Monta Ellis a ruota libera: in un’intervista al Dallas Morning News, la guardia nativa di Jackson (Mississippi) ha parlato di tante cose, a cominciare dalla possibilità di sfruttare l’opt-out clause al termine della stagione:
“Se sfrutterò l’opt-out prevista nel mio contratto? Non lo so, ho ancora due anni di contratto con i Mavericks, mi piacerebbe chiudere la carriera a Dallas, ma bisogna tenere a mente che l’NBA è un business, quindi mai dire mai. Inoltre, qualsiasi decisione verrà presa di comune accordo con la mia famiglia. Ho sempre fatto così, e continuerò a farlo.”
Sulla differenza con i Mavericks versione 2013/14:
“Quest’anno abbiamo più profondità nel roster, abbiamo riportato a Dallas Tyson Chandler, che è un signor difensore. In più, sono arrivati Chandler Parsons, gran giocatore su entrambi i lati del campo. Abbiamo un grande gruppo, siamo tutti carichi al massimo per questa nuova stagione, vogliamo migliorare di giorno in giorno. Credo che il nostro GM abbia fatto un gran lavoro, mettendo su un gran gruppo con tanta voglia di vincere.”
Sul potere rigenerante che dei Mavericks:
“Devo essere sincero, quando sono arrivato qui non sapevo cosa aspettarmi. Venivo da 4 anni terribili, soprattutto il periodo ai Bucks è stato orribile per me, a Milwaukee regnava la disorganizzazione più totale, non c’era una strada da seguire, una linea comune, non c’era niente. Mi ricordo che la mattina mi svegliavo per andare ad allenarmi, e dentro di me pensavo: Bene, non ho la minima idea su cosa aspettarmi oggi. Era frustrante. Ma adesso la situazione è totalmente diversa, qui a Dallas c’è un programma, c’è una visione comune, remiamo tutti nella stessa direzione. Vedere ad esempio Nowitzki ogni giorno allenarsi come un ragazzino è fonte di ispirazione per tutti noi. Mi ha fatto tornare l’amore per il basket.”
Sulla possibile coesistenza con Jameer Nelson:
“Mi sono trovato benissimo con Calderon, è stato triste vederlo andare via, ma devo dire che Nelson è un ottimo innesto. Certo che possiamo giocare insieme, anzi non dovrò tenere la palla nelle mani così tanto, come invece accadeva l’anno scorso. La sua esperienza ci sarà d’aiuto, ne sono certo.”
Monta Ellis e Dirk Nowitzki