Saranno di nuovo i San Antonio Spurs a provare a spodestare i campioni in carica dei Miami Heat dal trono nell’ultimo atto di questa stagione 2013/2014, in una rivincita delle passate Finals che promette spettacolo. I ragazzi di Popovich riescono finalmente a sbancare la sempre infuocata Chesapeake Energy Arena dopo un overtime grazie a una prova maiuscola di Boris Diaw dalla panchina e al solito apporto corale di quasi tutti gli interpreti (da menzionare però i sempreverdi Duncan e Ginobili, decisivi nelle fasi più importanti), nonostante una prestazione di squadra in generale non eccelsa che vale comunque il biglietto per la sesta finale dell’era Popovich/Duncan (4 vinte e una sola persa, l’ultima). A Oklahoma City, parsa piuttosto altalenante, non basta una buona metà di gara e una rabbiosa rimonta nell’ultimo periodo (tema ricorrente nei playoff della squadra di Brooks), e paga tantissimo un terzo quarto quasi del tutto regalato agli avversari.
LA CRONACA
Invariati i quintetti scelti dai due coach rispetto a gara 5, con Brooks a preferire il più offensivo Reggie Jackson a un Sefolosha ormai uscito dalle rotazioni nella serie, e Popovich a riesumare di nuovo Matt Bonner per aprire il campo col suo tiro e costringere i lunghi dei Thunder a uscire dall’area. Kevin Durant sembra carico e inizia subito con un bel giro e tiro dei suoi, ma è Kawhi Leonard, alla prima azione offensiva dei texani, a piazzare subito l’highlight della serata con un’entrata conclusa con virata e schiacciata in testa al tentativo di stoppata di Serge Ibaka. Ma l’unico acuto Spurs in un inizio che vede presto i padroni di casa prendere un po’ di vantaggio (8-15), grazie soprattutto a una buona difesa che nel primo quarto concede punti quasi solo da tiro libero. Gli Spurs comunque non si scompongono e riescono a chiudere comunque il primo quarto a contatto nonostante le difficoltà al tiro (20-23).
Poveri bagnate a inizio secondo quarto, sblocca il punteggio solo Diaw dopo oltre due minuti con la prima bomba dei suoi dopo 8 errori, impattando così la gara, ma ci pensa subito Jeremy Lamb a infiammare la Chesapeake Energy Arena con un alley da centrocampo concluso da Durant, che risolve i problemi offensivi di OKC in questa fase. Spurs che comunque cercano di chiudere le maglie in difesa per ovviare a una serata fin qui non felicissima al tiro: ne nasce un secondo quarto fisico, con molti errori da entrambe le parti e un sostanziale equilibrio, spezzato solo nel finale di periodo da alcuni canestri importanti dei Thunder (tripla di Ibaka, appoggio al ferro di Westbrook, canestro e fallo di Durant) che permettono ai padroni di casa di chiudere sul +7 (42-49), grazie al buon apporto offensivo dei due tenori (nonostante qualche forzatura di Russ) ben coadiuvati da un positivo Reggie Jackson. Più in ombra molti Spurs, dove nella prima metà si salvano pienamente i soli Leonard all’inizio, il solito Duncan sempre molto presente nei pressi del ferro e un Boris Diaw che pare più coinvolto e attivo all’interno del gioco.
E’ in questa fase che Oklahoma City dà l’impressione di averne di più per vincere la partita e andare alla gara da dentro o fuori, idea però smentita quasi subito nel terzo quarto: gli Spurs, rimasti peraltro orfani di Tony Parker per un problema alla caviglia, iniziano continuando a litigare col ferro, ma in generale dopo la sicura sfuriata di Popovich negli spogliatoi rientrano con un altro piglio, compattandosi ancor di più in difesa e in generale mostrando maggiore attività anche in attacco, sui rimbalzi e le palle sporche, e impattando così la gara dopo soli 3 minuti (51-51). OKC rimane aggrappata alla gara soprattutto grazie alla buona vena di Reggie Jackson, ma gli Spurs hanno cambiato marcia e non aiuta certo il secondo sfondamento nel quarto di Westbrook (che porta anche al tecnico a Brooks), il quale è costretto a sedersi in panchina. OKC comincia ad appannarsi e non trova nulla dalla propria panchina (impietosa la grafica a fine terzo quarto, che ricorda i punti dalla panchina: 25 a 0 per San Antonio), e quando Danny Green chiude il quarto con la tripla col fallo che regala il +10 ai suoi (79-69) la gara pare essersi definitivamente capovolta, grazie a un pazzesco parziale nel periodo di 37-20 per gli ospiti.
L’ultima frazione inizia con gli Spurs che sembrano giocare sul velluto, ma subiscono presto la reazione dei padroni di casa, che spinti dal proprio pubblico cercano di rimanere attaccati con le unghie a questa partita. Da segnalare in questa fase la tripla pesante messa a segno da Marco Belinelli, che nonostante lo scarso impiego si fa trovare pronto con 3 punti che tolgono parecchie castagne dal fuoco per i suoi durante la sfuriata dei Thunder, ridando il +9 (86-77). Gli Spurs comunque vanno in difficoltà, non trovando il canestro nemmeno con conclusioni ravvicinate, e serve uno svarione difensivo degli avversari per permettere a Diaw di smuovere il tabellone schiacciando in solitaria. Ma i Thunder sulle ali dell’entusiasmo e sapendo di non avere nulla da perdere si rifanno sotto punto su punto arrivando a -2 con l’appoggio di Durant a 4 minuti dal termine (93-91). Due palle perse di Westbrook ridanno ossigeno agli avversari, ma è lo stesso Russ a mettere due canestri pesantissimi, uno dopo la palla recuperata, propiziando l’aggancio a quota 97 e il successivo sorpasso da parte di Kevin Durant a 30 secondi dal termine. Ginobili non ci sta e subito dopo il time out mette da vero campione la tripla del contro sorpasso; Durant incredibilmente scivola sul crossover, ma Ginobili lo grazia dalla lunetta con un solo libero a bersaglio, mentre nel capovolgimento di fronte Westbrook, come il nemico di Piero, non gli ricambia la cortesia: 101 pari, il tiro della vittoria di Ginobili vede solo il ferro e il pazzesco tap in di Duncan quasi dalla lunetta arriva a sirena già suonata: è overtime.
Nel supplementare regna di nuovo l’equilibrio, coi Thunder che restano a contatto soprattutto coi tiri liberi e gli Spurs che rispondono affidandosi ai propri veterani Duncan e Ginobili; ma è Kawhi Leonard a risultare provvidenziale stoppando Westbrook sul +1 Spurs a 30 secondi dal termine, dopo che Ibaka aveva a sua volta stoppato Ginobili in entrata; ci pensa poi ancora Duncan in attacco con l’ennesimo canestro dal post up a dare il +3 (110-107), e la chiude Diaw dalla lunetta dopo che la tripla di Durant si stampa sul ferro. Emblematico il tiro forzatissimo di Westbrook che prende addirittura la parte alta del tabellone, e che fa definitivamente calare il sipario sulla stagione dei suoi Thunder: vince San Antonio 112-107.
Gli Spurs hanno il merito di vincere una gara giocata non certo splendidamente con la mentalità e l’esperienza: servirà ben altro con questi lanciatissimi Heat, ma pare comunque un buon segnale per Popovich, che per ora può comunque festeggiare il secondo titolo consecutivo della Western Conference. Onore a Oklahoma Ciy per non essersi arresa mai e per aver raddrizzato una partita che a un certo punto pareva andata portandola all’overtime, ma ancora una volta il gioco di Brooks è parso troppo prevedibile e incentrato su pochissimi uomini e più sulle “ondate” di questi che su un reale sistema su cui poggiarsi. Rimane l’ennesima enorme delusione per l’MVP Kevin Durant e i suoi Thunder, che avranno davanti un’intera estate per pensare a cosa non abbia funzionato ed eventualmente intervenire in tal senso.
Spurs
STARTERS | MIN | FG-A | 3P-A | FT-A | REB (O/D) | AST | ST | BLK | TO | PF | +/- | PTS |
Leonard GF | 44 | 8-21 | 1-5 | 0-0 | 11 (5/6) | 4 | 1 | 1 | 2 | 4 | -6 | 17 |
Bonner PF | 14 | 2-6 | 2-5 | 0-0 | 3 (0/3) | 0 | 0 | 0 | 1 | 3 | -3 | 6 |
Duncan FC | 39 | 6-14 | 0-0 | 7-8 | 15 (4/11) | 2 | 2 | 1 | 0 | 2 | +10 | 19 |
Green GF | 38 | 4-12 | 2-6 | 1-1 | 4 (1/3) | 3 | 4 | 2 | 2 | 3 | +15 | 11 |
Parker PG | 19 | 3-6 | 1-2 | 1-2 | 2 (0/2) | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | -11 | 8 |
RESERVES | MIN | FG-A | 3P-A | FT-A | REB (O/D) | AST | ST | BLK | TO | PF | +/- | PTS |
Diaw FC | 36 | 8-14 | 3-6 | 7-10 | 4 (2/2) | 2 | 1 | 0 | 3 | 5 | +10 | 26 |
Ginobili GF | 33 | 4-14 | 1-7 | 6-7 | 6 (3/3) | 5 | 4 | 0 | 3 | 4 | +4 | 15 |
Mills PG | 18 | 0-1 | 0-1 | 0-0 | 2 (0/2) | 2 | 3 | 0 | 1 | 2 | +5 | 0 |
Splitter C | 10 | 1-1 | 0-0 | 3-6 | 2 (1/1) | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | +2 | 5 |
Joseph PG | 7 | 1-3 | 0-1 | 0-0 | 0 (0/0) | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | +7 | 2 |
Belinelli GF | 6 | 1-2 | 1-2 | 0-0 | 0 (0/0) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | -8 | 3 |
Ayres FC | Did Not Play – COACH’S DECISION | |||||||||||
Baynes C | Did Not Play – COACH’S DECISION | |||||||||||
Daye F | Did Not Play – INACTIVE | |||||||||||
James SF | Did Not Play – INACTIVE | |||||||||||
TOTAL | 264 | 38-94 | 11-35 | 25-34 | 49 (16/33) | 19 | 15 | 5 | 14 | 24 | 25 | 112 |
Thunder
STARTERS | MIN | FG-A | 3P-A | FT-A | REB (O/D) | AST | ST | BLK | TO | PF | +/- | PTS |
Durant F | 52 | 12-25 | 2-8 | 5-7 | 14 (4/10) | 2 | 1 | 3 | 7 | 3 | -3 | 31 |
Ibaka FC | 49 | 5-10 | 1-1 | 5-6 | 4 (0/4) | 3 | 0 | 4 | 1 | 5 | -10 | 16 |
Perkins C | 21 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 5 (0/5) | 1 | 0 | 0 | 0 | 3 | +8 | 0 |
Jackson G | 47 | 8-16 | 3-7 | 2-2 | 5 (2/3) | 3 | 0 | 0 | 2 | 6 | -7 | 21 |
Westbrook PG | 44 | 8-23 | 1-6 | 17-18 | 7 (0/7) | 8 | 6 | 0 | 7 | 5 | +12 | 34 |
RESERVES | MIN | FG-A | 3P-A | FT-A | REB (O/D) | AST | ST | BLK | TO | PF | +/- | PTS |
Fisher PG | 33 | 2-4 | 1-2 | 0-0 | 6 (1/5) | 1 | 1 | 0 | 1 | 4 | -10 | 5 |
Adams C | 12 | 0-1 | 0-0 | 0-0 | 2 (0/2) | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 | -17 | 0 |
Lamb GF | 6 | 0-3 | 0-3 | 0-0 | 0 (0/0) | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | -1 | 0 |
Collison FC | 2 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 2 (0/2) | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | +3 | 0 |
Jones F | 1 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 0 (0/0) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Sefolosha GF | 1 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 0 (0/0) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Butler SF | Did Not Play – COACH’S DECISION | |||||||||||
Thabeet C | Did Not Play – COACH’S DECISION | |||||||||||
Jerrett PF | Did Not Play – INACTIVE | |||||||||||
Roberson F | Did Not Play – INACTIVE | |||||||||||
TOTAL | 35-82 | 8-27 | 29-33 | 45 (7/38) | 19 | 9 | 7 | 19 | 29 | -25 | 107 |