La paura fa 90? E chi l’ha detto? Prendete gli Indiana Pacers. Ansie e timori della movimentata vigilia di Gara 3 vanno associate al numero 24. Paul George ha recuperato, stanotte nella battaglia dell’American Airlines Arena ci sarà, e i postumi della commozione cerebrale sono soltanto un vecchio ricordo. Gli esperti stavano scervellandosi nel tentativo di intercettare il piano B adottato da Vogel in caso di emergenza. E invece niente, tutte le star al loro posto e tutti comodi in poltrona per fare le ore piccole. Si ricomincia dalla parità assoluta, da un 1-1 che include le quotazioni dei Pacers (stabili) e quelle di Miami (fortemente in rialzo). Finali della Eastern Conference come una scatola, con il coperchio manovrato dalla premiata ditta James & Wade. Saranno loro, infatti, a spalancare la loro tana per ricevere il nemico, sfoderando un bel cartello appeso all’ingresso con su scritto “benvenuti all’inferno”. Sarà questo, niente più niente meno, il clima della Florida.
Se il ginocchio di “Flash” non ha lasciato cicatrici sulla nuca di PG, l’87-83 di Mercoledì scorso ha invece ridimensionato le straripanti certezze accumulate da coach Vogel. Come prima cosa, sarebbe auspicabile un maggior coinvolgimento da parte delle seconde linee, poco determinanti nell’ultimo episodio della saga. In particolare Evan Turner deve ancora scaldare i motori: la guardia arrivata da Philadelphia ha confermato di doversi integrare nei meccanismi e nel gioco di un gruppo affiatato. Poi c’è David West, capace di domare Haslem scherzandolo in Gara 1, ma in difficoltà al cospetto di “Birdman” e di un redivivo Chris Bosh. Il fattore Stephenson potrebbe far saltare il banco spostando l’ago della bilancia dalla parte di Indy, ma il vero interrogativo è quello più scontato: come si possono arginare quelle due furie scatenate?
La drastica diminuzione del punteggio (da 107-96 in Gara 1, a 87-83 in Gara 2) è più di un indizio. Niente viso aperto, i tatticismi contano e sulla scacchiera bisogna muoversi con prudenza per evitare passi falsi. Attaccare il pitturato e sfruttare le potenzialità del pick & roll saranno la miscela adottata da Spoelstra per sbarazzarsi dei cugini vestiti di giallo-blu. Il resto lo faranno il talento, la fortuna, il coraggio. Non certo la paura: quella, che faccia 24 o 90, è meglio lasciarla da parte.