A Paul George è stata diagnosticata una commozione cerebrale derivata dalla ginocchiata involontaria di Dwyane Wade nel tentativo di conquistare una palla vagante insieme a PG24 nel quarto periodo di gara 2 alla Life Bankers Fieldhouse. Lo hanno comunicato i Pacers sul proprio sito ufficiale.
Al termine del secondo atto della serie di finale della Eastern Conference contro i Miami Heat, lo stesso George ha ammesso di aver avuto un, seppur breve, “black out” mentale, appena dopo lo scontro con Wade e di non ricordare bene quello che era appena successo. Tuttavia il prodotto di Fresno State aveva ripreso subito la contesa dopo gli accertamenti di routine da parte del medico di Indiana che aveva dato l’ok per ritornare sul parquet ma, una volta terminata la partita e riscontrata quella che in inglese è meglio nota come concussion, è intervenuta la Lega imponendo il rispetto del protocollo post-commozione cerebrale.
Quindi Paul George potrà scendere in campo in gara 3 all’American Airlines Arena solo se avrà il via libera e del medico degli Indiana Pacers e del neurologo incaricato dalla NBA di sottoporlo ad un check-up completo e a tutti i controlli di rito. Un grande dubbio quello legato alla presenza o meno del leader della franchigia di Indianapolis che verrà sciolto solo a poche ore dalla palla a 2 del terzo episodio della serie di sabato: tutto dipenderà dalla velocità del recupero dalla commozione cerebrale, tempistica che non è però quantificabile a priori e varia da un individuo all’altro.
