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Editoriali NBA

Playoffs Preview: San Antonio Spurs – Oklahoma City Thunder!

Ci siamo. Alla fine, nonostante gli scossoni e le turbolenze del primo turno di post season, le 2 finaliste di un’agguerrita e quanto mai competitiva Western Conference sono loro. Le favorite sin dall’inizio di stagione. Popovich e i suoi Spurs, “sempre più vecchi, ma sempre più buoni” (notoria citazione di stampo vinicolo, tema molto gradito dal coach dei texani). L’MVP della Regular Season Kevin Durant e i suoi giovani e atletici compagni dall’altra.

Non tutti però, arruolabili e a disposizione. Infatti la notizia che è arrivata subito dopo la bella e decisiva affermazione dei Thunder contro i Clippers non è delle migliori. Anzi. Serge Ibaka, terza freccia della faretra a disposizione di coach Brooks, non sarà della contesa. Il problema al polpaccio che già lo aveva costretto ad uscire nelle fasi più concitate della gara 6 giocata allo Staples è risultato essere più grave del previsto. Assenza che cambierà certamente gli equilibri, oltre che lo scenario e il piano difensivo di OKC. 

Dall’altro lato ad uscire infortunato dall’ultimo match disputato è stato Tony Parker. A differenza del collega congolese però la sua presenza non sembra essere in discussione sin da gara 1 che si disputerà questa notte all’AT&T Center di San Antonio. Il fattore campo difatti è a favore dei nero argento, piccolo vantaggio in una serie che si prospetta equilibrata e senza un reale favorito.

Equilibrio sì, ma figlio di differenti peculiarità e differenti pecche. I dati di Synergy Sport ci vengono incontro nell’evidenziare i punti di forza (e di debolezza) delle 2 contendenti.

Il primo, il più semplice, quello dei “dati base” già la dice lunga su tali divergenze. Tanti tiri da 2 per gli Spurs, tantissimi liberi per i Thunder (realizzati con invidiabile precisione). Inoltre se il numero di assist è del tutto confrontabile, discorso diverso va fatto per il mix di palloni rubati e persi, valore tutto a favore dei nero argento (con quello delle “stoppate” diventato inattendibile causa la già citata assenza di Ibaka).

Un dato propende verso l’una, un altro ristabilisce subito la parità.

Ragionandoci su in maniera più filosofica la serie tra San Antonio e Oklahoma City è lo scontro tra 2 concezioni antitetiche di basket e soprattutto di attacco. Quello della leadership diffusa degli Spurs contro quello “bitematico” dei Thunder. La suddivisione delle responsabilità tra tutti (o quasi) i componenti del roster posta di fronte alla concentrazione delle stesse nelle quattro mani di Durant e Westbrook.

Per rendere l’idea, più di tante altre parole, basta guardare la percentuale di liberi tentati dai singoli giocatori (si, lo so, ho già abbandonato la filosofia e sono tornato ai numeri).

Per San Antonio le “fette” sembrano essere state tagliate da un abile e preciso pasticcere. Certo, Baynes tira molti meno liberi di Ginobili, ma per minutaggio e caratteristiche mi sarei meravigliato del contrario! Concezione diametralmente opposta quella dei Thunder.

Il 75% dei liberi deriva da Durant e Westbrook. Tre quarti, un’enormità. Sintomo di come Russell e Kevin siano fisicamente buona parte dell’attacco della squadra di Brooks. In tutte le statistiche offensive la distribuzione è più o meno di questo tipo, ma quella dei liberi, frutto di quanto si attacchi il canestro, rende più di tutte le altre il concetto.

In ragione di questo anche gli adattamenti difensivi saranno tra loro opposti. Se Popovich e il suo staff dovranno cercare di decidere i 2 delicati accoppiamenti da associare alle bocche da fuoco dell’Oklahoma (“Di Leonard purtroppo ce n’è uno solo” staranno pensando i tifosi texani), dall’altra OKC dovrà fare dell’intensità e dall’atletismo la sua arma per combattere la circolazione di palla avversaria.

Immaginando possibili scenari, gli Spurs proveranno a portare Leonard su Westbrook, dirottando il sorprendente Splitter di questi playoff su KD, pronti ad ogni evenienza al raddoppio sistematico con l’uomo di Sefolosha in aiuto in marcatura su uno dei lunghi, verosimilmente colui che verrà sfidato al tiro. E’ pensabile infatti che Brooks riproponga l’accoppiata Collison-Adams che così bene ha fatto nell’ultima gara contro i Clippers.

Nell’altra metà campo sarà sempre la guardia svizzera (nulla a che vedere con quelle del Vaticano) che dovrà occuparsi di Parker, con Westbrook che dovrà inseguire sui blocchi i vari Green e Belinelli.

Tutto questo, come in ogni preview che si rispetti, è puramente teorico ed ipotetico (ed in molti casi sbagliato). Da stanotte alle 3.30 la parola passa al campo.

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