19 anni dal suo ingresso nella lega, 37 all’anagrafe e 3 le squadre in cui ha militato. A Minnesota ha lasciato il segno, vincendo poco ma ridefinendo il ruolo di ala grande sul fronte offensivo e difensivo. A Boston ha lasciato il cuore, vincendo un titolo,arrivando a due finali non più come primo realizzatore, ma come custode della propria metà campo. Infine, a Brooklyn, ha lasciato qualche dubbio.
Complice l’età avanzata e il minutaggio drasticamente ridotto( 20.5 il suo impiego nella scorsa stagione), Garnett ha chiuso la sua prima annata ai Nets segnando soltanto 6.5 punti a partita e catturando 6.6 rimbalzi di media. Sono le cifre più basse nella carriera di KG. Cifre che sono anche il frutto di una motivazione che per anni lo ha spinto verso nuovi limiti e che forse oggi, si sta lentamente esaurendo.
Ma ciò che bolle in pentola potrebbe riaccendere Garnett. Secondo quanto riportato da Roderick Boone di Newsday, Lionel Hollins, neo coach subentrato a Jason Kidd, avrebbe in programma di coinvolgerlo di più aumentando il suo minutaggio in campo.
“ Va tutto bene”:
Ha dichiarato Garnett, che la scorsa stagione ha perso 19 gare a causa di forti dolori alla schiena e che quest’anno guadagnerà, nella sua ultima stagione a contratto, 12 milioni di dollari:
“non c’è nulla di ufficiale. Ciò che sta dicendo è che mi vuole più presente in campo. Per i tempi di riposo, credo che spetterà a lui gestirli al posto mio. Siamo pronti ad affrontare il problema come non abbiamo fatto l’anno scorso, con più serieta, come se giocassi ancora per Doc[Rivers] o Flip[Saunders]. Mi sono preparato mentalmente e sono pronto a tutto.”