Siamo tutti, addetti NBA o ‘semplici’ tifosi, di capire quale sarà la decisione di LeBron James: rifirmare con Miami o sposare (termine azzardato) altre squadre? Sul giocatore ex Cavs ci sono ovviamente diverse franchigie pronte a svenarsi e diversi interessi. Ma quale sarebbe la scelta più conveniente per il ‘Prescelto’? La risposta è semplice se parliamo in ottica di testone verde (meglio conosciuto come dollaro – $ – ): MIAMI HEAT.
Di fatto la franchigia situata in Florida è l’unica ad aver maturato sul giocatore i cosiddetti “Bird Rights“, diritti che permettono alla squadra di Pat Riley di poter offrire al giocatore un contratto di durata max di 5 anni, con incrementi annuali del 7.5% del salario del primo anno. Tutte le altre squadre infatti potrebbero offrire un contratto di durata massima di 4 anni, con incrementi annuali pari al 4.5% del salario del primo anno. Facile quindi intendere che se LBJ guarda solo ed esclusivamente ai soldi la scelta ovvia è quella di rimanere a South Beach (anche la vita al di fuori dal parquet da quelle parti tende ad essere interessante, ndr). Tuttativa non c’è solo la questione dei Bird Rights da tener conto. Il secondo atto, fiscale e ben più complicato da comprendere, è quello rappresentato dalle tasse federali/statali e municipali da dover pagare. Basti pensare che a Miami così come a Houston (Texas), LBJ pagherebbe meno tasse complessive rispetto a quelle applicate e presenti in altri Stati (Immagine n.4). La scelta meno conveniente? California, Los Angeles.
Supponendo un Salary Cap NBA 2014 di 63.2 milioni di dollari e date le regole contenute all’interno del contratto collettivo NBA, queste potrebbero essere le offerte che James potrebbe avere sul tavolo. Fate voi le vostre conclusioni.
ALIQUOTE FISCALI SUL REDDITO STATO PER STATO
Immagini “Sports Illustrated”