Gli Indiana Pacers, dopo le partite del Martedì, sono la squadra con il miglior record della Eastern Conference, il secondo nella lega insieme agli Oklahoma City Thunder, dopo i sempreverdi San Antonio Spurs. Per Larry Bird, però, tutto questo non è sufficiente.
Durante un’intervista al “The Indianapolis Star“, il presidente dei Pacers ha espresso il suo disappunto per la mentalità dimostrata dalla squadra durante la stagione in corso.
Molte volte non combattiamo con gli avversari. Spesso ci rilassiamo e aspettiamo di vedere come va. E ciò è accaduto anche quando abbiamo vinto molte partite all’inizio della stagione. Dobbiamo essere mentalmente preparati ad combattere davvero con gli avversari contro cui giochiamo. Non possiamo pensare che sia solo un’altra partita: è una partita importante. Sono tutte importanti.
Bird riconosce che agli occhi di altre persone, il suo atteggiamento potrebbe apparire eccessivamente puntiglioso.
La gente mi chiede se sono fuori di testa. Non sono matto, sono deluso.
Il campione dei Celtics è contento dell’operato di Frank Vogel, ma ha qualcosa da suggerire anche al suo Head Coach.
Penso che dovrebbe essere più duro con i giocatori che non si comportano come dovrebbero. Trattenersi con loro, anche tirandoli fuori dal campo se non stanno facendo quello che dovrebbero, o limitando i loro minuti. Credo che non l’abbia fatto a sufficienza.
Grazie agli ottimi risultati in Eastern Conference, molti giocatori hanno guadagnato spazio sotto i riflettori, fra di loro anche i più giovani e inesperti. Per i Pacers un impatto simile sui media non è una tradizione. Bird ha puntualizzato la propria visione anche in merito a questo aspetto.
Ero sempre a contatto con questo mondo quando ero a Boston. Ci rido sopra, ma si tratta di un mondo nuovo per molti di questi ragazzi. Dovrebbero in qualche modo essere meno in vista e restare concentrati. Qualche volta, ho questa impressione, non si impegnano al 100% sul loro lavoro.
Magari a Indianapolis non sono tutti d’accordo con queste “raccomandazioni”… Ma d’altro canto, chi potrebbe avere le carte per rispondere a Larry Bird?