella AAC, in primis la sfida tre le due rivali #7 Louisville e #21 Memphis, con i Tigers che hanno avuto la meglio 72-66, vincendo per la seconda volta contro i Cardinals. Per buona parte della serata era sembrata più la giornata dei Cardinals che hanno trovato uno straordinario Montrezl Harrell da 25 punti e 12 rimbalzi, letteralmente on fire con anche una tripla a referto e hanno costretto lungo la partita Memphis a problemi di falli. Sotto di 8 a 5 minuti dal termine e con Jackson e Goodwin che combianvano per 2-18 i Tiger sono stati però Dixon Jr (18 punti) e la straordinaria difesa di Geron Johnson su Russ Smith a riportare a contatto Memphis e infine a farla vincere con un parziale finale di 15-1. Buona vittoria per Memphis dopo la sconfitta con Houston, mentre per Louisville si fa sempre più realistico un seed numero 5.
  • L’altro big match dell’American vedeva contrapposte #11 Cincinnati e UConn, so di sconvolgervi dicendovi che, con di mezzo Cincinnati, è stata una partita a dir poco brutta nonché discretamente sporca e cattiva. I 18 di Napier (unico giocatore in doppia cifra insieme a Kilpatrick di Cinci) hanno guidato UConn ad una vittoria per 51-45. Cincinnati costringe le altre squadre a giocare partite a bassi ritmi, basse percentuali e tendenzialmente inguardabili, a meno che non abbiate il gusto estetico di chi impazzisce per le sfide tra uomini obesi che si picchiano nel fango, ma tutto ciò non è bastato dato che i Bearcats hanno tirato col 27% dal campo e commesso 20 turnover. Cinci saluta, per il momento, un seed n.2 che sembrava alla portata e la situazione nella AAC rimane ancora incerta per quel che riguarda la squadra vincitrice della regular season.Sempre all’interno di questa partita segnaliamo il triste siparietto tra Cronin (coach di Cinci) e l’arbitro Teddy Valentine: il primo troppo acceso e salvato dai propri giocatori da quello che sarebbe stato un tecnico strameritato (e cercato volontariamente), il secondo sempre troppo protagonista e che sbaglia nell’andare faccia a faccia con l’allenatore. Stare a debita distanza e dare un tecnico immediato avrebbe evitato questo momento piuttosto patetico.

http://www.youtube.com/watch?v=DwcX8OnTTSA

  • Marzo è il mese degli upset per antonomasia e non si è fatto attendere. Iniziamo con l’imbarazzante #17 Kentucky dell’ancor più imbarazzante John Calipari che perde 72-67 contro South Carolina (10-17 in stagione prima della partita) dopo aver perso con Arkansas nella partita precedente. I Wildcats tirano sotto al 20% dal campo per gran parte della partita e il buon Cal si fa espellere a 11 minuti dal termine dando definitivamente la partita ai Gamecocks, nonostante un parziale risveglio finale dei Wildcats. Kentucky è sembrata per tutto l’anno la classica squadra che non si vuole incontrare al torneo NCAA, ma ora sembra più quella classica squadra di una major conference che finisce fuori al secondo turno contro una squadra sconosciuta ai più.
  • Altro upset quello di Illinois che batte 53 a 46 #18 Michigan State, per di più al Breslin Center. Problema quello degli Spartans, perchè ormai marzo è arrivato e tutti gli elementi sono al loro posto (è tornato anche Dawson), ma la squadra sembra ben lontana dal team da Final Four che immaginavamo per quasi tutto l’arco della stagione. In particolare poi Keith Appling, sebbene tornato in campo, sembra ancora ben lontano dal 100% della condizione e questo ha sicuramente il suo peso, ma la domanda è: riuscirà mai ad esserlo? Oltretutto gli Spartans convincono parzialmente anche in difesa, dove sabato hanno concesso il 47% dal campo e il 44% da tre a Illinois e ora i ragazzi di Izzo hanno un record di 4-6 nelle ultime 10 gare. Se vedremo Michigan State alle Final Four potrete parlare di un altro miracolo marzolino di Izzo.
  • Cade #9 Creighton che viene sconfitta da Xavier che, dopo essere stata umiliata di Georgetown, è una di quelle squadre che si sono accorte di dover vincere una partita ogni tanto per andare al Torneo NCAA e l’ha fatto regolando St Johns e poi appunto battendo Creighton, 75-69. Per Creighton 27 col 50% dal campo per McDermott, ma nessun altro giocatore in doppia cifra. Xavier tira meglio (50% dal campo e 56% da tre) e oltre che sui 21 di Semaj Christon può contare sui 19+16 rimbalzi di Justin Martin che hanno limitato le seconde occasioni di Creighton. Ora seed n. 2 a rischio per i Bluejays, mente Xavier con le ultime 2 vittorie sale a 10-6 nella Big East con ottime possibilità di torneo NCAA. Ah, i numeri di McDermott a febbraio? 29.3 punti a partita, 59% dal campo, 46% da 3 e 86% ai liberi. Benino.
  • Chiudiamo il giro di upsettoni con #22 Ohio State che è una delle squadre preferite da chi, come chi scrive, ama quelle squadre che sembrano impegnarsi ogni giorno di più a non partecipare al torneo NCAA/arrivarci con un seed molto più alto del previsto. I Buckeyes, come Kentucky, fanno parte del secondo gruppo e le due sconfitte consecutive contro Penn State e Indiana (senza Noah Vonleh!) sono, in questo senso, un capolavoro sportivo. Il 72-64 finale è un altro ottimo risultato per Indiana dopo la vittoria contro Iowa, ma le sconfitte sono decisamente troppe per poter sognare una partecipazione al torneo. Ottima prova di Hanner Mosque Perea per gli Hoosiers, mentre per Ohio State i problemi offensivi non fanno che acutizzarsi con il prosieguo della stagione con Craft che, con il suo letterale rifiuto a tirare, sta divenendo uno dei problemi per questi Buckeyes che hanno tirato 0-10 da tre, prima partita senza una tripla nelle ultime 367.In stagione, dopo il 15-0 iniziale, i Buckeyes sono 7-8 e sembrano lontani dall’essere una squadra da lunga permanenza al torneo NCAA.

Mid Major Conference Watch:

  • Non possiamo non incominciare da # 2 Wichita State che batte 68-45 Missouri State e conclude una regular season perfetta da 31 vittorie e 0 sconfitte. L’impresa di una regular season perfetta era riuscita per l’ultima volta alla Saint Joseph di Jameer Nelson e Delonte West dieci anni fa e complessivamente 7 volte negli ultimi 38 anni, anche se mai col numero di partite giocate dagli Shockers. C’è chi discute sul dare o meno un seed no.1 a Wichita. Risposta:sì.
  • Ottima vittoria di VCU che si assicura ulteriormente un solido posto al torneo NCAA battendo #10 St. Louis 67-56 con una partita in cui la difesa HAVOC di Shaka Smart ha funzionato alla perfezione costringendo i Billikens a 17 turnover. Bene dalla panchina Mo Alie -Cox, 5 stoppante, e ovviamente Treveon Graham e quell’ira di Dio di Briante Weber che meno di 4 rubate a partita non riesce a farle.
  • Male Richmond che perde ampiamente 66-43 contro Rhode Island e saluta il torneo NCAA.
  • Gonzaga manda un segnale massacrando Saint Mary’s 75-47.
  • San Diego State, in ripresa, batte Fresno senza troppi patemi, 82-67.
  • L’Atlantic Sun va pari merito alla ormai celebre, dopo le incredibili Elite 8 dell’anno scorso, Florid Gulf Coast, che batte 92-72 Northern Kentucky, e a Mercer che batte Jacksonville e pareggia il record 14-4 di Florida.
  • La MEAC va a North Carolina Central che chiude la regular season con una striscia di 15 vittorie consecutive
  • Belmont vince la Ohio Valley Conference grazie ad una Murray State sconfitta da Southeast Missouri.
  • Boston University batte Holy Cross ed è campione della Patriot League
  • Situazione particolare nella SWAC con 4 squadre non eleggibili per il torneo NCAA, tra cui la vincitrice dalla regular season Southern, che parteciperanno comunque al torneo di conference, ma al torneo NCAA andrà, qualora vincesse una squadra non eleggibile, alla squadra eleggibile più vicina alla vittoria.

Altri risultati:

  • #14 Wisconsin batte Penn State per la sua settima vittoria consecutiva ed assomiglia ad una squadra ancora in corsa per un seed no. 1
  • Nonostante i 30+16 di Melvin Ejim Kansas State ha la meglio su #15 Iowa State, con una vittoria che da definitivamente ai Wildcats l’accesso al torneo.
  • Rischio per Pittsburgh che ha bisogno di un overtime per battere Notre Dame, con Jamie Dixon che danneggia i suoi con un timeout chiamato a 3” dalla fine lasciando così schierare la difesa degli Irish che invece aveva lasciato un corridoio per un facile layup ai Panthers prima del timeout. Pitt poi sopravvive all’overtime per evitare una sconfitta che avrebbe messo a rischio la partecipazione dei Panthers al torneo.
  • #16 Michigan batte Minnesota che è quindi ora fuori dal torneo.
  • Bene #19 North Carolina che continua a vincere anche se lo fa con qualche fatica di troppo e,dopo la vittoria in OT con NC State, vince di 4 contro la non irresistibile Virginia Tech
  • Arkansas dopo Kentucky batte Georgia e sembra per ora una squadra da torneo NCAA.
  • Rimanendo nella SEC si sono accorte di dover vincere anche Tennesse e Missouri: i primi doppiano Vanderbilt 76-38, mentre i Tigers vincono 85-66 contro Mississippi State ed entrambe mantengono vive le speranze di torneo.
  • #1 Florida non è una gran squadra al tiro: ecco che i Gators allora segnano 13 triple e bastonano LSU, 79-61.
  • #3 Arizona continua a vinceree ottiene il titolo della Pac 12, ma la notizia è che continua anche a segnare: 79-66 contro Stanford e una delle partite dell’anno per Aaron Gordon:19+15 per il freshman. I Wildcats sono ancora ampiamente un seed n.1
  • Taking care of business:altro giorno in ufficio per #8 Villanova che batte 73-56 Marquette ed è 26-3, record di vittorie in una stagione regolare per i Wildcats.
  • Se Clemson ha ancora speranze di torneo lo deve principalmente a K.J McDaniels: 26+14 nella vittoria dei suoi contro Maryland.
  • Oklahoma batte #24 Texas 77-65 dietro a 24 punti di Isiah Cousins. Texas è una, sorprendentemente, buona squadra, ma tende ad andare dove vanno le percentuali delle sue guardie: con Felix e Taylor da 3-13 al tiro a nulla servono i 19+14 di Cameron Ridley.

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