Più si avanza nel torneo e meno spazio c’è per una Cenerentola, ma quasi ogni anno una squadra imprevedibile arriva alle Sweet 16 e poi magari anche più avanti e questo sembra essere l’anno di #11 Dayton.
I Flyers dopo aver chiuso anticipatamente la stagione di Ohio State si sono infatti ripetuti con #2 Syracuse: la partita ovviamente si è svolta su ritmi molto bassi, col primo tempo conclusosi addirittura sul 20-18 per Dayton. Nel secondo tempo sono aumentati i punti, ma non le percentuali al tiro fuori dal pitturato per Syracuse: gli Orange hanno tirato 1 su 19 all’infuori dell’area e 0-10 al tiro da tre, mostrando tutti i loro limiti a livello di attacco a metà campo, mentre dall’altra parte Dayton è riuscita a non essere provata dalla 2-3 di Boeheim e ed è riuscita a colpire da 3, chiudendo con un 7-16. Sul -5 Syracuse a circa 4 minuti dal termine Tyler Ennis ha iniziato un One Man Show segnando gli 11 punti successivi di Syracuse. Una tripla di Sibert a 40″ dal termine ha ridato il +5 a Dayton, ma Ennis è riuscito a riportare Syracuse sul -1. Una persa e un libero sbagliato su situazione di one-and-one hanno dato a Syracuse ben due occasioni di vincere la partita nel finale, ma le ultime due conclusioni di Ennis, giunte all’infuori del pitturato, non sono andate a buon fine, lasciando vivo il sogno dei Flyers.
Una delle partite della notte si è svolta tra #2 Wisconsin e #7 Oregon: i Ducks hanno letteralmente dominato il primo tempo, mandando i confusione i Badger con 17 punti in transizione e percentuali irreali dal campo, chiudendo la prima frazione sul 49-37. I Badgers hanno però aperto il secondo tempo in maniera completamente diversa, sfruttando i centimetri di Kaminsky in area e non concedendo più nulla ai Duck in transizione (2 punti in tutto il secondo tempo). Con un parziale di 22-9 nei primi 7 minuti Wisconsin si è riportata avanti, sorretta dal pubblico casalingo di Milwaukee. Oregon però non ha mai mancato di rispondere, guidata da un Joseph Young da 29 punti, ma il vantaggio a rimbalzo offensivo dei Badgers si è fatto sentire su un’azione a circa un minuto dalla fine con due rimbalzi offensivi di Wisconsin che hanno permesso ai Badgers tre tiri dalla lunga distanza consecutivi, l’ultimo mandato a segno da Brust, che non avrebbe potuto scegliere momento migliore per battere il record di triple dell’ateneo, dando ai suoi il +2 a un minuto dal termine. Il successivo errore di Young e un Jackson perfetto in lunetta hanno dato la partita definitivamente a Wisconsin, 85-77.
La disperazione di Siyani Chambers a fine partitaPartita emozionante anche tra #4 Michigan State e #12 Harvard: gli Spartans si sono dati ad un primo tempo spettacolare, costruendo continue azioni in transizione concluse da schiacciate, layup e triple degne degli Harlem Globetrotters con Dawson a guidare tutti con 20 punti nel solo primo tempo. Nella seconda frazione gli Spartans hanno praticamente subito toccato il +16, ma un parziale di 26-8 di una Harvard molto più fisica e convinta e che nulla ha concesso agli Spartans in transizione, ha portato i Crimson Tide al primo vantaggio sul 62-60. La risposta degli Izzos però non si è fatta attendere con Trice e Harris autori di due triple che hanno ridato un vantaggio di 6 punti a Michigan St., un paio di palle perse sanguinose di Chambers hanno poi fatto il resto, dando le sudateSweet Sixteen agli Spartans, 80-73.
“L’attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa vince le partite” è un adagio che ben conoscono Louisville, Florida e San Diego State: #4 Louisville ha costretto #5 Saint Louis a 16 punti nel primo tempo, 51 complessivi e uno 0-15 da tre. I Cardinals hanno sfruttato 18 perse dei Billikens per mettere a segno 25 dei propri 66 punti contro la comunque ottima difesa di St Louis, con Hancock a guidare tutti i realizzatori con 21 punti. #1 Florida non ha avuto particolari problemi a regolare #9 Pittsburgh costringendo i Panthers ad una prestazione da 45 punti. Florida è stata guidata da Wilbekin, autore di 21 punti e di una tripla allo scadere del primo tempo, e ha perso un solo pallone in tutto il secondo costringendo invece i Panthers a 7 perse che hanno portato a 12 punti dei Gators.
Xavier Thames: difficile chiedere di più#4 San Diego State non è stata da meno nel suo spezzare il sogno di #12 North Dakota State: gli Aztecs hanno tenuto un attacco da 78 punti di media a quota 44, raddoppiando Bjorklund nel primo tempo, costringendo i Bison a tentare tiri da fuori con i giocatori che non voleva e dominando con la propria metà campo difensiva tutta la partita. I ragazzi di Fisher hanno costretto Lawrence Alexander, 28 punti contro Oklahoma, ad una prestazione da 1-10 dal campo e i Bison, primi nella nazione per percentuali dal campo, ad un misero 31%. L’attacco solitamente poco produttivo degli Aztecs ha trovato il proprio salvatore in Xavier Thames, autore di 30 punti e 6 assist nella prestazione da 66 punti complessivi di San Diego State.
Upset, ma per modo di dire sostanzialmente, di #7 UConn ai danni della poco convincente #2 Villanova: i Wildcats sono partiti forte andando subito sul 19-9, ma non sono riusciti ad ottenere punti in transizione mettendo in evidenza i limiti del proprio attacco e facendosi superare, 25-24, alla fine del primo tempo, nonostante un Napier in panchina per falli e autore di soli 4 punti. Nel secondo tempo però Napier è tornato in campo e ne ha firmati 21 con 4 triple, di cui 3 consecutive per il +11 UConn dopo 10 minuti di gioco, costringendo ‘Nova ad un’uscita anticipata prima delle Sweet Sixteen “casalinghe” al Madison Square Garden
Chiudiamo con #2 Michigan che ha guidato per tutta la durata della partita contro #7 Texas, con i Longhorns che hanno cercato di riavvicinarsi con Isaiah Taylor da 22 punti e ben 21 rimbalzi offensivi, ma nulla hanno potuto contro una prestazione di squadra da 14-28 al tiro da tre dei Wolverines.