Nato a Belgrado, il 18 agosto 1992, guardia, Bogdan Bogdanovic è uno dei prospetti europei più interessanti del Draft 2014, probabilmente il più interessante considerando i classe ’92. Cresciuto nella capitale serba, ha mosso i suoi primi passi sul parquet in squadre locali come KK Zvezdara e KK Žitko Basket. Il primo palcoscenico importante è lo Euroleague Basketball Nike International Junior Tournament cui prende parte nel 2010 con l’FMP, risultando finalista e attirando le attenzioni di alcuni importanti club. Così nel 2010 firma il primo contratto professionistico con il Partizan Belgrado. I successi di squadra sono costanti (il Partizan ha sempre vinto il campionato dal 2011) così come quelli del giovane Bogdanovic. Nell’estate 2011 si aggiudica con la nazionale Under 19 serba la medaglia d’argento ai campionati del mondo di categoria. Nel 2012 il primo approccio con l’Eurolega lo vede mettere a referto 5 punti di media e in aggiunta 1.8 rimbalzi e 1 asisst in poco più di 17 minuti a partita. La vera esplosione però la segna l’estate 2013, Viene infatti convocato agli Europei in Slovenia e, con la Serbia che ottiene l’ultimo pass per i Mondiali 2014 (a spese dell’Italia) le sue medie si aggirano sui 9 punti e 5 rimbalzi di media, con prove molto positive. La stagione 2013-14 segna la definitiva esplosione, il minutaggio aumenta considerevolmente, la guardia serba arriva a mettere a referto 27 punti nella vittoria interna in Eurolega contro il CSKA di Mosca. Chiude la stagione europea con 14.8 punti a partita e 3.7 rimbalzi e viene eletto Rising Star dell’Eurolega. A fine stagione il Partizan si aggiudica l’ennesimo campionato nazionale e Bogdan appare finalmente pronto per il grande salto. Di seguito il video della grande prestazione contro il CSKA:
Alto 1 metro e 98, ha una struttura fisica importante e grande forza fisica, sebbene da questo punto di vista ci siano ancora margini di miglioramento, ciò che però colpisce maggiormente, e lo rende speciale è l’apertura alare che sfiora di 2 metri e 10. Proprio questi mezzi fanno sì che egli abbia un ottimo potenziale difensivo ancora in larga parte inespresso e grande versatilità: è teoricamente in grado di difendere indifferentemente su guardie o ali piccole. Il suo apporto difensivo non si limita però alla capacità di coprire più ruoli, è anche piuttosto abile a intervenire sulle linee di passaggio tanto che ha fatto segnare nella scorsa stagione 1.7 palle rubate per 40 minuti. E’ inoltre un più che discreto difensore 1 contro 1 ed è spesso in grado di coprire efficacemente le penetrazioni. Infine le sue lunghe braccia gli permettono di avere una capacità di contestare i tiri difficilmente riscontrabile in una guardia della sua statura. Chiaramente non è scontato che i mezzi mostrati in contesto di Eurolega siano facilmente traducibili oltreoceano ma le potenzialità sono enormi e, soprattutto se ben allenato potrà esprimerle al meglio. Passando al pacchetto offensivo la guardia del Partizan è un ottimo tiratore da 3 punti. Saltano infatti facilmente all’occhio le ottime percentuali da dietro l’arco: il poco incoraggiante 20% del 2012-13 è infatti progredito abbondantemente nel corso della scorsa stagione in cui ha tirato con un ottimo 39%. La meccanica di tiro appare piuttosto consolidata, il rilascio è veloce, Bogdanovic sembra avere buona consapevolezza dei propri mezzi e dell’affidabilità del proprio tiro dalla lunga distanza in una varietà di situazioni. Ha innanzi tutto un ottimo tiro in situazioni di “catch & shoot”, ma è letale anche in uscita dai blocchi e in situazioni di pick&roll. Non va poi dimenticata la sua capacità di prendere tiri importanti dai 6 metri e 75 anche battendo il difensore in situazioni di 1 contro 1.
Pur non essendo un playmaker puro ha una buona visione di gioco e ottime doti di passatore. Un episodio chiave nella stagione della guardia serba è stato, nel mese di Novembre, l’infortunio del playmaker titolare Lèo Westermann, che ha permesso a Bogdanovic di mostrare, e al contempo sviluppare, le sue capacità in cabina di regia; salta subito all’occhio il ballhandling, molto superiore rispetto a quello di molti pari ruolo provenienti dall’NCAA. E’ inoltre un ottimo giocatore di pick&roll e quando penetra è piuttosto abile sia nel servire i lunghi sotto canestro che negli scarichi per i tiratori. Questo doti gli hanno permesso di mettere a referto buoni numeri anche a livello di assist.
E’ opinione comune che abbia doti tali da poter diventare un ottimo giocatore anche in penetrazione ma al riguardo è da sottolineare come Bogdan abbia la tendenza ad attaccare troppo raramente il ferro, spesso evitando il contatto, con solo 3.7 tiri liberi tentati per 40 minuti. Passando ad ulteriori punti di debolezza del gioco della guardia nativa di Belgrado, dobbiamo subito sottolineare importanti lacune per quanto riguarda il “decision making”. Bogdanovic ha medie di palloni persi eccessivamente alte (3.4 turnover a partita nella scorsa edizione dell’Eurolega), dovute spesso a decisioni avventate con la palla tra le mani, passaggi irragionevoli, anche in momenti cruciali della partita. Il suo QI cestistico ha grandi margini di miglioramento, spesso, specialmente quando si trova sotto pressione tende a forzare invece di optare per la giocata più semplice. Ciò influenza anche la selezione di tiro che non è delle migliori ed è uno degli aspetti su cui, chiunque lo sceglierà, dovrà focalizzarsi maggiormente. Se abbiamo evidenziato il tiro dalla lunga come una delle caratteristiche positive, certamente il tiro dalla media distanza, specialmente dal palleggio non appare al momento affidabile e raramente rappresenta una minaccia per le difese avversarie. Infine le ultime problematiche riguardano i cosiddetti “intangibles”, sia in difesa che in attacco. Abbiamo già evidenziato come egli sia ben lontano dal raggiungere il proprio potenziale difensivo, anche per mancanza di concentrazione da quel lato del campo. In attacco invece tende talvolta ad essere egoista, tentando la conclusione personale invece di cercare un compagno con un “tiro migliore”. Questo aspetto può essere pericoloso soprattutto considerando che in NBA Bogdanovic si troverà ad essere un “role player”.
Ecco di seguito le immagini delle migliori giocate della stagione appena conclusa:
La sua chiamata è prevista tra la fine del primo giro e l’inizio del secondo. Certamente ovunque finirà sarà in grado di dare un contributo ma la sua evoluzione come giocatore dipenderà enormemente dal sistema di gioco in cui si troverà a giocare. Potrebbe essere un ottima scelta per gli Spurs con la trentesima chiamata, a San Antonio lavorare sulle potenzialità non è mai stato un problema, e inoltre concilierebbe con l’internazionalità della franchigia. Al momento sembra più destinato a una carriera da uomo di rotazione piuttosto che da protagonista ma, come più volte sottolineato all’interno di quest’analisi, molto dipenderà dal suo atteggiamento, dal suo impegno, dalla sua voglia di migliorare e da un pizzico di fortuna.