Una superba prestazione da oltre l’arco ha permesso ai Brooklyn Nets di battere i Miami Heat in gara-3 delle Semifinali della Eastern Conference, portando così la serie sul 2-1, sempre a favore dei bi-campioni in carica. Le 15 triple messe a segno dai padroni di casa, nuovo record di franchigia nei Playoffs, hanno visto in prima fila Joe Johnson e Mirza Teletovic. Il primo è stato il top scorer di Brooklyn con 19 punti e 5 canestri dalla lunga distanza, il secondo ha contribuito con 4 bombe dopo le 6 del precedente episodio. A nulla sono valsi i 28 punti di LeBron James, autore di un eccellente primo quarto ma poi spentosi col prosieguo del match. Il risultato finale è stato 104-90 per i Nets, che costringono gli Heat al primo stop in questa postseason.
Confermati per la terza volta di fila gli stessi quintetti e gli stessi accoppiamenti difensivi. Come prevedibile Brooklyn vuole sfruttare il ritorno tra le mura amiche e mordere immediatamente i propri avversari. Segnano subito Deron Williams, rimasto a secco in gara-2, Kevin Garnett e Paul Pierce, facendo intendere che l’atteggiamento dei Nets sarà ben diverso dalle gare in Florida. In difesa, LBJ viene raddoppiato in post una volta ricevuta palla, ma riuscire a contenere il numero 6 nel primo quarto si rivelerà essere impresa ardua. Il punteggio ed il ritmo sono più alti rispetto al precedente incontro, tanto che al primo timeout si va sul 15 pari, contestualmente all’assegnazione di un flagrant foul a PP per un fallo su LeBron. Brooklyn vuole evitare la difesa schierata di Miami, si cercano canestri veloci e possibilmente dalla lunga distanza. Gli Heat in un amen fanno un 10-0 di parziale, a cui i Nets rispondono grazie ad un panchinaro finora abbastanza in ombra, Andray Blatche. L’ex liceale firma in prima persona un controparziale di 7-0, facendosi notare per la prima volta all’interno di questa serie. I bi-campioni, complice anche qualche fallo di troppo in difesa, si fermano, restando a secco per quasi 3 minuti, lasso di tempo in cui mettono assieme 4 perse ed un tiro sbagliato. Ci pensa il monumentale James di questo periodo a rimettere in carreggiata i suoi, prima dell’ennesimo canestro sulla sirena preso dagli Heat in questa postseason, per opera questa volta di Livingston. Al primo mini-riposo si va con gli ospiti in vantaggio 30-29, grazie ai 16 punti di LeBron, il miglior quarto per qualsiasi giocatore in questi Playoffs. Miami ha tirato benissimo dal campo, 65%, pur avendo solo 3 punti da Dwyane Wade.
Il secondo quarto si apre con qualche possesso con poca circolazione da ambo le parti ed il ritorno sul parquet di Andrej Kirilenko. Il russo, lasciato in panca per tutta gara-2, disputerà una buonissima partita, difendendo su quasi tutti gli avversari in maglia nera. Brooklyn tira molti più liberi rispetto al solito, affidandosi ai maggiori tocchi di KG che, ricevuta palla in post alto, è abile nel trovare i propri compagni per dei buoni tiri. Kidd prova il quintetto alto, che prevede la presenza contemporanea sul parquet di Garnett, AK47 e Teletovic, per cercare più fisicità dai propri ragazzi. Le percentuali si abbassano di colpo, ma non per Johnson che ritorna dal riposo ed insacca due triple molto importanti. Il supporting cast degli Heat non sembra particolarmente in palla, a differenza della panchina dei padroni di casa che produce 17 punti nel primo tempo. Miami vede raffreddarsi le proprie mani, l’area è sempre occupata ma è in difesa che arrivano i problemi maggiori. Gli ospiti, infatti, sono abbastanza lenti nell’accoppiarsi in transizione, concedendo ai Nets diversi tiri comodi e letali. All’intervallo si va sul 51-49 per Brooklyn, con Blatche e Johnson in doppia cifra e percentuali da tre notevoli. LBJ segna solo 2 punti nel parziale, risultando abbastanza inefficace dopo il notevole primo quarto.
Il terzo quarto inizia col solito ritornello: Heat letargici e padroni di casa più pronti, che mettono subito le cose in chiaro con la schiacciata di Livingston nel nulla della difesa avversaria. Wade, dopo aver accusato qualche problema al dito, prova a dare una scossa ai suoi, ma Miami si affida a troppi 1vs1 e segna solo 2 punti in 3 minuti. Il quarto fallo di Pierce non preoccupa più di tanto coach Kidd, in quanto i suoi uomini stanno vivendo un momento d’oro in attacco, frutto di un’eccellente circolazione di palla. 9-0 il parziale dei Nets, che sfruttano un KG aggressivo nei confronti di un opaco Chris Bosh ed una mano rovente da tre punti. Il periodo vede un vero e proprio bombardamento dalla lunga distanza da parte di Brooklyn, con gli Heat assolutamente inefficaci nel difendere sul perimetro e rotazioni molto tardive. Teletovic segna 3 triple che, sostanzialmente, spaccano la gara, tagliano le gambe agli ospiti e danno un significativo vantaggio in doppia cifra ai padroni di casa. Miami è incapace di reagire, gli attacchi pessimi si susseguono uno dopo l’altro. Wade è sicuramente il migliore dei suoi, LeBron invece non va in post e trova la strada sbarrata al ferro. La gara ha preso una svolta, all’ultimo mini-riposo si va sul 77-63 per i Nets, che hanno tirato 11 su 18 nel quarto.
E’ la prima volta in questa postseason che i bi-campioni entrano nell’ultimo periodo in svantaggio. Chi si aspetta una reazione resta però deluso. La quarta bomba di Teletovic è il simbolo di una squadra che gioca sul velluto, si passa benissimo la palla e trova sempre l’uomo libero. La fuga è quella decisiva, i nervi saltano agli ospiti, come dimostra il contatto tra un invisibile Ray Allen ed Alan Anderson, entrambi puniti col fallo tecnico. Gli Heat sono frastornati, concedono anche qualche secondo possesso che spegne ogni velleità di rimonta. Un dato che sicuramente colpisce: in quasi mezz’ora di gioco, James ha segnato 1 solo canestro, Bosh nessuno. Inoltre, i bi-campioni sbagliano 10 triple in fila. Spoelstra prova a gettare nella mischia James Jones, che segnerà 3 bombe ma a babbo, sostanzialmente, morto. I Nets controllano, e quando Pierce realizza la tripla del +20 subendo anche fallo, la gara è di fatto chiusa. Miami riduce un minimo lo svantaggio ma i buoi sono già scappati dalla stalla, l’ultimo minuto è di purissimo garbage time. Il punteggio finale è 104-90 per Brooklyn, che riduce il disavanzo nella serie e vince la terza gara casalinga su 3 contro gli Heat in questa stagione.
Sono 6 i giocatori in doppia cifra tra i padroni di casa. Guida tutti Johnson con 19 punti, 6 assist e 5/7 dalla lunga distanza. 15+10 per Blatche, il primo panchinaro dei Nets ad andare in doppia doppia nei Playoffs da Gilliam nel 1994. 14 per un costante Pierce, 12 a testa per Teletovic e Livingston e 10+7 per un redivivo Garnett. Da segnalare anche gli 11 assist di Williams, molto bravo nel distribuire il pallone e trovare l’uomo giusto al momento giusto.
28+8+5 per James, ma decisamente in calo dopo l’ottimo avvio. 20 per Wade, il migliore nella ripresa ma con scelte di tiro non sempre esenti da discussioni. 12 di Bosh, alla peggiore gara di questa postseason, non tanto nei numeri ma quanto nell’atteggiamento e nel coinvolgimento.
Brooklyn ha tirato decisamente meglio dal campo, con le percentuali ospiti che sono andate a picco dopo il primo quarto. 52,8% vs 45,6% a favore dei padroni di casa, che hanno tirato con un astronomico 60% (15/25) da oltre l’arco, contro il 33,3% degli avversari. Predominio a rimbalzo dei Nets, 43-27, parità assoluta nei punti nel pitturato (26-26).
Il piano di gioco adottato da Kidd in gara-2 ha avuto il suo esito positivo nel terzo capitolo di una sfida che si preannuncia lunga e combattuta. Ancora una volta Miami ha trovato l’area intasata, venendo sfidata a tirare dal perimetro, con risultati decisamente negativi. Vitale per Brooklyn prendersi tiri veloci, dato che contro la difesa schierata avevano mostrato pericolose lacune in Florida. Con la circolazione di palla e l’altruismo, si può pungere gli Heat laddove sono più vulnerabili, ossia nel difendere il tiro dalla lunga distanza. Gli specialisti in maglia bianca sono andati decisamente a nozze, con le rotazioni di Spoelstra che non hanno funzionato a dovere. Anche nelle scorse Finals i bi-campioni furono abbastanza tardivi nel trovare contromisure efficaci ad uno scatenato Danny Green. Chiaro che molto gioca anche il supporting cast che, storicamente nella postseason, rende maggiormente nelle partite casalinghe. Quello dei Nets non ha tradito, con uno squillo interessante di Blatche, che poteva e doveva essere uno dei punti chiave nello scacchiere per le caratteristiche fisiche e tecniche. Quello di Miami ha faticato e non poco, con un Lewis sempre più spaesato, una pessima gara dei playmaker ed un Battier che non sta replicando l’exploit di gara-1. Con queste premesse, vedremo se Brooklyn riuscirà o meno ad impattare la serie. Gara-4 è in programma nella notte italiana tra Lunedì e Martedì.
Alessandro Scuto